Ferrari SF-24 “opposta” alla SF-23: meglio in gara che in qualifica?

Rosario Giuliana
28/02/2024

Entrati finalmente nel primo fine settimana di Gran Premio del Bahrain sale l’attesa nel vedere finalmente i reali valori in pista delle vetture. La tre giorni di test che ci siamo lasciati alle spalle ha fornito sia delle importanti certezze che dei punti di domanda. La certezza più importante riguarda la Ferrari SF-24 e i progressi fatti rispetto alla macchina 2023. Il progetto 676 è nato con il target di abolire i limiti e le debolezze della SF-23, e la vettura che inizierà questa stagione sarà soltanto una “versione 1.0”, ovvero una base sulla quale aprire le strade di sviluppo, impossibili da perseguire con il vecchio progetto.

La vettura nata in un inverno “di basso profilo” voluto da Vasseur – come abbiamo spesso sottolineato – in Bahrain ha dato ottimi riscontri in termini di affidabilità e bontà progettuale. La macchina piace ai piloti, Leclerc soprattutto: “La vettura sembra reagire come vogliamo ma è difficile giudicare il nostro livello di competitività per il momento. Le sensazioni di certo sono migliori di un anno fa”.

Meglio la domenica che al sabato: La Ferrari SF-24 è nata per ottimizzare la prestazione in gara

Della vecchia SF-23 ci ricordiamo una vettura che mandava in crisi le gomme, troppo sensibili a fattori esterni e difficile da mettere nella finestra di funzionamento. Lo stesso Frederic Vasseur a riguardo si è esposto con una certa serenità:  “Il nostro primo proposito era ottenere una SF-24 sincera nei comportamenti, poco sensibile al variare delle condizioni esterne e che risultasse facile da guidare”.

Tuttavia, la vecchia vettura di Maranello performava sempre bene sul giro secco, le ben 7 pole position del 2023 sono una prova tangibile del fatto che la rossa era molto più a suo agio a serbatoio scarico e con gomme morbide nuove. Nel corso del 2023, con gli opportuni correttivi, i tecnici di Maranello hanno lavorato per controbilanciare ed avere una macchina più equilibrata nelle prestazioni fra qualifica e gara. La vettura di quest’anno è nata con l’obbiettivo di essere più solida soprattutto in condizioni di gara, anche grazie al carico aerodinamico raggiunto con il nuovo fondo e la nuova veste. I long run che abbiamo visto in Bahrain hanno mostrato che la vettura è in grado di comportarsi bene sulle gomme senza grossi picchi di decadimento prestazionale. La pista di Sakhir è un buon manco di prova per il degrado ed overheating dell’asse posteriore, soprattutto nelle ore diurne quando l’asfalto supera i 30 gradi.

A quanto appreso a Maranello si aspettano di essere più “vicini” a Red Bull in gara, che in qualifica, grazie al maggior carico aerodinamico. Anche in Haas il DT di Haas ha lasciato intendere che con la nuova filosofia di monoposto si potrà essere migliori in condizioni di gara. In controtendenza rispetto alla passata stagione sia di Ferrari che di Haas.

Ferrari SF-24 – Illustrazione Rosario Giuliana

 

 

Da non sottovalutare le abilità di Leclerc sul giro secco, spesso in grado di overperformare rispetto alle reali potenzialità della macchina sul giro secco. In casa Ferrari, per quanto possibile, si è cercato di mantenere le ottime doti sul giro singolo, dovute principalmente all’efficienza aerodinamica della vecchia SF-23, ma anche ad un Power Unit Ferrari molto forte nella parte endotermica. C’è pur sempre una forbice da colmare sia in qualifica che in gara da Red Bull, che potremo finalmente toccare con mano alla fine del primo week end di gara.

Ferrari si aspetta di essere seconda forza in Bahrain ma c’è cautela

Il terzo posto raggiunto nei costruttori da Ferrari lo scorso anno, perdendo per poco la volata finale a favore di Mercedes è stato un amaro in bocca. La vecchia SF-23 aveva mostrato, aldilà della vittoria di Singapore, di essere costantemente la prima vettura gerarchicamente dopo Verstappen e la sua Red Bull RB19 nella seconda metà di stagione. Per il 2024, l’ approccio voluto da Vasseur è stato quello di non porsi limiti o traguardi impossibili, senza però perdere di vista il punto di partenza. Riuscire a scalzare Red Bull dal trono di dominatrice in un solo inverno è impensabile, ma a Maranello hanno lavorato per ricucire quanto meno il gap che c’era dalla RB19. Con la RB20, a Milton Keynes hanno alzato ulteriormente l’asticella.

Dopo i test pare che non ci siano dubbi sul fatto che, almeno per ora, ci sia ancora del divario tecnico. Sondando un po’ gli umori interni a Maranello, per la rossa l’obiettivo minimo per questa prima parte di stagione è quello di essere seconda forza in solitaria, e giocarsi più chance di vittoria con una Red Bull più sottopressione. Non è chiaro quanto la RB20 nelle mani di Max Verstappen si sia tenuta nel taschino. C’è abbastanza incertezza su quanto sarà la forbice all’avvio di questo campionato. Stime da Maranello sul passo gara e con track evolution dicono che la RB20 abbia oltre 5 decimi di passo in più con Verstappen. Inoltre vi è una certa “cautela” nel giudicare anche il reale potenziale della Mercedes W15.

“Mi aspetto che i vari top team saranno molto vicini fra loro” – ha confermato a riguardo Frederic Vasseur Il Bahrain è comunque una pista abbastanza specifica, e i test sono meno indicativi di quello che si poteva apprezzare quando si effettuavano le sessioni a Barcellona. Non basterà dunque, come pare probabile, essere seconda forza in solitaria in Bahrain, ma sarà necessario valutare le prestazioni della SF-24 almeno fino a Suzuka. 

Autore: Rosario Giuliana

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