Nel GP Austria la Mercedes è tornata alla vittoria dopo oltre un anno e mezzo, ancora una volta grazie a George Russell come avvenuto anche nel GP Brasile del 2022. Fondamentale per il britannico è stato riuscire a conservare il terzo posto alle spalle di Max Verstappen e Lando Norris fino a quando i due si sono scontrati, aprendogli le porte al secondo successo in carriera. Lewis Hamilton ha chiuso invece in quarta posizione, penalizzato da alcuni episodi fin dal via. Su tutto questo, molte interessanti informazioni sono state rese note dal Direttore Tecnico James Allison nella sua consueta analisi post gara.
La gestione di gara decisiva di Russell nell’ultimo stint
Nell’ultima parte di gara, Russell ha montato un set di gomme Hard, mentre i suoi più diretti rivali erano su gomme Medie. Alle sue spalle era minacciosa soprattutto la McLaren di Oscar Piastri, arrivato a meno di tre secondi nel momento in cui è avvenuto l’incidente tra i due leader della gara: “Credevamo che George avesse avuto il ritmo per farcela e per stare davanti alle altre vetture – ha ricordato Allison – Sapevamo anche che Piastri aveva una discreta velocità. Avevamo visto George non volare esattamente con la gomma Hard all’inizio del suo stint e non sapevamo se stesse semplicemente prendendo tempo, risparmiando la gomma per poter poi spingere più tardi, o se fosse tutto quello che aveva da offrire. Stavamo cercando di stuzzicarlo a riguardo nei giri prima che Verstappen e Norris si scontrassero. È diventato molto reale dopo: George era in testa, e dietro c’era Piastri che sembrava avesse, per alcuni giri, un ritmo significativo. Fortunatamente, George è riuscito ad aumentare il passo della macchina. Stava gestendo e siamo riusciti a riportare l’auto a casa in tutta sicurezza“.
Come la Mercedes ha evitato una penalità a Hamilton per il sorpasso al via su Sainz
La gara di Hamilton, come detto, è stata invece condizionata da numerosi episodi sfavorevoli. Il primo è avvenuto nel primo giro, quando il sette volte iridato è riuscito a sorpassare Carlos Sainz ma finendo fuori dai limiti della pista. Una situazione difficile da valutare in quei frangenti, su cui la Mercedes ha riflettuto a lungo prima di consigliare al suo piloti di cedere la posizione al ferrarista: “Non era obbligato a farlo, era una questione di giudizio – ha spiegato Allison – Abbiamo visto tutti l’inizio della gara, Lewis era uscito dal tracciato, tenendo accelerato e andando davanti a Carlos. La domanda era: quel posto era stato guadagnato uscendo dalla pista? Ha ottenuto un vantaggio? A volte ottieni un po’ più di clemenza da parte degli steward per la prima curva del primo giro di una gara. Ma non puoi fare affidamento su questo, sai che le conseguenze possono essere peggiori che semplicemente restituire la posizione. Abbiamo fatto quello che facciamo sempre, ovvero rivolgerci alla FIA e chiedere un po’ di indicazioni per capire se a loro sembrava eccessivo. Loro hanno fatto quello che fanno sempre, ovvero essere imperscrutabili come la sfinge e dirci: ‘Beh, dipende da voi, dovete esprimere il vostro giudizio’“.
Non avendo avuto riscontri utili dalla Federazione, la Mercedes ha preso la decisione che col senno di poi si è rivelata esatta: “Mentre ci pensavamo, abbiamo visto apparire il messaggio che informava che l’incidente era sotto investigazione – ha aggiunto Allison – Abbiamo pensato che il bilanciamento del rischio fosse tale che avremmo fatto meglio a restituire quella posizione. Abbiamo quindi chiesto a Lewis di restituirla. Conosceva la situazione, ha rinunciato senza dire una parola. Alla fine, siamo contenti di averlo fatto perché gli steward successivamente si sono pronunciati in modo tale da chiarire che se avessimo sfidato la fortuna ci saremmo ritrovati con una penalità“.
Un piccolo sacrificio per un importante risparmio di tempo
La differenza di tempo tra la manovra decisa dal muretto Mercedes e la potenziale penalità per Hamilton è stata quantificata così da Allison: “Sarebbero stati 10 secondi di penalità da scontare ai box. Restituire a Carlos quella posizione è costato un secondo o qualcosa del genere. Quindi, nove secondi di penalità in più da scontare e questo avrebbe potuto avere un impatto piuttosto significativo più avanti nella gara. Per come sono andate le cose, non avrebbe fatto un’enorme differenza. Ma all’inizio della gara, quando tutto era ancora possibile, era chiaramente la cosa giusta da fare; restituire il posto a Carlos, senza ricevere una penalità di 10 secondi e lottando da quel momento in poi“.
Quanto è stato penalizzato Hamilton dal danno al fondo
Dopo questo primo episodio, Hamilton ha perso ulteriore terreno incappando in una penalità per aver oltrepassato la linea bianca mentre entrava ai box in occasione del primo pit stop. L’episodio chiave, in negativo, per la sua gara è stato però il pesante danno al fondo rimediato passando su una delle nuove zone di ghiaia inserite al Red Bull Ring. L’inglese ha spiegato che il fondo della sua W15 stava letteralmente “cadendo a pezzi“.
Allison ha spiegato nel dettaglio cosa è successo e quanto è costato in termini di prestazioni: “È passato su un po’ di ghiaia, cosa molto facile da fare su quella pista. Quella ghiaia viene espulsa dalla ruota come un proiettile di mitragliatrice ed è stata lanciata attraverso il side pod, danneggiando molto della macchina e della carrozzeria lì, e rovinando un po’ i bordi anteriori del fondo. Gli stava costando più di 2 decimi al giro. In una griglia piuttosto serrata come di questi tempi, lo senti molto. Non è stata quindi una sorpresa che non sia riuscito a tenere il ritmo di George in gara. È stata una prestazione davvero degna di nota da parte sua quella di rimanere concentrato sul compito e portare la vettura al quarto posto“.
Le aspettative per Silverstone
La Mercedes ha decisamente cambiato passo nell’ultimo mese, grazie soprattutto alla nuova ala anteriore. La W15 sta progredendo gara dopo gara, grazie anche a un piano di aggiornamenti che prevede piccole ma importanti novità a ogni gran premio. Sarà così anche a Silverstone, in quella che è la gara di casa del team: “Sarà interessante scoprire se riusciremo a continuare i progressi che abbiamo fatto nelle ultime gare -ha aggiunto Allison – e se riusciremo ad avvicinarci un po’ di più a quel paio di vetture che sembrano essere costantemente un paio di decimi davanti a noi. Non vediamo l’ora di vedere se i piccoli dettagli che porteremo a Silverstone ci consentiranno questo miglioramento continuo“.