GP Turchia: Ferrari ha sorpreso e non vorrebbe la pioggia
Istanbul Park ha cambiato volto rispetto allo scorso anno. Il grande miglioramento di grip, grazie sia al trattamento di idroscarifica a cui l’asfalto è stato sottoposto e alle mescole più morbide portate da Pirelli questo weekend, ha consentito ai piloti di poter spingere in pista da subito. Le condizioni attuali hanno però finito per esasperare il fenomeno del sottosterzo, significativo al punto che neanche correzioni all’avantreno sono sembrate in grado di compensare.
A sorpresa, Ferrari è sembrata nuovamente a suo agio sul tracciato di Istanbul Park, così come lo fu l’anno scorso, in condizioni di grip assai ridotte. Forte anche di un boost di potenza offerto dal recente aggiornamento, la SF21 è apparsa ben bilanciata in pista, sebbene entrambi i piloti abbiano riconosciuto che l’assetto possa essere ulteriormente migliorato prima delle Qualifiche – un margine che, dati i risultati di oggi, fa ben sperare.
I dati ereditati nel 2020 si sono rivelati piuttosto inutili
I team hanno approfittato del periodo di pausa tra le due sessioni odierne per apportare modifiche all’assetto e testare configurazioni diverse. La tendenza diffusa è stata quella di diminuire il carico aerodinamico rispetto alla cautela dimostrata invece nelle FP1, a vantaggio degli allunghi e delle velocità massime.
Mercedes, in particolare con Hamilton, ha mostrato un ottimo bilanciamento, tenendo conto anche della penalità di 10 posizioni in griglia dovute alla sostituzione del solo motore endotermico (ICE) a cui andrà incontro l’Inglese. Sulla vettura #44 è stata montata l’ala anteriore di nuova specifica – più scarica – apparsa brevemente in Russia.
L’obiettivo per Hamilton sarà quello di recuperare terreno e posizioni in gara sperando che Red Bull rimanga sottotono come è parsa oggi. Bottas si è mantenuto sui tempi di Hamilton nelle simulazioni di passo gara, un buon riscontro considerate le chances che il pilota Finlandese avrà Domenica.
Red Bull ha provato diverse configurazioni, differenziando ancora una volta per un compare tra Pérez e Verstappen, con il primo con assetto più scarico – e difatti apparso più efficace del compagno di squadra in pista, cosa alquanto insolita. Questo tuttavia evidenza il potenziale della vettura, che per ora rimane inespresso; Verstappen ha infatti lamentato snap di sovrasterzo improvvisi che lo hanno limitato soprattutto nell’ultimo settore – probabilmente dovuti ad un anteriore troppo preciso per lui da compensare.
Ferrari è stata la sorpresa della giornata
La SF21 si è trovata particolarmente a suo agio e sembra aver sorpreso se stessa. In mattinata, Sainz è stato sacrificato per effettuare prove di aerodinamica tramite rastrelli montati alle spalle della vettura. Una raccolta dati per osservare quanto accelerano i flussi con una vettura più seduta rispetto agli standard attuali – qualcosa in ottica effetto suolo 2022. Saper gestire con precisione la ri-accelerazione dell’aria tramite il grande diffusore sembra uno dei fattori determinanti del progetto in fase di simulazione. Questo aspetto definirà il modo in cui lavoreranno le vetture di nuova generazione a livello di setup.
In mattinata Ferrari ha effettuato un lavoro di comparazione minimo solo sull’ala anteriore (Leclerc ha girato con un filo di carico in più rispetto a Sainz), ma è nel pomeriggio che il team di Maranello ha spinto in direzioni diametralmente opposte le vetture.
Sulla #16 di Leclerc è stata montata l’ala a cucchiaio più scarica pensando ad una qualifica più aggressiva in condizioni di asciutto – una configurazione apparsa opportuna per le condizioni odierne. Evidentemente la gestione gomme complessiva – in particolare l’attivazione delle anteriori – è stata molto positiva nonostante le temperature ridotte.
“Dobbiamo ancora migliorare il bilanciamento ma sono contento, mi piace come si sta comportando la vettura. Anche se il posteriore si muove un po’, mi piace come la sto facendo ruotare. Questo non voglio cambiarlo”, ha detto il Monegasco a fine sessione.
Carlos Sainz partirà in fondo alla griglia per aver montato – come Leclerc in Russia – l’aggiornamento ibrido tra cui secondo nostre informazioni c’è anche un nuovo adattamento dell’unità MGU-H precedentemente non menzionato.
Il lavoro dello Spagnolo è stato giustamente incentrato al 99% sul passo gara, con a bordo un quantitativo di carburante importante, verosimilmente intorno ai 40 kg in più. La sua configurazione è rimasta per ora da alto carico, come peraltro quella delle due McLaren.
“La prestazione di Charles è stata molto positiva e mi fa ben sperare su quanto potrei recuperare in gara,” è stato il suo commento post-sessione.
Oggi la prestazione è apparsa “da podio”, ma è chiaro che la variabile meteo farà la differenza.
A Sochi si è visto chiaramente il beneficio che il nuovo ibrido (almeno 2 decimi e mezzo) ha portato alle prestazioni di Leclerc, il quale poteva utilizzare l’8 marcia quasi 180 metri prima di Sainz con il clipping praticamente azzerato.
La distribuzione dei pesi prodotta dell’ERS (sensibilmente più leggero) è una miglioria di cui più godere il bilancio – specie nei cambi veloci – e di cui si parla poco perché virtualmente invisibile, ma che in realtà può risultare efficace in ogni condizione.
Solo se sarà asciutto si potrà valutare in maniera più nitida l’eventuale recupero rispetto ai due top team e alla McLaren – su una pista con allunghi dove il recupero e il rilascio di energia, ovvero l’efficienza ibrida, sarà abbastanza determinante.
Autore: Giuliano Duchessa