Dopo i primi GP del 2024 messi in archivio abbiamo un quadro più definitivo di quello che è il potenziale che la Ferrari può esprimere quest’anno con la SF-24. La vettura progetto 676 è nata quasi da un “colpo di spugna” rispetto alle auto del biennio precedente e, in questo inizio di stagione, i tecnici di Maranello hanno vinto la battaglia invernale contro i competitors come la Mercedes, la McLaren ed anche Aston Martin, che si candidavano insieme al team italiano nel ruolo di primo team alle spalle della Red Bull. Il team campione del mondo ha alzato ancora una volta l’asticella quest’anno con la SF-24 distanziata a circa quattro decimi dalla RB20, lo stesso gap con cui la squadra di Maranello aveva chiuso la passata stagione. Tuttavia, a Maranello si ritengono soddisfatti del lavoro svolto negli scorsi mesi.
Tanto carico efficiente dal fondo 2024
La scuderia del cavallino ha portato in pista nella passata stagione una monoposto instabile, imprevedibile e definita spesso ‘capricciosa’ all’interno del team tecnico. La nuova vettura ha offerto sin dai primi chilometri in pista una piattaforma nettamente più stabile ai due piloti, senza picchi e perdite di carico improvvisi. Il primo passo importante da fare, tra la seconda parte della scorsa stagione e soprattutto in questa primissima parte, era quello di “capire”, visto il progetto completamente nuovo. La SF-24 è la prima vettura a sposare in toto il concetto full downwash, con un compromesso piuttosto diverso ricercato a Maranello per ottenere una piattaforma più coerente e sincera da cui partire e indirizzare così la corretta via nello sviluppo. Tra i vari macro elementi che compongono la nuova Rossa, il disegno del fondo è stata la chiave sulla quale lavorare per trovare carico efficiente alle alte velocità ma anche una certa stabilità aerodinamica nei transitori.
Una chiglia più rastremata ottenuta grazie una riduzione degli ingombri della scatola del cambio, e aver annegato il cono antintrusione all’interno del fondo sono stati i cambiamenti principali rispetto all’ultima specifica del 2023 introdotta a Suzuka. Da quello che abbiamo potuto apprendere da Maranello, si è lavorato molto in casa Ferrari anche sui materiali compositi e sulla rigidità degli stessi. Una maggior robustezza strutturale che, a determinati range, vada ad ottenere deformazioni da sfruttare a proprio vantaggio in determinate aree strategiche.
Mini-aggiornamento in Australia, ma il pacchetto più importante arriverà a Imola
Il terzo appuntamento stagionale si correrà all’Albert Park di Melbourne, un’altra pista semi-permanente come quella di Jeddah. Il circuito di Melbourne è l’ultimo banco di prova “atipico” prima delle molto più probanti tappe asiatiche di Giappone e Cina, dove avremo un verdetto più definitivo sulla bontà delle vetture 2024. Un primo mini-upgrade potrebbe essere presente già sulle SF-24 dell’Australia e dovrebbe riguardare l’ala posteriore, dove sul pilone potrebbe aggiungersi un piccolo ma nuovo elemento aerodinamico per migliorare l’efficienza del retrotreno della vettura italiana. Il posteriore sembrerebbe essere la parte maggiormente migliorabile sulla SF-24 per ottenere guadagni.
Mentre il Bahrain è un circuito stop&go, con tante zone di trazione e con una limitazione principalmente posteriore, Jeddah offriva tante zone di alta velocità, con un asfalto liscio e minori livelli di carico aerodinamico. Da questo punto di vista, Melbourne è più una via di mezzo tra i due circuiti, con il livello di carico aerodinamico più vicino a quello del Bahrain che Jeddah. Tuttavia, a differenza di altre auto, le Ferrari hanno adottato la stessa specifica di ala posteriore, giocando solo con l’incidenza delle beam wings.
La tipologia di curve è molto diversa dalle prime due piste, ma le grandi zone DRS dovrebbero favorire l’adozione di più downforce, utile a gestire le curve di media velocità e la stabilità in uscita. Per quanto riguarda gli aggiornamenti più importanti per Ferrari, come avevamo anticipato, il target rimane fisso per il Gran Premio dell’Emilia Romagna. La carrozzeria e il fondo saranno le macro-aree soggette a cambiamenti aerodinamici su quella che abbiamo definito essere una ‘SF-24 1.0’, dopo che il quadro generale dell’auto ha confermato il potenziale che si era visto in galleria durante il lavoro di sviluppo in inverno.