Lo sviluppo della Ferrari SF-23 è terminato con l’introduzione del nuovo fondo in quel di Suzuka, dirottando tutte le forze tecniche di Maranello sul progetto della vettura del prossimo anno. Banchi, galleria del vento, simulatore e tecnici sono focalizzati sul progetto 676, che dovrà essere un importante passo in avanti rispetto alla vettura attuale, attuando una rivoluzione tecnica, magari non cosi corposa come ci si aspetta, almeno esteriormente (ma ci torneremo), più che evolvere la base di questa SF-23 che ha manifestato molti limiti e mostrato poco margine di sviluppo. Enrico Cardile e i suoi uomini però hanno a disposizione alcune soluzioni per poter permettere alla SF-23 di gareggiare ed essere più competitiva possibile fino ad Abu Dhabi, per l’importante lotta ‘economica’ al secondo posto nel Mondiale Costruttori con Mercedes.
Ferrari: previste delle piccole novità di adattamento all’altura del Messico
Il noto foglio delle novità tecniche introdotte dai team questa volta non rimarrà completamente intonso per quanto concerne la Scuderia di Maranello a quanto appreso. Tuttavia, non sono attese grosse novità e anche se lo sviluppo prestazione dell’attuale vettura è oramai terminato, gli appuntamenti rimasti possono richiedere delle piccole accortezze che in Ferrari hanno già elaborato nel corso delle settimane e dei mesi passati. Le SF-23 che vedremo in pista tra poche ore sul bel tracciato di Città del Messico avranno a disposizione un cofano motore leggermente modificato per aumentare la respirazione della Power Unit. Il circuito del Messico è l’appuntamento disputato alla maggior altezza sul mare dell’anno, cosi che l’aria rarefatta diventi un fatto determinante. I team adottano assetti che si vedono a Monaco, quindi da altissimo carico, raggiungendo al tempo stesso le velocità di Monza grazie al poco drag che la densità dell’aria produce. Questa rarefazione dell’aria comporta però anche meno respiro per tutti quei componenti che richiedono del raffreddamento, come i motori o anche le prese d’aria dei freni, che hanno dunque bisogno di sezioni ampliate.
I tecnici studiano quindi delle soluzioni che permettano di depotenziare il meno possibile la loro unità motrice, utili a proteggerla senza andare ad inficiare eccessivamente sul drag prodotto dalla vettura, che sarebbe poi un deficit importante vista la conformazione del circuito e i rettilinei che bisogna affrontare nell’arco di un giro. Non sono quindi novità prestazionali ma prettamente di adattamento al circuito e riguardanti, in questo caso, l’affidabilità.
Come conformazione aerodinamica la Ferrari SF-23 si presenterà nelle vesti che abbiamo visto ultimamente, con il pacchetto da alto carico, finalmente compreso e che non ha più mostrato le difficoltà emerse in Ungheria prima e poi in Olanda. Verrà utilizzato il fondo portato e promosso a Suzuka che ha dato nuova verve soprattutto a Charles Leclerc. C’è infatti una motivazione prettamente tecnica dietro al miglioramento delle prestazioni del monegasco. “Il nuovo fondo aveva lo scopo di migliorare il grip quando usiamo un impostazione di setup che tende al sovrasterzo. Adesso posso avere un anteriore un po’ più forte ed avere più fiducia nella macchina” ha spiegato il monegasco durante la consueta giornate di interviste in Messico, confermando cosa i tecnici del team italiano volevano ottenere dall’ultimo importante componente di questa stagione. Carlos Sainz non era presente in pista, debilitato da un problema allo stomaco, ma la Scuderia di Maranello si aspetta di riaverlo in pista, operativo, sin da domani (questa sera) per la prima sessione di prove libere.
Freni: la particolarità del Messico farà tornare sulla SF-23 un elemento della Ferrari F1-75. Non è previsto nessun cambio di Power Unit.
Un passo indietro, per farne uno in avanti. La Ferrari, come ulteriore novità, presenterà in Messico una nuova e differente versione dei dischi freni Brembo. Una nuova specifica, che non è completamente nuova, poiché non è stata mai utilizzata in questa stagione 2023 ma era già presente sulla F1-75 nella prima parte della scorsa stagione. Una componente che Alfa Romeo ha utilizzato per tutta l’attuale stagione. Quest’anno, la Ferrari SF-23, ma anche Haas, è stata invece dotata di dischi in carbonio a 990 fori, una soluzione diversa da quella che è stata utilizzata sulla Ferrari F1-75 per metà dello scorso anno che prevedeva invece 1050 fori.
A Maranello hanno studiato la particolarità del Messico, oltre che le necessità tecniche per poter far esprimere la SF-23 al miglior livello possibile ed hanno applicato questa particolare soluzione, che non va però inteso come un passo indietro. Il circuito di casa di Checo Perez richiede una particolare attenzione alla ventilazione cosi che il team italiano, come per il raffreddamento delle Power Unit, ha optato per una scelta ad hoc, con lo scopo di non incappare in problemi nell’arco del weekend.

Gruppo disco – pinza F1 vs WEC
Riguardo il tema affidabilità e Power Unit, la Ferrari non ha escluso l’utilizzo di un nuovo motore in questo finale di stagione, soprattutto sulla SF-23 di Charles Leclerc, più a corto di componenti del compagno di squadra. Il Messico poteva essere una delle tappe indiziate per incappare in penalità, ma la squadra di Frederic Vasseur ha congelato la soluzione, rimandando la possibile introduzione di nuovi elementi ad uno dei prossimi appuntamenti.
Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro
Co Autori: Rosario Giuliana e Giuliano Duchessa