Ferrari: il campionato costruttori non deve essere un miraggio

Giuliano Duchessa
09/04/2024

Non era un mistero che soltanto un imprevisto anche a Suzuka avrebbe potuto togliere la vittoria a Max Verstappen, in questa occasione coperto adeguatamente da Perez. La pista giapponese, così come quella in Bahrain, era tra le più comode su cui far correre la RB20 aggiornata, per esaltarne l’efficienza aerodinamica complessiva abbinata al solito performante ibrido di casa Honda. L’olandese è stato solo infastidito da compagno nel giro di qualifica ma il messicano non ha potuto sperare di restare al passo nel corso della gara. Verstappen ha mostrato la sua superiorità nella progressione in termini di degrado perché era in condizione di preservare le gomme con un 30% di degradazione al giro in meno dell’altra Red Bull. Numeri piccolissimi ma che accumulati danno un vantaggio di 4 secondi ogni 20 giri a favore dell’olandese. 

Pacchetto Red Bull ha dato subito 1 decimo di efficienza aerodinamica

Come previsto le RB20 hanno montato un importante pacchetto in Giappone. A quanto sentito gli ingegneri credono di aver guadagnando facilmente un decimo di prestazione. La vettura di quest’anno, un po’ in rottura con le precedenti, ha una impostazione più efficace alle medio basse velocità, non stupisce che lo sviluppo del sotto squadro – oltre che migliorie al fondo – vadano nella direzione di diminuire il trascinamento senza toccare il carico, quindi l’eccellente equilibrio che garantisce il rapporto perfetto tra velocità e degrado. Ferrari continua ad utilizzare la stessa ala posteriore mentre Red Bull sta variando specifica, a Suzuka ha usato incidenza nel bilancio senza pagare in termini di velocità massime.

La Ferrari sta facendo una buona figura e la consistenza aiuta direttamente la strategia, il campionato costruttori non deve essere un miraggio.

L’unica altra auto su C2 con un degrado più basso di Verstappen era la Ferrari, tuttavia il traffico iniziale di Norris ha impedito a Sainz di poter diventare un avversario per Perez. Lo spagnolo – nel terzo stint – ha lottato a distanza con Verstappen a parità di strategia, ricaricando e provando il miglior giro, perdendo di 140 millesimi. La stessa lotta era avvenuta con Leclerc a Jeddah, impensabile a fine 2023.

Proprio l’altra SF-24 di Leclerc ha avuto una brutta Q3 ma in gara è stata l’auto con il degrado nettamente migliore, praticamente nullo, 5 millesimi al giro contro i 67 millesimi/giro di Perez e 111 millesimi/giro di Norris. Il monegasco è andato persino in testa per il breve periodo di 4 giri. Rinunciando velocemente a lotte svantaggiose, ha potuto eseguire uno stint inaspettatamente lungo, ‘alla Raikkonen’, usando le gomme Medie in maniera esemplare.

Quello che sta emergendo attualmente è che mentre la vettura si svuota di carburante consuma le gomme in maniera impeccabile, il che la avvicina molto alle Red Bull nella seconda parte di gara. Ciononostante se non piazza le due auto in prima o seconda fila il computo di mettere pressione – come sta sottolineando Vasseur – resta velleitario, perché il confronto non può diventare più ravvicinato. 

I dati uscite dalle prime gare dicono che sulla lunga distanza Perez può essere battuto. Gli ingegneri pensano che entrambi i piloti potevano ottenere il podio partendo entro la seconda fila. Tuttavia non era ancora fattibile infastidire Verstappen a Suzuka, anche alle giuste condizioni, i due Ferraristi hanno bisogno l’uno dell’altro in questo senso si capisce meglio cosa volesse dire Carlos Sainz in Bahrain, il quale non aveva parlato a caso.

La buona notizia per la Ferrari in queste prime quattro gare è che la SF-24 ha superato il primo esame tecnico più severo, restando a 2 decimi e mezzo di passo da Verstappen – con il pacchetto iniziale – il che denota che la comprensione fin qui sta sbloccando il potenziale.

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