Ferrari: le ‘prime volte’ di Lewis Hamilton a Maranello

Giuliano Duchessa
26/01/2025

La nebbia dei tempi belli ha avvolto il debutto di Hamilton dopo 20 giorni di hype vertiginoso. Un’atmosfera simile a quella che avvolse i primi giri di Schumacher 30 anni fa. “Le cose avvengono quando è destino, anche il mondiale” disse l’Avvocato all’epoca, il quale intervenì in maniera decisiva per ingaggiare il campione tedesco. A distanza di molto tempo, Elkann diventò presidente della Ferrari nel 2018 dopo la scomparsa di Marchionne. Sembrava una fase di quasi di emergenza, di transizione, il nipote dell’Avvocato non sembrava esattamente un super appassionato di F1, o per lo meno non come il nonno. Eppure, lentamente, la Ferrari del 20 gennaio è entrata in una nuova era, se sarà vincente lo stabilirà il risultato di una serie di azioni decise direttamente da Elkann: dalla sostituzione di Mattia Binotto con Fred Vasseur in poi. Ferrari e Hamilton si sarebbero voluti anche prima ma non c’erano le condizioni necessarie. La Mercedes era un’auto troppo dominante per essere lasciata, del resto per Lewis era anche il frutto di un lungo lavoro partito nel 2013. Dopo il 2020 ci fu un incontro molto piacevole tra Elkann e Hamilton dove scoprirono di avere, come è noto, un sintonia forte grazie alla moda e alla ricerca. Il vice presidente Piero Ferrari nel corso degli anni lo ha incontrato diverse volte in veste di cliente.

A Maranello una montagna di prime volte per Lewis Hamilton

Il papà di Lewis, Anthony, ha pranzato più di una volta al celebre Ristorante Montana, il posto cult per i tifosi, mentre per Lewis é stata la primissima volta. Una nota che può sembrare superficiale ma anche questo è ciò che crea coesione tra il posto e gli uomini; una cornice unica, l’empatia che solo gli emiliani sanno costruire. Del resto quando sei a Maranello capisci subito che metà degli abitanti lavorano direttamente o indirettamente per la Ferrari. Un posto dove incontri operai o ingegneri che vanno a casa a piedi. Naturalmente c’è differenza tra vedere la Ferrari da fuori e saltarci dentro. Hamilton ha battuto la Ferrari di Vettel a suo tempo, rendendo tristi i tifosi. Così come successo a Schumacher, Alonso, Vettel, ora è chiamato dare una mano per riportare il mondiale a Maranello.


Per la velocità pura c’è Leclerc, Hamilton deve contribuire, forse insegnare tutto il resto: l’attitudine, la resistenza mentale, la ricerca continua e maniacale della perfezione, che in fondo si può solo toccare, a volte, ma non si raggiunge mai pienamente. Ciò che conta è volerla cercare ogni giorno disperatamente, non importa quanti titoli tu abbia vinto. Avere fame di rivincita dopo tre anni sofferti e di emozioni positive. Hamilton ha portato a Maranello chi lo conosce meglio al mondo, la sua famiglia e Angela Cullen. La commozione di Mamma Carmen rimarca quanto la parte umana riesca ancora a prevalere in quello che è pur sempre uno show business.

Hamilton ha già ottenuto le modifiche della pedaliera che ha richiesto un bel po’ di lavoro. Mentre ha usato il volante di Leclerc, scelto come base per poi lavorare sulle future preferenze Il prossimo test TPC servirà come inizio di una costruzione che deve avere come basi quell’affiatamento indispensabile per arrivare pronti a Melbourne. Il cavaliere inglese è stato avvertito quasi come un supereroe in termini di presenza. Ha lasciato un primo segno robusto tra gli uomini.

Charles Leclerc è stato festeggiato dai tifosi, allo stesso tempo ha guardato da spettatore privilegiato i primi passi del suo collega veterano. Va ricordato che Leclerc era informato dell’arrivo di Hamilton da molto tempo, uno dei pochissimi, il che dice molto. Nonostante tutto quello che può succedere (o non succedere) è un’opportunità per entrambi. Hamilton deve confrontarsi con la velocità di Leclerc, magari Charles può guardare da vicino come pensa Lewis. Di sicuro entrambi hanno gli strumenti per trascinare molto bene il team. Anche Sainz era veloce, tuttavia se, come si crede, Ferrari potrà dare a piloti e ingegneri una buona 677, Leclerc e Hamilton insieme formano la caratura necessaria per spingere gli uomini, alzare il livello, per dare molti problemi al pilota da battere che rimane Verstappen, e alla McLaren, sulla carta l’auto da battere. Due avversari che per fortuna, forse, non sono sulla stessa barca.

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