Il weekend della Ferrari era iniziato con i favori del pronostico secondo i rivali, su una pista dove serve una buona efficienza, ottima trazione e l’abilità di aggredire con forza i cordoli per far segnare il miglior tempo. La squadra di Maranello aveva subito respinto certe previsioni, ribadendo come i tre top team – loro con RedBull e McLaren – potevano essere estremamente vicini, tanto da rendere complicato effettuare un pronostico. La giornata del venerdì aveva visto una buona SF-24 su condizioni miste, sia nel bagnato che su una pista che andava man mano ad asciugarsi mentre sin dalle prove libere 3, all’interno del team di Maranello avevano capito che i vecchi spauracchi, ben evidenziati soprattutto in Cina, stavano riapparendo. Le FP3 sono state cosi molto difficili, con anche dei problemi ai freni per Charles Leclerc, ed una SF-24 che faticava nel giro di qualifica mentre sul passo gara la situazione era molto migliore. Le qualifiche non sono andate meglio e questo ha portato i due piloti della Ferrari ad essere eliminati in Q2, con la undicesima posizione di un Leclerc “abbastanza incazzzato” e la dodicesima di Sainz.
Il mix di asfalto con poco grip e temperature fredde sono le condizioni peggiori in qualifica per la SF-24
La Ferrari è una vettura che non esprime il suo picco prestazionale in qualifica, perchè durante l’inverno a Maranello hanno lavorato molto per trovare un compromesso migliore rispetto a quello della SF-23, cercando di migliorare il passo gara ma perdendo cosi della prestazione sul giro secco. Tuttavia, il mix già visto in Cina e riapparso in Canada, dove Ferrari sperava in una qualifica umida o piovosa, è ancora più negativo per la vettura italiana. L’asfalto particolarmente green (con poco grip) e delle sue temperature piuttosto basse (attorno ai 30°C ) non si sposano bene con questa SF-24. Non è tanto una questione di una sola mescola, in Cina la più morbida era la C4, in Canada la C5, quanto l’impossibilità di estrarre con le mescole più morbide il picco del grip da entrambi gli assali. Oggi il più critico era il posteriore per esempio, che sulla SF-24 ma anche con Perez ha creato molti problemi. Questo ha anche privato Ferrari di una sua grande forza: l’incisività in frenata. Senza temperature nelle gomme e dunque senza grip, è stato impossibile per Leclerc e Sainz essere aggressivi sui freni. “Oggi non ha funzionato niente, non è il risultato che volevamo. E’ stato difficile capire le gomme” – ha commentato Frederic Vasseur ai microfono di Sky Sport – “E’ una questione di tanti aspetti: temperature, tipo di asfalto, pressioni. Sul giro secco non le abbiamo accese, con il bagnato eravamo forti e il long run è stato ok”.
Nel giro secco, un pilota deve cercare di arrivare il più vicino possibile al picco di grip, senza portare la gomma all’overheating o restare molto al di sotto del punto di massima aderenza. Stiamo parlando di un’area molto piccola, che fa però una differenza cronometrica molto importante. E se calcoliamo la competitività delle attuali Formula 1, nonchè il fatto che condizioni come quelle in Canada aiutano team come Racing Bulls, Aston Martin, Williams ma anche Mercedes a trovare prestazione, possiamo ben capire come non sia cosi improbabile non accedere al Q3 anche per una ottima vettura come la SF-24.
Un risultato deludente complicato anche da una strategia non ottimale
Non sono poi da sottovalutare i passi in avanti effettuati da Racing Bulls, Williams e Mercedes in termini di aggiornamenti. Anche la Ferrari ha sviluppato positivamente, almeno sin qui, la sua SF-24, tuttavia, il pacchetto di Imola non andava a risolvere questo problema nell’estrazione della massima aderenza con determinate condizioni, che si è presentato a stagione in corso e su cui a Maranello stanno ancora cercando di risolvere in fabbrica. Ad una SF-24 in difficoltà tecnica però, si è aggiunta anche una scelta strategica rivelatasi sbagliata del suo muretto. Nell’ultimo tentativo della Q2, i due piloti sono usciti con un set di gomme usate poiché vi erano solo due set di Soft nuove: uno per la Q2 e uno per Q3 e Ferrari ha deciso di utilizzarlo per il primo tentativo in Q2, dovendo utilizzare quello usato per il secondo run. Un dettaglio che, forse, avrebbe potuto fare la differenza, ma che comunque Sainz non ha indicato come determinante ed ha giustificato la scelta del team “A posteriori avremmo potuto fare il contrario, ma c’era possibilità arrivasse la pioggia, il meteo era molto incerto”. Da sottolineare comunque il comportamento delle gomme con la pole di Russell ottenuta con gomma usata, non migliorandosi poi con gomma nuova. Ad infastidire Charles Leclerc è stato soprattutto il timing in cui la squadra lo ha mandato in pista. “Non abbiamo fatto il giro all’ultimo giro disponibile e questo non è ideale” ha detto Leclerc, oltre a sottolineare un piccolo fastidio di una McLaren in curva 10.
In vista della gara di domani, durante le terze libere si è vista una simulazione di passo gara discreta da parte di Carlos Sainz, ma partendo da posizioni cosi arretrate, la gara potrebbe risultare complicata per il duo Ferrari. Se fosse una gara asciutta, sarà molto difficile puntare al podio, cercando di ‘ristabilire gli equilibri’, perchè Red Bull è tornata, e non c’erano dubbi, mentre la Mclaren ha dimostrato di essere una vettura completa, con la terza e quarta posizione in griglia. Senza dimenticare Mercedes, che si è mostrata in palla per gran parte del fine settimana sin qui corso. Molto dipenderà dalle condizioni ambientali anche perchè ci sarebbero delle possibilità di pioggia che verrebbero incontro ad una possibile rimonta Rossa.