La giornata di test sul circuito di Yas Marina disputata martedì è servita a Pirelli per ottenere gli ultimi feedback sulle gomme 2025. La novità più importante per la prossima stagione sarà l’introduzione di una nuova mescola ancora più morbida, la C6, che andrà ad ampliare il range tra cui la casa milanese potrà scegliere i terzetti di pneumatici per i weekend di gara. Tra le sensazioni riportate dai piloti riguardo le gomme 2025, sottolineiamo quella di Felipe Drugovich (Aston Martin) che ha parlato di prestazioni simili sul giro secco, ma di differenze sostanziali nei long run. Mario Isola, direttore di Pirelli Motorsport, incontrando i media a fine giornata ha tracciato un bilancio approfondito di quanto raccolto in pista.
Isola: “Abrasione minore per avere meno graining”
Durante lo sviluppo degli pneumatici 2025, Pirelli si è posta alcuni obiettivi da centrare. Nel confronto con quanto si è visto durante il fine settimana del GP Abu Dhabi, bisogna tenere in considerazione le diverse condizioni climatiche, dato che la giornata di prove si è disputata di giorno e quindi con temperature dell’aria e dell’asfalto molto più alte, ma i riscontri sono stati comunque positivi.
Isola ha spiegato: “La differenza più grande è che correvamo di giorno sotto il sole, quindi con più possibilità di surriscaldamento. Il feedback è stato che il surriscaldamento dei nuovi pneumatici è simile a quello attuale. Questa è una buona notizia, ciò significa che in condizioni comparabili è probabilmente inferiore. L’abrasione è inferiore. Questo è un altro elemento che volevamo migliorare perché quest’anno abbiamo avuto un po’ di graining e vogliamo ridurlo“.
Riguardo il graining, conferme positive sulla sua riduzione si erano avute già nei precedenti test svolti durante il 2024: “Non è giusto confrontare il risultato delle prove libere di venerdì (disputate nel primo pomeriggio in condizioni climatiche più simili, ndr) con quello di oggi, perché abbiamo avuto molta evoluzione della pista, abbiamo avuto molti eventi di supporto che hanno messo gomma in pista. Quindi probabilmente è più giusto confrontare domenica con oggi. Ma in ogni caso, c’è un passo avanti nel miglioramento con la riduzione del graining che avevamo già confermato durante i nostri test di sviluppo. Quindi questa è solo una conferma, non una sorpresa“.
Il difficile equilibrio tra riduzione del surriscaldamento e degrado delle gomme
La riduzione del surriscaldamento è un tema molto delicato per Pirelli, perché strettamente legata al degrado. Isola ha spiegato: “È difficile quantificare quanto puoi ridurre il surriscaldamento ed è anche importante che non riduciamo troppo il degrado. Sfortunatamente, il degrado termico e il surriscaldamento sono abbastanza collegati, quindi se riduciamo troppo il degrado, significa che avremo la maggior parte delle gare con una sola sosta. Stiamo cercando di disaccoppiare questi due effetti per ridurre il surriscaldamento e mantenere il degrado termico, ma per avere un quadro chiaro di ciò, dobbiamo aspettare qualche gara. Di sicuro, il test in Bahrain ci darà un’altra indicazione, perché si tratta di un circuito molto severo per trazione e degrado e lì testeremo le mescole più dure. Ma per avere un quadro chiaro, è importante aspettare almeno le prime tre, quattro gare“.
Mantenere un certo degrado è importante per permettere di avere una varietà di strategie: “Il nostro obiettivo è fornire mescole che diano ai team la possibilità di avere strategie miste – ha confermato Isola – Per avere strategie miste dobbiamo mantenere un certo livello di degradazione. Se riduciamo troppo il degrado, il risultato è che avremo una strategia a una sosta con le stesse mescole e lo stesso stint per tutti. Tutti possono spingere e quando tutti possono spingere, anche il leader che può spingere, direi anche di più perché è in aria libera“.
Il vantaggio di correre con aria libera è divenuto sempre maggiore con l’evoluzione delle attuali monoposto, nate invece con l’obiettivo di ridurre al minimo i problemi per chi insegue da vicino un avversario: “Con le auto attuali, quando arrivi vicino a un’altra auto, perdi molto carico aerodinamico – ha sottolineato Isola – Sfortunatamente, la situazione che avevamo nel 2022 quando abbiamo iniziato con questa generazione di auto non è più la stessa perché durante lo sviluppo dell’auto, per migliorare le prestazioni, i team modificano le auto. Ora quando ti avvicini a un’altra vettura, perdi carico aerodinamico. Sfortunatamente, la migliore prestazione sta influenzando questa sensibilità alla scia“.
La novità della C6
L’idea di Pirelli riguardo la nuova mescola più morbida tra quelle messe a disposizione dei team è di utilizzarla su alcuni circuiti cittadini in cui il degrado non è risultato un problema quest’anno con la C5. Da questo punto di vista, Yas Marina è invece un tracciato già troppo severo per la C6, soprattutto se si gira durante le ore più calde.
Parlando del lavoro svolto sulla nuova gomma, Isola ha spiegato: “I dati raccolti per noi sono importanti per capire quale sia una possibile selezione per le gare dell’anno prossimo, specialmente per la C6. Ogni team ne aveva un set a disposizione, qualcuno lo ha utilizzato al mattino, altri nella parte più calda della giornata. Ecco perché non voglio arrivare a nessuna conclusione prima di aver analizzato i dati e verificato quando è stata testata la C6, perché se la si prova all’una del pomeriggio probabilmente non è la situazione ideale per la mescola. La C6 ha funzionato bene o un po’ meglio della C5 per alcuni, simile per altri. La sensazione è che la C6 qui funzioni bene nella prima parte del circuito. Ma nel terzo settore, quando è richiesta molta trazione, il degrado è elevato sin dal primo giro“.
Isola ha poi svelato quali potrebbero essere gli appuntamenti in cui vedremo in azione la C6 nel 2025: “Dobbiamo considerare le gare in cui selezioneremo la C6. Nell’idea iniziale erano Monaco, Montreal, Singapore e Las Vegas. Queste quattro gare. Diamo un’occhiata ai dati, diamo un’occhiata a come ha funzionato la C5 quest’anno e poi decideremo per il 2025. Come ho detto, qui è buona per una parte del giro, ma probabilmente non abbastanza per selezionare la C6 per Abu Dhabi“.