Il GP Giappone è stato dominato dalla Red Bull, ma dal punto di vista strategico è risultato comunque molto interessante. Come previsto già ieri, i team hanno potuto spaziare tra diverse strategie, scegliendo in modo molto vario come utilizzare le tre mescole di gomme Pirelli a disposizione e movimentando così l’andamento della gara.
GP Giappone: grande varietà di scelta tra le mescole
Sulla griglia di partenza di Suzuka la situazione dal punto di vista degli pneumatici era già molto varia: nella top 10 la Medium è andata per la maggiore, con l’eccezione di Fernando Alonso che aveva optato per un avvio aggressivo grazie alla gomma Soft, così come fatto da diversi piloti partiti nelle retrovie. La bandiera rossa esposta dopo l’incidente tra Alex Albon e Daniel Ricciardo ha suggerito un cambiamento di strategia per diversi protagonisti: le Mercedes sono passate dalle Medium alle Hard, le Alpine e Logan Sargeant dalle Soft alle Medium, mentre Yuki Tsunoda e Guanyu Zhou hanno fatto il percorso inverso, dalla Medium alla Soft. Alla fine della gara la gomma dura C1 è stata la più utilizzata (545 giri, 60%), seconda la Medium (281 giri, 31%) che ha mostrato una differenza di degrado limitata, ma spazio c’è stato anche per la Soft (81 giri, 9%) a cui i team sono ricorsi al via o nei giri finali.
La grande varietà di strategie nel GP Giappone è stata sottolineata anche da Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli: “Credo che anche oggi la F1 abbia dimostrato di essere una competizione automobilistica davvero spettacolare. Su una delle piste più impegnative per piloti e vetture, abbiamo assistito ad una gara ricca di sorpassi e caratterizzata dal confronto fra tante strategie diverse, anche grazie al fatto che tutte e tre le mescole che abbiamo selezionato per questo appuntamento si sono dimostrate all’altezza della situazione, consentendo così di poter scegliere fra le diverse opzioni, sia in termini di alternanza delle mescole sia per quanto riguarda il momento in cui effettuare il pit-stop“.
Pirelli: “Leclerc, prestazione maiuscola”
Tra le varie strategie viste a Suzuka spicca quella di Charles Leclerc. Il monegasco è stato l’unico pilota a fermarsi una sola volta, effettuando un primo stint lungo ben 25 giri con la gomma Medium che lo ha aiutato a risalire dall’ottavo posto fino a sfiorare il podio. Isola, sottolineando l’importanza del degrado gomme, ha lodato il pilota della Ferrari: “Nella giornata più calda del fine settimana – alla partenza l’asfalto ha raggiunto i 40 °C per poi scendere fino a 32 °C nelle fasi finali – il degrado termico è stato importante e chi ha saputo gestirlo nella maniera migliore è riuscito a guadagnare diverse posizioni rispetto alla griglia di partenza: mi riferisco soprattutto a Leclerc, autore di una gara maiuscola sotto questo punto di vista perché la sosta unica gli ha permesso di risalire dall’ottavo al quarto posto“.
Un altro aspetto importante è stato quello dell’undercut, molto forte a Suzuka. Chi ha cercato di sfruttarlo si è però trovato spesso a soffrire nel finale degli stint, come hanno dimostrato anche i facili sorpassi su Lando Norris e Charles Leclerc che hanno permesso a Carlos Sainz di tornare in terza posizione: “L’undercut si è confermato molto efficace ma è vero che chi ha anticipato troppo le soste si è trovato poi in una posizione di svantaggio nella parte finale di ogni stint. Tutte queste variabili hanno generato delle differenze di prestazione che hanno reso più agevoli i sorpassi, a beneficio soprattutto del pubblico” ha concluso Isola.