FP2 Messico: Verstappen salta la sessione, Ferrari ancora competitiva

Loris Preziosa
26/10/2024

A Città del Messico è andato in archivio un venerdì atipico rispetto al solito. La seconda sessione di libere è stata dedicata infatti al test Pirelli per la finalizzazione degli pneumatici 2025. I piloti sono scesi in pista per una sessione estesa a novanta minuti di durata, per effettuare programmi specifici concordati fra le squadre e il fornitore unico degli pneumatici. Fra gli highlights della sessione la lunga bandiera rossa provocata dall’incidente di George Russell e i problemi alla Power Unit di Max Verstappen, che gli hanno causato la chiusura anticipata della sua giornata. Sebbene i tempi vadano presi con le pinze, la Ferrari ha messo in luce una buona competitività, con la SF-24 che sembra essersi ben adattata al tracciato messicano.

Test Pirelli nelle FP2: com’è stato strutturato

Le FP2 che sono andate in scena a Città del Messico sono state una sessione atipica nell’economia di un weekend di gara. Ha avuto luogo infatti il cosiddetto ‘in-competition test’ indetto dalla Pirelli, per la finalizzazione degli pneumatici 2025. Una sessione diversa dalle solite libere a partire dal tempo in pista, che è salito a novanta minuti in pista, al posto della canonica ora. Una durata allungata per poter permettere alle scuderie di effettuare il lavoro previsto dal fornitore unico degli pneumatici. I team hanno completato un programma concordato con Pirelli, per l’intera durata della sessione. L’unica eccezione è legata a quei piloti che non sono scesi in pista nelle prime libere, per lasciare spazio ai rookie, ovvero Alonso, Hamilton, Leclerc, Norris e Zhou. Quest’ultimi hanno avuto la possibilità di effettuare un’ora di test e mezz’ora di lavoro canonico per il fine settimana.

FP2 Messico

In merito all’allocazione degli pneumatici la Pirelli ha precisato come ogni pilota abbia a disposizione due set di pneumatici aggiuntivi, uno identico alla specifica per il weekend, per fungere da base, nonché un’opzione prototipo 2025. Il lavoro impostato da Pirelli prevede un run di simulazione qualifica con 20kg di carburante a bordo e un long run con 100kg di carico di benzina. Una sessione in cui sono state finalizzate le mescole più morbide della gamma (C4, C5 e C6). Quelle più dure sono state finalizzate invece nel corso dei test al Mugello effettuati a metà ottobre.

Sainz FP2 Messico

Russell in barriera, problemi alla Power Unit di Verstappen

Dopo nemmeno un quarto d’ora di azione, la sessione è stata interrotta a causa di una bandiera rossa provocata da George Russell. Il pilota britannico ha perso la sua Mercedes sul cordolo di curva 9, finendo contro le barriere e provocando ingenti danni alla sua W15. Una neutralizzazione che è durata oltre venti minuti, per permettere la sostituzione delle barriere nella zona dell’impatto del pilota della Mercedes. Ricordiamo come Russell in questo weekend in Messico, sia in pista con la specifica di Singapore, dal momento che a causa dell’incidente in qualifica ad Austin, non è stato ancora possibile rimontare l’ultimo pacchetto di aggiornamenti.

Norris FP2 Messico

Dopo lo stop è scesa in pista anche la Ferrari di Charles Leclerc, che ha cominciato il suo weekend dopo che la sua SF-24 necessitava del lavoro a seguito dell’incidente della mattinata fra Alex Albon e Oliver Bearman. Il britannico aveva ereditato la monoposto del monegasco per la sessione FP1 dedicata ai rookie. Le preoccupazioni più grandi sono giunte invece in casa Red Bull, con Verstappen che ha terminato la sua sessione con tre quarti d’ora di anticipo, dopo che si sono ripresentate le noie alla Power Unit emerse in mattinata. Bisogna segnalare come nei primi minuti della sessione, Max avesse continuato ad accusare delle incertezze sulle sensazioni offerte dalla sua PU. Quello che poteva essere soltanto un campanello d’allarme è diventato concretezza e i meccanici potrebbero essere costretti ad un lavoro extra per sostituire il propulsore della vettura numero 1. Ciò che invece era stato cambiato alla vigilia delle seconde libere, è il fondo della sua RB20, dopo che nelle FP1 aveva colpito dei detriti in pista.

Leclerc FP2 Messico

Tempi da prendere con le pinze, ma segnali positivi dalla Ferrari

Sul fronte dei rilevamenti cronometrici, Carlos Sainz è stato il più veloce della sessione con un chrono pari a 1’17”699, fatto segnare con la corrispondente mescola C4 attuale, ovvero la media allocata per questo weekend. Oscar Piastri ha concluso la sua simulazione di qualifica con il secondo tempo, a 178 millesimi dal ferrarista, seguito di un solo millesimo da Yuki Tsunoda. Quarto Leclerc a 188 millesimi dal compagno, seguito da Lando Norris, Kevin Magnussen e Lewis Hamilton. Completano la top ten, Lewis Hamilton, Valtteri Bottas, il padrone di casa Sergio Perez e Liam Lawson. Da segnalare come Leclerc, Norris e Hamilton abbiano fatto segnare i loro migliori tempi, con le gomme medie a disposizione per il weekend. Importante segnalare come sia complicato tracciare una livella concreta in merito ai valori in campo, dal momento che i piloti sono scesi in pista in Messico con mescole differenti, per effettuare un programma differente rispetto a quello effettuato tradizionalmente nelle seconde libere. L’unico segnale concreto lo si può trarre dal fatto che tutti hanno effettuato la simulazione gara con lo stesso carico di benzina. In questo scenario si è messo in mostra un ottimo Leclerc che, andando oltre i rilevamenti cronometrici, ha dato l’impressione di avere fra le mani una vettura veloce e stabile.

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