Haas arriva alla pausa estiva chiudendo metà stagione con un bilancio in linea con i target prefissati. Il settimo posto nei costruttori, a pari punti con Williams e davanti ad Alpha Tauri e Alfa Romeo, è in linea con il potenziale della VF-23. Il piccolo team americano, sotto la guida tecnica dell’ex Ferrari Simone Resta, è di fatto davanti al gruppetto dei diretti competitor. La seconda parte di stagione sarà fondamentale per ri-confermarsi.
Il degrado della gomma è il vero tallone d’Achille della VF-23
Il team di Gunter Steiner nel corso della prima parte di stagione ha dimostrato un buon potenziale sul giro singolo, anche e soprattutto rispetto a quanto poi concretizzato effettivamente in gara. In diverse occasioni la vettura di Hulkenberg e Magnussen è stata in grado di arrivare al Q3, salvo poi crollare di prestazione la domenica. Con queste F1 abbiamo visto che i gap in qualifica sono molto ridotti rispetto alla gara. La domenica la forbice fra le squadre tende ad aprirsi, soprattutto a causa del “fattore gomme”. Causa dei mali Haas è che la VF-23 soffre principalmente di un eccessivo degrado delle gomme. Una buona performance sul giro secco, ma con un usura eccessiva della mescola, è una caratteristica che la accomuna alla Ferrari SF-23 di inizio stagione. È chiaro che, comprando la meccanica da Maranello e avendo un concetto aerodinamico molto simile alla SF-23, ci siano caratteristiche simili fra Ferrari e la VF-23. La gestione della gomma dipende da numerosi fattori, sia aerodinamici che di dinamica del veicolo (assetto, meccanica).
Oltre al Power Unit e al cambio, la Haas acquista da Ferrari tutta la parte relativa alle restanti componenti della meccanica, ovvero tutto il reparto sospensivo anteriore e posteriore. L’antidive Red Bull è stato adottato da molti team, mentre Ferrari, e dunque Haas, da questo punto di vista ha optato per scelte meno aggressive. Alcune fonti tecniche hanno affermato che il comportamento delle sospensioni Red Bull è stato oggetto di grande attenzione da parte della FIA, tuttavia, nulla di irregolare è stato trovato sulla RB19. Questo chiaramente ne identifica un punto di forza.
Ferrari nel corso della stagione è riuscita ad equilibrare le performance fra qualifica e gara attraverso gli sviluppi, sacrificando in parte la performance sul giro singolo. Il tutto è stato fatto per avere un degrado gomma meno critico e un andamento in gara più lineare. Haas, ovviamente, non ha la “potenza di fuoco” in termini di aggiornamenti che ha Ferrari, e la VF-23 è ancorata ai problemi di inizio anno. In merito alla nuova carcassa della mescola introdotta da Pirelli non sono stati riscontrati grossi cambiamenti, che è una idea simile a quanto affermato anche da ambienti più vicini a Ferrari. Secondo il team americano, non ci sono ragioni per credere che la nuova mescola abbia favorito direttamente qualcuno più di altri, ma c’è da sottolineare come i team più importanti riescono ad adattarsi prima ai cambiamenti e questo può garantire qualche vantaggio.
Lo sviluppo della VF-23 non è finito, novità dopo la ripresa
Il team di ingegneri guidato da Simone Resta non ha terminato il lavoro di estrazione del potenziale dalla VF-23. Il lavoro in galleria del vento riprenderà al termine dello lo shut-down e sono previsti altri aggiornamenti sulla vettura americana. Il primo vero upgrade lo abbiamo visto a Monaco, con l’implementazione dei supporti stile Ferrari sull’ala anteriore. Il secondo upgrade importante è arrivato col un nuovo fondo in Ungheria.
Nei primi Gran Premi dopo la pausa estiva sono previsti ulteriori aggiornamenti nella zona anteriore della monoposto, anche se molto del lavoro è già stato spostato in ottica 2024. Tuttavia, gli aggiornamenti in corso sulla vettura attuale daranno i propri frutti anche sulla prossima VF-24. La stabilità regolamentare, infatti, “obbliga” i piccoli team a non mollare completamente lo sviluppo. A livello di pance, di cui tanto si parla, la Haas è rimasta l’unica a non avere intrapreso la strada Red Bull. Un cambio di filosofia a stagione in corso ancora non è stato stabilito e se ne sta discutendo in ottica 2024. Sulla VF-24 si sta lavorando proprio per un cambio di filosofia radicale, che riguarderà non solo il bodywork ma anche l’intero disegno del fondo.
Con queste vetture il target è avere la delivery aerodinamica più consona nelle varie fasi del giro attraverso un grip aero-meccanico. In termini di efficienza invece la vettura di Simone Resta ha dato sin qui un ottimo risconto. A DRS aperto la VF-23 fra è stata è stata seconda solamente a Red Bull nella prima parte di stagione, salvo poi venir raggiunta dagli altri team che man mano hanno recuperato.
Tema Power Unit Ferrari: i problemi di affidabilità sono solo sulla Haas. Per il 2024 saranno rinominati col marchio Alfa Romeo
E’ certa la rimanenza del marchio Alfa Romeo in F1, tramite una sponsorizzazione con Haas per la stagione ventura. Le Power Unit 2024 Ferrari di cui disporrà il team di Gunter Steiner verranno rinominate col marchio del biscione, che dice addio alla collaborazione con Sauber, promessa sposa ufficialmente ad Audi.
In tema Power Unit si è discusso molto in casa Haas per i problemi di affidabilità che hanno le unità turbo-ibride Ferrari solamente sulla VF-23. Nessun difetto intrinseco legato all’unità italiana, bensì legati ad una sua gestione, in particolare delle “procedure”, che hanno innescato le rotture. Su questo tema in sinergia con il reparto motoristico di Maranello si sta indagando per comprendere le origini dei problemi.
Autore: Rosario Giuliana
Co-Autori: Giuliano Duchessa, Andrea Vergani