Il Gran Premio del Bahrain 2023 non passerà esattamente alla storia della F1 come un GP avvincente, agguerrito e con un’importante lotta per la vittoria. Il dominio assoluto di Max Verstappen e della Red Bull è stato davvero impressionante. Prima gara di ventitré ma George Russell ha già parlato di “titolo cucito addosso” per Red Bull e che la RB19 “vincerà tutte le gare”. Tuttavia, in molti si chiedono quali sono le possibilità che il secondo appuntamento stagionale, che si correrà il prossimo weekend in Arabia, possa essere meno soporifero in termini di lotta per la vittoria. Se prendiamo le prime due gare corse sul veloce circuito di Jeddah possiamo risollevarci il morale. Nel 2021, dopo l’errore di Max in qualifica, c’è stato un contatto con Hamilton in gara, dopo quanto già successo a Silverstone e Monza. Lo scorso anno, la battaglia tra Red Bull e Ferrari, tra Verstappen e Leclerc ha allietato la domenica ai fan.
Ferrari: il punto di innesco del porpoising ha limitato le prestazioni della SF-23 in Bahrain
La premessa è che i problemi di affidabilità costituiscano un discorso a parte. Ferrari ha lavorato molto su questo tema durante l’inverno e i test ai banchi dinamici erano molto incoraggianti, come confermato anche dai responsabili del team italiano, salvo poi vedersi accostare nella seconda metà della prima gara stagionale, con ritiro annesso, la SF-23 di Charles Leclerc. A riguardo, nelle prossime ore si avranno ulteriori informazioni.
In casa Ferrari, i problemi emersi in Bahrain sono in fase di analisi e studio all’interno della fabbrica da ormai più di una settimana. Una mancanza di prestazione generale, che è stato l’effetto di una mancanza di carico sulla SF-23, non solo aerodinamico ma anche meccanico, dovuto a diversi fattori. A Maranello le idee su come e dove intervenire sono chiare. Il gap con la Red Bull è ampio, ma come ha detto lo stesso team principal, alcune scelte di setup hanno limitato la SF-23, accentuando il gap che si è avvicinato al secondo al giro. I due problemi che stanno limitando la SF-23 – come riportato già durante i test – sono un sottosterzo esasperato e un porpoising che si innesca a velocità inferiori a quanto previsto dai tecnici. In Bahrain la scuderia ha corso con quella che era l’ala posteriore prevista per il weekend – da medio carico – e più scarica rispetto alla F1-75 dell’anno precedente. L’ala monopilone avrebbe dovuto essere solo comparata nelle libere, per una importante raccolta dati.
I dati di simulazione mostravano che la SF-23 godesse di più carico, soprattutto per quanto riguarda le basse e medie velocità. Una mancata correlazione dovuta principalmente all’innesco prematuro del porpoising, impedendogli di adottare assetti meccanici molto più morbidi. C’erano due possibilità per gli uomini di Maranello. Tenere piuttosto bassa la SF-23, generando carico alle alte velocità dal fondo ma penalizzando il lento o alzare la vettura, diminuendo l’efficienza della vettura con un innalzamento della resistenza all’avanzamento, ma potendo sfruttare assetti più morbidi. Si è scelto un compromesso, in realtà più verso la prima opzione, tanto che la SF-23 si è dimostrata molto efficiente e veloce nei tratti di alta velocità. Tuttavia, nel medio e nel lento ha mostratto delle prestazioni non all’altezza, che solo la gomma nuova in qualifica è riuscita parzialmente a mascherare. Il concetto aerodinamico, per Vasseur, non è un problema. “Crediamo nel nostro concetto e non è quello il nostro problema. Il degrado gomma può essere condizionato anche dal setup non ottimale. Non ho mai visto una macchina andare veloce in qualifica e lenta in gara a causa di un concetto sbagliato.” aveva affermato Fred Vasseur dopo la fine della gara a Manama.
Ferrari: Jeddah pista più favorevole ma basterà per azzerare l’importante gap dalla RB19?
La prossima tappa del mondiale, che si correrà sul circuito Jeddah (Arabia Saudita), dovrebbe sposarsi meglio con le caratteristiche della nuova Ferrari SF-23, anche se ci saranno delle caratteristiche che potranno far emergere ancora una volta i limiti di questo progetto (per quanto visto in Bahrain). Il primo settore infatti predilige una vettura precisa all’anteriore, quindi non sottosterzante come lo era la SF-23 in Bahrain e dove la F1-75 guadagnava in gara costantemente 2 decimi alla RB18, mentre il resto del tracciato è piuttosto veloce e scorrevole, tuttavia, bisogna sempre tenere a mente il punto di innesco del saltellamento. La seconda parte sarà comunque favorevole alla vettura italiana, come lo era lo scorso anno per l’efficiente RB18. La Ferrari F1-75 prendeva metri in trazione ma poi la vettura anglo austriacane recuperava moltissimi, soprattutto nelle zone DRS.
In questa stagione 2023, almeno per quanto visto in Bahrain, i ruoli sembrerebbero essere cambiati, con la SF-23 superiore in rettilineo mentre la Red Bull più performante soprattutto in uscita dalle curve più lente. Una RB19 che tende a perdere terreno dai 280-300 km/h. Se la Ferrari riuscirà a capitalizzare la migliore efficienza della propria vettura sui rettilinei, da confermare anche a Jeddah, in qualifica e nelle zone DRS come fece la RB18 2022, allora la Red Bull potrebbe soffrire maggiormente rispetto a Sakhir per ottenere un’altra doppietta.
Senza dimenticarsi che non solo le caratteristiche del circuito saranno molto diverse ma anche l’asfalto. Quello di Sakhir è uno dei circuiti più duri in termini di gestione gomme, a causa della sua rugosità e del fatto che presenta molte zone di trazione. “Andiamo a correre in una pista completamente diversa dove ci saranno molti più rettilinei, più curve veloci e molta meno usura. In Bahrain abbiamo avuto un grande vantaggio mentre a Jeddah mi aspetto che saremo tutti più vicini.” ha fatto sapere Max Verstappen. Tre fattori che potrebbero andare incontro ad un compromesso di assetto più facile per la SF-23, potendo quindi estrarre più potenziale di quanto visto in Bahrain. Ma basterà per colmare il grande gap emerso a Sahkir? Carlos Sainz è convinto che il Bahrain sia stato qualcosa di anomalo e che a Jeddah si vedrà il vero potenziale della SF23. “Sono convinto che saremo molto più competitivi a Jeddah. L’asfalto liscio del circuito ci consentirà di spingere senza essere penalizzati dall’usura.”, ha detto lo spangolo.
Senza dimenticarsi comunque dei rivali diretti di Ferrari ossia l’Aston Martin e Mercedes. La ‘verdona’, che tanto ha sorpreso Sakhir, è una vettura che si esalta nei tratti di bassa velocità e in frenata, mentre soffre maggiormente l’alta velocità e i rettilinei a causa di una efficienza, che in Bahrain non si è dimostrata eccellente. Chiaramente sarà da rivalutare a Jeddah, perchè le squadre scenderanno in pista con assetti e adattamenti molto diversi rispetto a quanto visto quasi due settimane orsono. Per quanto riguarda Mercedes, la carenza di carico aerodinamico alle alte velocità potrebbe rallentare la W14 nella corsa alla vittoria in questo secondo appuntamento stagionale, seppur degli aggiornamenti dovrebbero già arrivare sulle vetture ‘nere’ per provare a fare il primo piccolo passo in avanti ad una vettura che non ha soddisfatto dirigenti, tecnici e piloti.
Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro