Vasseur: “A Monaco serve lo step in qualifica che fin qui ci è mancato”

Luca Manacorda
22/05/2024

Il secondo appuntamento europeo della stagione 2024 di F1 è uno dei più iconici del calendario, ossia il GP Monaco. Lungo le strette strade di Monte Carlo la qualifica vale più che su ogni altro circuito e la Ferrari SF-24 è dunque chiamata a confrontarsi con quello che è stato il suo punto debole finora, ossia la prestazione sul giro secco. Un aspetto sottolineato dal team principal Fred Vasseur in vista del weekend nel Principato.

L’importanza della qualifica a Monte Carlo

Con l’aumento delle dimensioni delle monoposto avvenuto con i recenti cambi regolamentari, i sorpassi in pista sono diventati quasi impossibili. Nelle ultime 6 edizioni se ne sono contati appena 30, con il minimo di uno toccato nel 2021. Negli ultimi due anni è stata la pioggia a movimentare l’azione in pista, tanto che nel 2023 si sono contati ben 13 sorpassi. Al netto delle incognite meteo, partire davanti garantisce dunque di poter controllare al meglio la gara e la strategia, che a Monte Carlo è solitamente su un’unica sosta.

Vasseur: “Ci siamo preparati nei dettagli”

La Ferrari, dopo aver fatto debuttare l’atteso pacchetto di aggiornamenti a Imola, si presenterà nel Principato con ulteriori novità riguardanti in particolare l’alettone posteriore. In vista del weekend monegasco, la Scuderia di Maranello ha lavorato per ovviare al problema della preparazione perfetta delle gomme per il giro lanciato. Un aspetto su cui gli stessi piloti si rapportano in maniera differente, come spiegato da Carlos Sainz a Imola: “Per me non è un problema mettere le gomme in temperatura, semplicemente la macchina va un po’ meno in qualifica di quella del 2023 e in gara un po’ di più. Quello di cui parla Charles è mettere più energia all’anteriore o al posteriore”.

Il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, in vista del GP Monaco ha spiegato di aspettarsi progressi a riguardo: “Come è noto quello di Monaco è un circuito sul quale i sorpassi con l’attuale generazione di monoposto sono molto difficili. La qualifica sarà di importanza fondamentale: dovremo provare a fare quello step che in questa stagione ancora ci è mancato per partire davanti a tutti. Al simulatore così come nei meeting con gli ingegneri ci siamo preparati nei dettagli e contiamo di essere protagonisti“.

La gara di Monte Carlo ha ovviamente un sapore particolare per Charles Leclerc, il quale ha però un conto aperto con l’appuntamento di casa: il monegasco non è mai riuscito a salire sul podio davanti ai suoi connazionali. Vasseur spera che l’edizione 2024 sia quella buona per interrompere questa maledizione e anche per confermare il buon feeling di Carlos Sainz: “A una settimana dalla nostra gara di casa, a Imola, il prossimo weekend tocca a quella di Charles, e come squadra vogliamo aiutarlo a chiudere il conto aperto che ha con la pista di Monte Carlo. Carlos, dal canto suo, ama molto il tracciato del Principato sul quale ha ottenuto il suo primo podio al volante di una Ferrari, dunque le motivazioni per entrambi sono molto alte“.

Leclerc (Ferrari)

Arthur Leclerc: “Importante ogni minuto delle sessioni”

In preparazione al weekend di Monte Carlo è stato fondamentale anche il lavoro di Arthur Leclerc. Il fratello di Charles è pilota di sviluppo della Ferrari e spiega così l’importanza di trovare il giusto feeling con le strade di casa: “È un circuito molto particolare che si snoda per le stradine della città. Essere veloci qui significa essere incredibilmente precisi. Lo si capisce se si guarda una sessione di qualifica in slow-motion: si vede distintamente che le monoposto sfiorano i muretti. Per raggiungere questo livello di precisione e continuare ad essere rapidi, è molto importante sentirsi a proprio agio in macchina. Per raggiungere quella confidenza e portare la macchina al limite bisogna sfruttare al meglio ogni minuto di ciascuna sessione. In definitiva, è il lavoro di preparazione che fa la differenza tra un pilota che riesce a spingere al massimo in qualifica da uno che non riesce a tenere il ritmo per paura di sbagliare“.

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