Haas, rivoluzione Komatsu: grandi novità nella struttura del team

Luca Manacorda
21/01/2025

Nonostante un 2024 decisamente positivo, concluso sfiorando il sesto posto tra i Costruttori, il team principal Ayao Komatsu ha deciso durante l’inverno di rivedere la struttura della Haas nei ruoli chiave, per porre rimedio a quella che secondo la sua analisi era una grande debolezza. L’ingegnere giapponese non ha esitato a definire “un enorme cambiamento” questa autentica rivoluzione del personale.

Organico Haas: nominati tre nuovi ruoli senior

Per la Haas si tratta dunque di un nuovo grande cambiamento, dopo l’addio di un anno fa allo storico team principal Gunther Steiner. Analizzando il lavoro del team nella passata stagione, Komatsu ha ritenuto che si fossero evidenziate delle debolezze nell’esecuzione del weekend di gara e delle decisioni strategiche scadenti, intervenendo dunque in quest’ottica.

Haas

Nell’organico sono stati dunque nominati tre nuovi ruoli senior. Francesco Nenci, ex responsabile prestazioni del progetto Audi Dakar, è il nuovo ingegnere capo di gara. Carine Cridelich, in precedenza race strategy engineer in Racing Bulls, è ora responsabile delle strategie della Haas. È invece un ritorno quello di Mark Lowe, ora nuovo direttore sportivo.

Gli ingegneri di pista dei piloti: una donna per Ocon

La Haas nel 2025 schiera una nuova coppia di piloti titolari, formata da Esteban Ocon e Oliver Bearman. Anche in questo, i ruoli di ingegneri di pista dei due rappresentano un cambiamento rispetto al recente passato, con la promozione di due ex ingegneri delle prestazioni. Il francese lavorerà con Laura Muller, mentre il britannico con Ronan O’Hare. In una F1 che vede sempre più donne nei ruoli chiave delle scuderie, Laura Muller avrà l’onore di essere la prima donna a ricoprire il ruolo di race engineer nel Circus. Gary Gannon, che lo scorso anno aveva lavorato con Nico Hulkenberg, è invece passato all’Aston Martin.

Parlando di questa rivoluzione dell’organigramma della Haas, riguardo in particolare le posizioni responsabili dell’esecuzione dei weekend di gara, Komatsu ha dichiarato: “È un cambiamento enorme, ma ho sentito che era una delle aree più deboli l’anno scorso. Più la macchina diventava competitiva, più si esponeva. In termini di esecuzione di gara, avremmo dovuto finire sesti in campionato, ma non l’abbiamo fatto, in parte perché abbiamo lasciato troppi punti sul tavolo dalle operazioni in pista. Quindi dovevamo davvero concentrarci su quello“.

Archiviare l’era Steiner: la nuova immagine della Haas

Oltre a rivoluzionare l’organico, Komatsu ha portato un nuovo approccio all’interno della Haas, archiviando l’era di Steiner. Il giapponese, che ha ammesso di non dare troppo peso ai commenti che si leggono sui social media, è apparso molto differente anche riguardo alla possibilità di trasformarsi in una star globale come il suo predecessore: “Non è questo il mio obiettivo – ha dichiarato al sito PlanetF1.com Il mio obiettivo è far guadagnare credibilità a questo team, essere considerati un team di corse serio e poi, per farlo, dobbiamo operare in modo professionale. I nostri risultati in pista devono essere competitivi. Tutto ciò che pubblichiamo deve essere per dire che siamo un team di corse serio. Siamo qui per competere. Siamo qui per migliorare ogni singola stagione, ogni singola gara. Questo è il messaggio. Se mi preoccupa l’immagine, questa è l’immagine che voglio trasmettere: come un team di corse serio“.

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Il lavoro per migliorare i risultati della Haas è rimasto il solo scopo di Komatsu, che ammette di non aver neppure pensato a cosa sia significato il 2024 in termini di crescita personale: “Sono solo concentrato sull’ottenere risultati con il team. Come far andare la macchina più veloce e come migliorare le prestazioni dell’intero team. Quindi non ho pensato molto alla crescita personale in quel senso. Riguardo a dove apportare modifiche, come apportarle, avevo un’idea. La prima cosa che ho fatto è stata parlare con tutti, ascoltare tutti, sia la parte del Regno Unito che quella dell’Italia. Poi ho modificato il mio approccio, ho confermato alcune cose e ho modificato ciò che necessitava di essere modificato. Ho sempre creduto che avessimo le persone per migliorare la macchina durante la stagione. Poi lo abbiamo dimostrato: i ragazzi hanno effettivamente dimostrato che possiamo rendere la macchina più veloce durante la stagione ed essere efficiente. Quindi quel lato era ragionevolmente previsto, internamente“.

Komatsu e la Haas si trovano ora davanti il difficile compito di progredire ancora, in una griglia di partenza che vede altri team disporre di budget anche nettamente più sostanziosi. Il giapponese ritiene ancora che la forza del lavoro di gruppo sia la base da cui partire per togliersi altre soddisfazioni: “Ho sempre pensato che avessimo le persone per farlo, e che si trattasse di mettere insieme le cose e inviare il messaggio giusto e la comunicazione giusta, chiarezza in termini di strategia, ecc. – tutte le cose di cui ho parlato. Si tratta di credere davvero nelle persone, di ascoltarle, e poi questo è il risultato. Non si tratta di quanto dipenda da me o da qualcun altro. Si tratta del team, davvero“.

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