La pausa estiva si avvicina, mancano solamente due appuntamenti, su circuiti profondamente diversi. Le squadre però non arrestano (ancora) lo sviluppo e introducono novità anche a Budapest. E’ la Red Bull a portare il maggior numero di novità, dopo l’importante pacchetto di Baku, mentre altre scuderie lavorano più su dettagli e novità di adattamento al circuito che richiede conformazioni da medio-alto carico. La notizia delle FP1 dell’Ungheria è che nessuna delle due Red Bull è ‘in classifica’. Il botto di Sergio Perez all’inizio sessione ha messo fuori gioco il messicano, mentre Max Verstappen ha deciso di non girare sotto la pioggia.
Novità alle ali anteriori per Ferrari, Mercedes, Alpine ed AlphaTauri
Rimangono ‘ferme’ in questo appuntamento Williams, Alfa Romeo e McLaren. Sulla MCL60, anche per Oscar Piastri, c’è la nuova ala anteriore, che a Silverstone era stata data in dotazione solamente a Lando Norris. La maggior parte delle squadre ha provveduto a piccole modifiche di adattamento al circuito, come ad esempio Aston Martin con un cofano motore con maggiori sfoghi per l’aria calda.
Oltre alla Red Bull, a cogliere l’attenzione è stata la particolare ala anteriore dell’Alpine. Una versione era stata già introdotta a Silverstone per avere un po’ più di carico, questa nuova versione – modificata solo nel flap superiore – con un profilo che presenta sulla parte finale una doppia curvatura, quasi ad assomigliare a due ‘montagne’ – che servono ad aumentare il carico prodotto localmente, senza influenzare troppo la resistenza all’avanzamento. Ferrari ha scelto una via più tradizionale e decisa, con una corda maggiorata dell’ultimo flap e la rimozione del nolder.
La Mercedes invece è intervenuta con piccoli interventi di aerodinamica sulla parte anteriore – endplate e sospensione – per ripulire meglio il flusso che investe successivamente tutta la macchina. Particolare anche la porzione finale dell’ala anteriore, nella zona dell’endplate, che ora è più grande e serve ad aumentare la formazioni di vortici in quella zona, per un maggior carico posteriore. Soluzione non dissimile da quanto si è visto su altre vetture (Alpine).
Novità importanti però anche per Haas ed AlphaTauri, visto che la scuderia Americana è andata a rivisitare la parte inferiore del fondo nella zona vicino alle ruote posteriori. Così come la Scuderia di Faenza ha introdotto novità – oltre che alle ali per rispondere alle esigenze di alto carico – nella parte centrale del fondo.
FP1: Perez subito a muro, pochi giri sotto la pioggia per i piloti. Verstappen non scende in pista.
La novità di giornata, seppur meno tecnica, è quello del ritorno in griglia di Daniel Ricciardo. L’australiano prende il posto, in AlphaTauri, di Nick De Vries, bocciato e sostituito da Helmut Marko. La Red Bull è rimasta ben impressionante dai progressi di Ricciardo da inizio anno, soprattutto al simulatore, ma anche nell’uscita dei test Pirelli a Silverstone ed ha deciso per la sostituzione, nell’ottica di un piano che potrebbe avere importante valore soprattutto per il futuro di Red Bull, ma non solo.
Primissimi minuti, e primo giro, ed è subito bandiera rossa a causa di un errore grave e banale di Sergio Perez. Il pilota della Red Bull – sottopressione più che mai – al suo primo giro lanciato va largo in approccio di curva 5 e porta la sua ruota posteriore sinistra sull’erba, perdendo aderenza e conseguentemente il controllo della vettura, mettendo la sua RB19 a muro e terminando così, subito, la propria sessione e dando lavoro da fare ai meccanici, non offrendo una mano nemmeno in termini di Budget Cap.
Importante il lavoro futuro dei meccanici poiché dovranno controllare le condizioni del telaio dopo l’impatto, laterale, che ha danneggiato fondo e sospensioni. In più, poco prima della sessione, sulla RB19 del messicano era stato montato un nuovo cambio che dovrà anch’esso essere sottoposto a controlli.
La pioggia stava già arrivando sul circuito e la bandiera rossa causata da Sergio Perez ha inevitabilmente condizionato il resto della sessione. Al rientro in pista infatti i piloti non hanno più avuto modo di poter girare sull’asciutto. I piloti si sono fermati ai box per poi scendere in pista per poter smarcare la gomma Intermedia, con un solo giro prima di fermarsi nuovamente. Pista con pochissimo grip.
A 16 minuti dal termine arriva il primo giro cronometrato del weekend, sul bagnato, con gomma Intermedia ed è un 1.47.787 di Valtter Bottas sull’Alfa Romeo.
Seconda bandiera rossa causata da Carlos Sainz a 13 minuti dalla fine. Poco dopo curva 3, stando lontano dai cordoli, la SF-23 dello spagnolo passa su una pozzanghera e perde il controllo, girandosi su se stesso. Riesce ad evitare contatti importanti, pur finendo contro le barriere, danneggiando la parte sinistra della sua ala anteriore. Sainz era rimasto sollevato sul cordolo, impossibilitato a ripartire e così, durante la bandiera rossa, è stato rimesso in pista – a spinta – dagli stewards, rientrando velocemente ai box.
Ultimi 8 minuti con diverse vetture che tornano in pista, mentre Carlos Sainz viene fermato e scende dalla macchina, con i meccanici che possono lavorare sulla sua vettura per controllare, in vista delle FP2, che tutto sia integro e funzionante. Tra chi decide di non scendere in pista, Max Verstappen. Il campione del mondo infatti, mentre altri fanno i loro tentativi, scende dalla vettura ed esce dai Box.
Autore: Paolo D’Alessandro