Ferrari, importante capitalizzare la ottima qualifica.
Gli sviluppi dal Barhain e la comprensione delle vetture stanno incidendo in maniera più o meno evidente sulle performance dei team.
Mercedes ha risolto gran parte dei problemi, senza apportare aggiornamenti aerodinamici e meccanici significativi ma semplicemente adattando meglio i setup della W12 per le nuove Pirelli. È stata una scelta logica e come sempre molto realistica in una fase in cui il tempo da perdere è poco e non c’era da perdere contatto con Verstappen mentre in fabbrica il percorso 2022 non si è mai fermato. Non solo Brackley ma anche Brixworth: le prestazioni della W12, e dei loro clienti, sono migliorate da Imola anche grazie all’ok arrivato dai motoristi che hanno concesso un aumento di prestazioni della PU.
Red Bull, con Verstappen, si conferma comunque li a combattere. Per Max, un altro piccolo errore, in curva 4, non gli permesso di centrale la pole position.
Il team anglo austriaco ha optato per un assetto più scarico, sapendo della forza della power unit Mercedes in gara.
In questa prima fase tutti i team, ad eccezione di Haas, hanno portato aggiornamenti e adattamenti in base ai tracciati. Barcellona è la pista su cui si fa il punto, si traccia una linea per capire se la direzione intrapresa è positiva. La qualifica in questo senso è molto importante e abbiamo visto oggi una griglia incredibilmente stretta.
Se nel 2020 tra la pole e P10 globalmente ballavano 1.6sec oggi il distacco si è ridotto 1.2s tenendo conto delle prestazioni medie (non solo il giro della Q3).
In un circuito molto aerodinamico come quello di Barcellona, gomme più “lente” e soprattutto le novità regolamentari si sono fatte sentire. Hamilton ha girato infatti a oltre 1 secondo dalla pole 2020: 1.2 secondi esattamente.
Seppur, dai dati raccolti, il settore 3 – con la nuova curva 10 – risulti essere più veloce poco meno di 1 secondo (a parità di condizioni), Verstappen è riuscito solamente ad eguagliare il T3 Mercedes 2020.
Questo aspetto ci aiuta a capire che le differenze di prestazione rispetto allo scorso anno restano piuttosto peggiorative.
A Imola lo sono state meno, il che ci fa capire come nonostante gli sviluppi (non corposi per nessuno), potrebbe essere un’altalena con layout più difficoltosi da ottimizzare per via delle limitazioni aerodinamiche. Circuiti stop & go risentono meno di quelli con curve a più lunga percorrenza.
Mercedes è stata il team che ha perso più terreno rispetto allo scorso agosto. La W12 è meno efficiente della W11. Per avere un posteriore con carico serve usar più ala con la vettura 2021. La PU, molto efficiente anche rispetto ad Honda in gara, glielo permette.
Dietro i top 3 che a un primo sguardo stanno iniziando a prendere le distanze sul resto, Perez oggi ha faticato molto per un problema fisico alla spalla, quindi è difficilmente giudicabile, mentre Ferrari e Alpine si mostrano molto efficaci.
Il team di Maranello si aspettava di tornare ad essere messa meglio dopo una deludente Portimão, in cui qualcosa non è andato nel verso giusto nella comprensione delle gomme. Si cercava di dimezzare l’importante distacco di 1.5 del 2020. Obiettivo raggiunto. La SF21 mostra continuità, oltre al recupero di CV ormai chiarissimo, sembra aver incrementato in maniera solida il resto del pacchetto. Nel complesso sta funzionando bene. In qualifica meglio che in gara, certo e domani sarà il ‘difficile’ per il duo rosso, ma soprattutto in Spagna la track position è cosa fondamentale. Servirebbe un pò più di efficienza aerodinamica, McLaren ne ha tanta, o motoristica per rendere il pacchetto ancor più competitivo.
Solo settima posizione del team ranking nel primo settore, per poi divenire terza forza tra settore 2 e 3 ed anche sul giro completo per la SF21. Al contrario Mclaren prima forza in S2 per poi passare al quinto posto negli altri due settori.
“Per me è andata molto bene”, ha detto soddisfatto Leclerc a fine QP. “Non credo che sarebbe stato possibile molto di più anche senza l’errore in curva 10”. Il terzo posto d’altronde era lontano più di sei decimi.
In Gara “tutto è possibile” in gara. “Ma realisticamente, penso che sarà molto difficile. In condizioni normali credo sarà molto difficili arrivare sul podio”.
Ferrari intanto ha confermato di prendere le ultime grandi decisioni qui a Barcellona sul suo programma di sviluppi 2021 che sarà limitato a piccoli accorgimenti aerodinamici.
La buona prestazione della Ferrari è sottolineata anche dalla McLaren che non ha trovato il giro giusto con Norris, relegato ad una deludente P9. Dietro pure a Ricciardo, in P7.
Il vantaggio di potenza sulla SF21, garantito dalla PU mercedes regalava a Barcellona un vantaggio interessante di ~0.3s che però in questa occasione, nonostante gli aggiornamenti sulla MCL35M, non è bastato a compensare.
Per Ferrari domani sarà importante capitalizzare questo vantaggio di posizioni in partenza.
Il range è stretto e resta nella mischia l’Aston Martin di Vettel e Stroll seppure con qualche segnale di reazione che potrebbe vederli andare meglio in gara anche grazie alla scelta di mescole nuove in partenza. Un vantaggio comunque non cosi importante rispetto ad altre piste.
Per i team di testa oggi non era un vantaggio passare il taglio con la Medium. Mescola più lenta in partenza, con tante centinaia di metri (600 m) prima di arrivare alla prima curva. La track position a Barcellona è fondamentale e i sorpassi molto complicati da effettuare. Poi l’undercut dovrebbe funzionare piuttosto bene; quindi ha meno senso allungare il primo stint rispetto ad una vettura su Soft in partenza che effettua un pit anticipato.
Ricordando che la gara di domani potrebbe essere corsa per molti su una strategia a due soste, seppur una sosta non sia impossibile con una giusta gestione delle gomme soprattutto per chi parte dietro.
Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni
Illustrazioni: Rosario Giuliana