“Charles, Lewis… portateci il mondiale”. Un coro, tra cappellini, t-shirt e bandiere – tutti rigorosamente in rosso – accompagna la prima uscita pubblica del duo ferrarista a Milano. È la speranza del popolo del Cavallino, che anche ieri non ha fatto mancare l’appoggio per quella che, garantisce Hamilton, “è la coppia migliore che la Formula Uno abbia mai avuto”. I due, in effetti, sembrano già trovarsi piuttosto bene, sorridenti sul tettuccio della Ferrari SF-90 Stradale che li accompagna nel saluto ai tanti, tantissimi, di Piazza Castello e dintorni. Prima? Uno show a suon di sgommate, burnout e grande passione, il vero motore dei tifosi che, sin dalla mattina, si sono dati appuntamento nelle vie meneghine per caricare la squadra.
“Tutta questa visibilità farà senz’altro piacere ai ragazzi del marketing”, scherza Vasseur dal palco, forse a voler smorzare le aspettative – e ora sono tante – che si sono create attorno al team di Maranello dopo un inverno acceso dall’arrivo di Lewis Hamilton. “Ma vi posso assicurare che la squadra è sempre rimasta concentrata. Sappiamo che ad inizio stagione ci saranno alti e bassi ma l’importante sarà essere sempre costanti”. La parola d’ordine, insomma, vuole restare cautela. La stessa che il team principal ha cercato di infondere nelle dichiarazioni dei test in Bahrain per frenare certi entusiasmi che già volevano la rossa campione prima ancora di iniziare.
L’abbraccio di Milano ha colpito – ma era inevitabile – anche il campionissimo Hamilton. “Ma quanti siete? È incredibile”, domanda in un italiano tutto suo. “Sto imparando, abbiate pazienza”, si scusa poi. Servirà la sua esperienza per mantenere dritta la barra tra le onde dell’entusiasmo, specie se, come si pensa, McLaren sarà la favorita in Australia. “Abbiamo lavorato davvero tanto, c’era molto da fare e il tempo era poco, soprattutto per me, che ancora non conoscevo la macchina – spiega Lewis – sono entusiasta per il percorso che faremo assieme”.
Ma perché la Ferrari ha scelto di organizzare un evento così imponente ad una settimana dal via della stagione? “Forse era meglio farlo a mondiale concluso e con un titolo in tasca”, suggeriva ieri qualche tifoso, eppure dietro all’entusiasmo rosso c’è ben più di qualche speranza. L’ultima volta che a Maranello decisero di allestire uno spettacolo simile fu nel settembre 2019, sempre a Milano, a cui seguì, a qualche mese di distanza, la presentazione-show della sfortunata SF1000 a Reggio Emilia. In entrambi i casi le sorti del mondiale sorrisero al neo-ferrarista Hamilton, lasciando la Rossa a bocca asciutta nonostante i fasti iniziali.
Quella che oggi si appresta a fare le valigie per Melbourne è però una Ferrari diversa, negli uomini (tra le prime linee è rimasto solo Charles) e soprattutto nelle idee. Perché nonostante la costante calma predicata da Vasseur, la presenza dei due piloti sul palco di Piazza Castello certifica una sicurezza tecnica che a Maranello mancava da tempo. Se da un lato c’è la sensazione che, quantomeno ad inizio stagione, ci sarà da inseguire la McLaren, i tecnici del Cavallino hanno deciso di utilizzare i primi tre appuntamenti stagionali come un riferimento per indirizzare lo sviluppo della SF-25, forti di una correlazione tra galleria del vento e test di Sakhir mostratosi quantomai coerente. La battaglia con Woking, del resto, si giocherà quasi esclusivamente sull’evoluzione della monoposto, prima che testa (e risorse) vadano già al 2026.