IndyCar | Prema ha fretta di crescere: test a Barber con Ilott e Shwartzman

Matteo Pittaccio
11/03/2025

A St. Petersburg Prema ha dato inizio alla propria avventura in IndyCar con una gara solida, priva di grandi sbavature e chiusa al 19° e 20° posto con Callum Ilott e Robert Shwartzman, rallentato da problemi alla radio come successo a Dixon. Un vero e proprio test sul campo per la squadra di Grisignano di Zocco, impegnata in un primo match giocato su un terreno tutt’altro che conosciuto. Mettendo da parte il risultato, Prema ha iniziato con il piede giusto nonostante i più che normali problemi di gioventù ed ora pianifica le prossime mosse, a partire dal test in Alabama. L’intera squadra sa che per arrivare ai vertici di una categoria così complessa e competitiva qual è la IndyCar sia necessario far crescere ed allargare il gruppo di lavoro diretto da Guillaume Capietto, progredendo con regolarità per porre delle sostanziose fondamenta ad un progetto definito vincente sin dall’annuncio.

PREMA IN PISTA A BARBER: TEST FONDAMENTALE

In questo periodo di pausa tra St. Petersburg ed il GP al Thermal Club, in programma il 23 marzo, Prema ha iscritto le due auto ai test di Barber, in programma proprio quest’oggi, in condivisione con altre sette squadre tra cui Penske e Meyer Shank, che fornirà informazioni a Ganassi, il cui programma prevede un test a Indianapolis a fine marzo. Le prove in Alabama, teatro dell’omonimo GP il 4 maggio, hanno una rilevanza significativa nel proseguimento del programma definito dalla squadra italiana, impegnata ad ottimizzare soprattutto la preparazione vera e propria della due Dallara-Chevrolet tricolore, processo fondamentale in IndyCar, forse anche più della messa a punto.

Considerando il pochissimo tempo a disposizione nei weekend un test come quello di Barber non può che rappresentare un’utile occasione per lavorare sui punti deboli e rafforzarsi in vista del prosieguo della stagione. Affinare l’operatività del team in pista può produrre effetti decisamente positivi, offrendo a Prema la possibilità di ricavare informazioni importanti in una delle piste più complete del calendario.

Barber, infatti, è un bel banco di prova grazie ad un layout caratterizzato da dislivelli, curve veloci e anche staccate decise, punti in cui è necessario disporre di un bilanciamento equilibrato per restituire la massima fiducia al pilota. Inoltre, essendo alle prime armi in IndyCar, la squadra può utilizzare queste giornate per fare pratica nei pit stop. A St. Pete tutto è andato bene per la gioia del team, ma una sessione di test non può che esser ben accolta pensando al pochissimo tempo disponibile al di fuori delle gare. Ecco perché le prove in Alabama potrebbero garantire molti vantaggi tra performance e lavoro di squadra.

IndyCar Prema 2025

Photo: Rick Dole/Prema Racing

ILOTT E SHWARTZMAN CREDONO NEL POTENZIALE

Il lavoro da fare è molto, ma in linea generale le sensazioni sono positive, come confermato dagli stessi Callum Ilott e Robert Shwartzman, per lo più soddisfatti una volta completato il primo GP stagionale. Ilott, ad esempio, a St. Pete ha posto rimedio ad una qualifica opaca, nella quale non è riuscito a trovare il tempismo giusto per completare un giro sia veloce che pulito. L’inglese ha valutato abbastanza bene il proprio ritmo, definendosi contento nel post-gara. Certo, la strategia di partire con le gomme dure non ha sortito gli effetti sperati a causa dell’incidente del primo giro, grazie al quale i piloti partiti con le morbide si sono liberati “gratuitamente” di una mescola dall’altissima usura. Tuttavia, Ilott è rimasto nel gruppo ed il suo passo non è stato affatto distante da chi ha chiuso in Top10.

Anche Shwartzman, all’esordio in IndyCar, ha parlato ai microfoni definendosi convinto che nel breve termine Prema possa fare quel salto di livello necessario per competere ai vertici. L’ex Ferrari ha inoltre citato i problemi alla radio occorsi tra prove e GP. Il weekend dell’israeliano è stato compromesso da frequenti malfunzionamenti radio durante le libere, avarie che non gli hanno permesso di andare oltre i 15 giri. Come se non bastasse, lo stesso problema ha fatto capolino anche in gara e Shwartzman ha dovuto gestire da solo la strategia. Questi intoppi non hanno di certo aiutato né pilota né squadra, che sperano di risolvere il tutto già dalle prossime uscite.

IndyCar 2025 Prema

Photo: Rick Dole/Prema Racing

TRA RISORSE E NUOVI INNESTI

Problemi a parte, i piloti hanno dato ottimi riscontri, utili a togliere peso ad un risultato che in molti casi sarebbe stato definito sottotono. Prema ha davanti a sé un percorso di approfondimento e conoscenza della materia, un’esplorazione che ha come scopo il capire come portare squadra, piloti e macchine nella giusta finestra di funzionamento. Per raggiungere tale obiettivo la famiglia Rosin può sfruttare risorse di alto livello sia tecnicamente che sotto il profilo umano. Prema ha la massima consapevolezza del proprio potenziale, ma ha anche bisogno di tempo per organizzarsi e sincronizzarsi ai ritmi della IndyCar.

In più, tra poco il team veneto avrà a che fare con gli ovali, a partire dalla 500 Miglia di Indianapolis. Gli speedway richiedono una preparazione quanto mai maniacale, incentrata sul mettere i piloti a proprio agio a velocità costantemente alte, obiettivo a volte fallito anche dalle squadre più blasonate. Anche in questo caso Prema ha già mosso i primi passi, approvvigionandosi degli strumenti giusti per far sì che l’esordio nel catino più famoso del mondo possa andare al meglio. I lavori a Fishers (Indiana), sede del team, procedono alacremente e lo staff tecnico potrebbe allargarsi nei prossimi giorni, andando a colmare quel vuoto lasciato dalla prematura separazione con il veterano Michael Cannon, scelto in origine come Direttore Tecnico.

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