Il GP d’Australia è la prima gara della tournée asiatica anticipata, che vedrà le squadre gareggiare in Giappone e Cina nel mese che viene. Max Verstappen potrà nuovamente eguagliare il suo stesso record di dieci vittorie consecutive questo fine settimana, e arriverebbe a quota 20 vittorie negli ultimi 21 appuntamenti del mondiale: un dominio incontrastato, incontrastabile, le cui fondamenta sembrano appoggiarsi su basi sempre più precarie vista l’attuale situazione all’interno di Milton Keynes. Più indietro Ferrari sta iniziando a progredire sotto la gestione di Vasseur, con una base che si è dimostrata stabile nei primi appuntamenti in attesa dei primi aggiornamenti stagionali previsti a breve. Tra Maranello e gli inseguitori c’è un buon margine, ma nel corso la stagione possono cambiare tante cose, e su un tracciato simile a Jeddah la SF-24 dovrà nuovamente dimostrare di essere comodamente la seconda forza. McLaren dovrà fare i conti con i problemi di efficienza del DRS, specialmente in gara, mentre Mercedes vede i fantasmi del 2022 con problemi di correlazione non irrilevanti e il ritorno del saltellamento aerodinamico; Aston Martin proverà a fare leva sulla propria prestazione nel giro secco, sfruttando ancora una volta un asfalto non abrasivo, e provando a limitare le perdite tra Qualifica e Gara.
GP Australia: le similitudini con Jeddah sono tante, a Melbourne conta più il carico
La mancanza di molte curve a bassa velocità, le molteplici zone DRS, la velocità media a cui si affrontano le curve, la scarsa abrasività dell’asfalto: Melbourne ricorda Jeddah in diversi aspetti, e dopo due settimane dedicate allo studio di dati vedremo come cambieranno i valori, non solo in cima alla classifica ma anche nella serratissima lotta per le prime posizioni alle spalle dei “Top 5”. In particolare il circuito dell’Albert Park non ha rettilinei lunghi quanto il tracciato arabo, con una velocità massima media inferiore di diversi km/h, e anche la velocità minima in curva è leggermente più bassa, rendendo la velocità media lungo il giro circa 4 km/h inferiore rispetto a quella vista due settimane fa. Il circuito è meno front-limited del tracciato arabo, e le zone di trazione importanti non mancano: è cruciale uscire bene da curva 1 e curva 13 per difendersi o attaccare, così come sono importanti le uscite da curva 3 e curva 11. Il primo e il terzo settore sono tratti piuttosto tecnici, specialmente le ultime curve del tracciato dove conta tanto il bilanciamento meccanico a media e bassa velocità, mentre nel settore centrale è importante la velocità massima anche ad ala aperta.
A Melbourne l’efficienza del sistema dell’ala mobile è fondamentale: su tutti e quattro i rettilinei principali sarà possibile attivare il DRS con un vantaggio importante per le vetture che riescono ad essere efficienti in questo senso. Qui l’ala introdotta da McLaren a Jeddah potrebbe costare alla squadra di Woking molto tempo in rettilineo, costringendo gli ingegneri a una scelta di assetto più scarico, così come Ferrari che in Arabia Saudita ha utilizzato un’ala carica ma troppo poco efficiente ad ala aperta per avvicinarsi a Red Bull in Qualifica e Gara. La gara dello scorso anno si è giocata in massima gestione, con difficoltà di sorpasso nei confronti di vetture più veloci in rettilineo (Alonso è restato dietro ad Hamilton per tutto il secondo stint, senza la possibilità di tentare l’attacco alla W14 dell’inglese), quindi la prestazione sul giro secco potrebbe rivelarsi cruciale per il fine settimana: la fase più importante della Qualifica potrebbe essere prima del giro in sé, con il possibile doppio giro di riscaldamento per portare in finestra gli pneumatici senza togliere troppa vita e prestazione alla mescola. L’anno scorso Max Verstappen ha conquistato una grande fetta della Pole Position in curva uno, grazie alla bontà della RB19 nel riscaldamento degli pneumatici; quest’anno con mescole diverse sarà più facile entrare in finestra, ma non sono da escludere difficoltà. Nel 2023 queste condizioni specifiche hanno aiutato Mercedes nell’ultima fase del sabato, da tenere d’occhio in modo particolare dopo due uscite deludenti in Sakhir e Arabia.
