Lando Norris si è preso la pole position della Sprint del GP del Qatar, assicurandosi un’ottima posizione di partenza per provare ad allungare sulla Ferrari nel campionato costruttori, dato che Oscar Piastri ha ottenuto il terzo posto mentre i due piloti della Ferrari si sono classificati in quarta posizione (Sainz) e in quinta posizione (Leclerc). Tuttavia, la prima posizione di Lando Norris è stata ottenuta meno agevolmente di quello che si potrebbe pensare, visto che George Russell ha confermato il suo ottimo momento di forma facendo segnare il secondo miglior tempo, a soli 63 millesimi dal suo connazionale.
Ferrari positiva: se assettata per il veloce, la SF-24 sa andare anche forte nelle curve ad alta velocità
In ingresso al penultimo fine settimana stagionale, Frédéric Vasseur era stato chiaro: “Quella di Doha non è una pista favorevole alla SF-24 perchè ci sono molte curve veloci, che non sono la nostra forza”. Un atteggiamento dal basso profilo corretto ma che nascondeva una forte volontà degli uomini di Maranello di provare a sorprendere. “Sulla carta non sembra il circuito migliore per noi, ma le cose possono ancora girare per il nostro verso e siamo estremamente motivati a dimostrare che le aspettative sono sbagliate“ aveva infatti dichiarato Charles Leclerc in conferenza stampa.
Il team di Maranello ha sorpreso ancor prima di scendere in pista, mostrando sulla SF-24 numero 16 il fondo sperimentale testato da Sainz a Las Vegas pensato, per stessa ammissione del team, per calibrare al meglio la galleria del vento aggiornata e non tanto per essere utilizzato in questi appuntamenti finali della stagione. I buoni dati raccolti durante le FP1 dell’ultimo appuntamento americano della stagione hanno spinto il team di Maranello ad una scelta aggressiva ossia provarlo anche in una pista ancora più probante aerodinamicamente, con la novità del possibile utilizzo almeno in qualifica e nella Sprint, se durante le FP1 venivano confermate da Leclerc e dai tanti sensori montati sulla sua SF-24 le buone sensazioni raccolte a Las Vegas. Così è stato e, dopo oltre due ore di analisi dati, è stata presa la decisione di lasciarlo in macchina almeno fino alla gara Sprint.
Tuttavia, a sorprendere ancor di più sono state le prestazioni della SF-24 durante la prima e unica ora di prove libere in questo ultimo fine settimana Sprint. Una vettura molto ben bilanciata rispetto a tutti i propri rivali, che ben si era adattata agli pneumatici più morbidi, e mai in difficoltà nei tratti più veloci della pista di Doha. “Non penso sia giusto dire che questa vettura è debole alle alte velocità. Penso che se avessimo un circuito con sette curve ad alta velocità e nessuna curva a bassa velocità, imposteremmo la macchina per le alte velocità e penso che saremmo ancora competitivi.” – aveva sottolineato Jock Clear in Messico – “Bisogna dire che la Red Bull è probabilmente ancora il punto di riferimento nelle curve ad alta velocità, ma sta chiaramente perdendo parecchio ora nelle curve a bassa velocità”. Una previsione più che azzeccata dell’ingegnere del team italiano visto che, innanzitutto, la SF-24 non ha sfigurato nelle qualifiche del GP di Doha, terminando a soli due decimi dalla pole di Norris, e soprattutto nei tratti ad altissima velocità del circuito qatariota dove è proprio la RB20 a dettare il ritmo. Una prestazione, quella della vettura italiana, che può far sorridere (almeno per oggi) i tecnici di Maranello se si pensa alle difficoltà nel veloce avute nella prima metà dell’anno dalla SF-24. Ma ci sono anche dei lati negativi di questa prima qualifica qatariota.
Ferrari negativa: super SF-24 nelle prime libere, poi non si è adattata così bene alle ‘nuove’ condizioni
Dopo una splendida e sorprendente prima ore di prove libere, in casa Ferrari si era alzata l’asticella, sentendo Charles Leclerc nel post qualifica. “Non so per quale motivo nelle FP1 ero andato molto bene, oltre le nostre aspettative, mentre in qualifica siamo stati in linea con le previsioni iniziali. Siamo tornati con i piedi per terra, dopo le prove libere avevamo la speranza di fare meglio e invece non ci siamo riusciti“ ha infatti affermato il monegasco. Entrambe le SF-24 hanno sofferto un forte sottosterzo durante la sessione di qualifica, generato da un mancato adattamento della SF-24 alle diverse condizioni ambientali e soprattutto di grip della pista. “Anche se ho percorso un giro pulito, avevamo molto sottosterzo e quindi non potevo rischiare troppo”, ha spiegato Sainz, con anche Vasseur e Leclerc che hanno confermato il calo di prestazioni a causa del sottosterzo.
La temperatura più bassa dell’asfalto di circa 5°C rispetto alla prima e unica ora di prove libere non è certamente andata incontro alle SF-24 ma c’è anche da sottolineare come il team italiano non abbia saputo seguire l’evoluzione della pista come assetto, trovandosi con una macchina molto limitata anteriormente sul finire della sessione, quando la pista ha mostrato il suo massimo livello di grip e si sono montati gli pneumatici più morbidi. Se un team parte con una vettura molto bilanciata, è risaputo che quando la pista si va a gommare, va via via sempre più nella direzione del sottosterzo perchè il posteriore prende sempre più grip dell’anteriore. Quindi una squadra idealmente dovrebbe iniziare con un po ‘ di sovrasterzo, o correggere l’assetto tra una sessione e l’altra, per andare incontro alle nuove necessità del treno anteriore. Idem succede quando si passa alla mescola più morbida, che sposta il bilanciamento verso il posteriore. Sono proprio entrambe queste condizioni ‘esterne’, insieme al calo termico, che hanno messo in difficoltà le SF-24 e non è un caso che Vasseur abbia già parlato di modifiche di assetto necessarie per provare a farsi trovare meglio preparati nelle vere qualifiche di questo appuntamento, sapendo che poi, mediamente, la SF-24 mostra delle ottime prestazioni in gara.