La Haas ha concluso la tripletta d’oltreoceano con un weekend in Brasile che ha fruttato ben poco. Sul bagnato di Interlagos si è visto un deficit di performance che ha pesato nel confronto con i diretti avversari, come Alpine. La scuderia transalpina non si è fatta cogliere impreparata di fronte alla gara pazza che è andata in scena, scavalcando ben tre squadre e piazzandosi al sesto posto nei costruttori. Una piazza ambita proprio dalla Haas, che aveva inquadrato nel sesto posto il target per questo mondiale, dopo i risultati incoraggianti arrivati dall’estate in poi. Nell’ultimo triple header, sarà quindi fondamentale invertire la tendenza dopo il doppio zero di Bearman e Hulkenberg.
Bearman: “ho commesso troppi errori ma positivo correre sul bagnato per il futuro”
Per la scuderia a stelle e strisce, quello brasiliano è stato un weekend in salita sin dagli albori, con la notizia dell’indisposizione fisica di Kevin Magnussen e dunque, la conseguente chiamata in extremis di Oliver Bearman. Come già dimostrato nelle due precedenti chiamate di Jeddah e Baku, il britannico classe ’05 si è distinto positivamente. Nel complesso ha infatti disputato un fine settimana migliore rispetto a quello del compagno Nico Hulkenberg. Bearman ha però sofferto le difficili condizioni che si sono presentate nella gara della domenica, dove è stato protagonista di diverse escursioni fuori pista, nonché una penalità di 10 secondi per un contatto con la Williams di Colapinto nella prima parte di gara. “È stata una gara dura,” ha commentato Oliver dopo la gara. “Ci sono stati troppi errori da parte mia, che hanno compromesso la nostra gara.” Il giovane talento del vivaio FDA si è trovato per la prima volta a fronteggiare delle condizioni al limite al volante di una F1, per questo ha tracciato un bilancio dalla doppia faccia in merito al suo weekend ad Interlagos. “Se da un lato abbiamo concluso abbastanza vicino alla zona punti, in dodicesima posizione, dall’altro ho commesso troppi errori,” ha affermato dopo la bandiera a scacchi. Una tre giorni da cui ha provato a ricavarne anche un aspetto ‘formativo’: “prima di tutto ho imparato la pista, cosa che non sarei riuscito a fare prima del prossimo anno,” ha dichiarato. “Poi è abbastanza raro correre in queste condizioni. Ogni giro sul bagnato è davvero prezioso e sono riuscito a farlo per molto, sono contento per questo.”
Hulkenberg: “una delle gare più difficili della mia carriera”
Se il futuro pilota titolare di casa Haas è riuscito a trarre degli aspetti positivi dal suo weekend, non si può dire lo stesso di Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco è stato infatti squalificato dalla corsa dopo che, dopo essere finito in testacoda nella via di fuga di curva 1, è stato rimesso in pista dai commissari di percorso. “Sfortunatamente, ho avuto bisogno dell’aiuto dei commissari perché ero spiaggiato,” ha commentato in seguito all’episodio che gli è costato la bandiera nera. “È stato un mio errore, ma abbastanza sfortunato. Normalmente ci si gira ma poi si riesce a proseguire. Quindi un piccolo errore dalle enormi conseguenze.” Ai microfoni della televisione austriaca, Hulkenberg ha spiegato come paradossalmente la gara non sia stata la nota più dolente, bensì l’economia dell’intero fine settimana. “È stato un weekend davvero difficile e miserabile. Abbiamo commesso molti errori e in realtà la gara è andata abbastanza bene, ma le condizioni erano brutalmente difficili.”
Il tedesco si è quindi soffermato sulle insidie della domenica di Interlagos, raccontando come le condizioni estreme l’abbiano resa una delle più difficili della carriera. “È stata una delle gare più complicate in cui abbia mai guidato,” ha dichiarato Hulkenberg. “Mi sono distratto e sono passato sulla linea bianca. Purtroppo sono rimasto bloccato in un posto stupido e non riuscendo a proseguire ho avuto bisogno dell’aiuto dei commissari.” Un esito che ha contribuito al boccone amaro digerito dalla Haas, che è stata scavalcata in classifica dall’Alpine. Con il doppio podio di Esteban Ocon e Pierre Gasly, il team d’oltralpe è passato dalla nona alla sesta posizione nei costruttori, andando ad occupare la piazza che rappresenta l’obiettivo stagionale del team capitanato da Ayao Komatsu. “Non abbiamo performato, al contrario di altri che invece hanno ottenuto molto,” ha commentato il team principal della Haas. “Dal punto di vista operativo, non abbiamo massimizzato il potenziale, quindi è un qualcosa che dobbiamo rivedere.”