Red Bull parte da assoluta favorita al GP D’Australia, cercando la terza doppietta consecutiva a inizio stagione per rincorrere quanto fatto da Mercedes nel 2019, quando la scuderia di Brackley aveva iniziato la stagione con cinque doppiette di fila. Ferrari cerca ancora il podio con almeno uno dei due piloti con la speranza di avvicinarsi a Sergio Perez, e lottare con il messicano nei 58 giri di domenica, ma senza aggiornamenti secondo quanto rivelato da Charles Leclerc dopo la gara in Arabia; per gli ingegneri sarà essenziale trovare un compromesso aerodinamico che non faccia perdere troppo tempo nei rettilinei, specialmente a DRS aperto. Più indietro McLaren e Mercedes trovano un circuito non ideale per le rispettive vetture: McLaren a causa dei problemi al DRS citati sopra e, in generale, per la scarsa efficienza aerodinamica della MCL38, Mercedes perché il circuito australiano presenta diverse curve ad alta velocità, anche se non tante quante Jeddah. La mancata correlazione tra simulazioni e realtà non è un segreto, ma preoccupa perché tutti gli aggiornamenti stagionali sono stati tarati su quello che i dati dicevano in inverno: in Australia gli uomini di Toto Wolff faranno delle prove in pista, non un buon segno dopo appena due appuntamenti.
GP Australia: fine settimana freddo a Melbourne, attesi primi aggiornamenti
Dopo aver scelto la gamma più dura per il Bahrain e quella di mezzo per Jeddah, Pirelli porterà le mescole più morbide a disposizione per il fine settimana australiano: l’asfalto poco abrasivo dell’Albert Park, unito alle basse temperature che ci si aspetta in questo periodo hanno convinto l’azienda italiana a rischiare di più rispetto allo scorso anno, quando portarono il trio C2-C3-C4. Scopriremo come si adattano le vetture a pneumatici più morbidi, in particolare Ferrari e Mercedes, che sulla C4 a Jeddah aveva mostrato dei passi in avanti. L’assenza di molte frenate importanti sarà una sfida sia dal punto di vista degli pneumatici che per quanto riguarda la gestione dell’ibrido, un aspetto che conterà molto anche in gara. Al GP d’Australia sono attesi i primi miglioramenti stagionali, perlopiù piccole parti piuttosto che grandi pacchetti, che invece dovrebbero debuttare tra Aprile e Maggio per tutte le squadre; si tratterà dunque più di un fine settimana di conferma dei valori visti nei primi appuntamenti, piuttosto che uno stravolgimento della griglia. Tra le squadre che porteranno i primi aggiornamenti stagionali ci sono McLaren, Ferrari (che introdurranno solo ‘minor updates’) e Stake Sauber; Alessandro Alunni Bravi ha dichiarato: “Vogliamo migliorare le nostre prestazioni nel giro secco, e partire da posizioni in griglia migliori – gli aggiornamenti che porteremo in Australia hanno l’obiettivo di migliorare questo aspetto”. Intanto torna il formato tradizionale del fine settimana, con le Prove Libere il Venerdì e la Gara la Domenica, dopo i primi due appuntamenti anticipati per il mese del Ramadan.
GLI ORARI DEL GP D’AUSTRALIA, IN DIRETTA SU SKY SPORT F1, IN ITALIA:
- Prove Libere 1 – Venerdì, 2.30
- Prove Libere 2 – Venerdì, 6.00
- Prove Libere 3 – Sabato, 2.30
- Qualifiche – Sabato, 6.00
- Gara – Domenica, 5.00