Il circuito di Jeddah presente una sfida tecnica molto diversa da quella del Bahrain. Entrambi i circuiti richiedono monoposto altamente efficienti in rettilineo, ma qui in Arabia Saudita un anteriore preciso e il carico aerodinamico alle velocità sarà più importante di un posteriore solido e della trazione. L’asfalto liscio inoltre mette in secondo piano la gestione e l’usura degli pneumatici in gara, mentre in Qualifica sarà importante avere le gomme nella giusta finestra di utilizzo sin dalle prime curve. I lunghi rettilinei e il manto stradale poco abrasivo infatti non immettono molta energia sulle gomme. La situazione sarà praticamente l’opposta di quella vissuta a Sakhir ed in questo senso le gerarchie e i distacchi tra McLaren, Mercedes, Red Bull & Ferrari potrebbero cambiare.
La Ferrari per questo Gran Premio confermerà l’utilizzo del nuovo fondo, che è stato promosso dopo la raccolta dati del weekend e il suo impiego nelle Qualifiche ed in Gara, con la SF-25 che ha guadagnato qualche punto carico per un piccolo step quantificabile intorno al decimo di secondo. Non sono ancora stati risolti i problemi che stanno limitando quel potenziale visto in galleria e che per breve tempo è stato utilizzato in pista nelle prove libere di Australia e nella Sprint Race di Cina, ma i tecnici di Maranello sono fiduciosi di essere nella direzione giusta. Intanto qui a Jeddah, come anticipato, ci sarà il debutto di un nuovo elemento dell’ala posteriore, con Ferrari che va alla ricerca di una maggiore efficienza in maniera più economica.

Quella di Jeddah non sarà un vera e propria specifica differente rispetto alla ala da medio carico utilizzata in questi primi 4 appuntamenti – unica introdotta da Ferrari, seppur accoppiata a diverse specifiche di Beam Wing – ma vedrà un disegno invariato di mainplane ed endplate, mentre il flap mobile è stato trimmato, per ridurre la sezione frontale e andare a diminuire il drag generato quando il DRS non è azionato, senza però andare a perdere eccessivi punti di carico, mantenendo il solito main plane V-Shape caratteristico di queste prime uscite della SF-25. Una soluzione che in passato abbia visto adottare a Mercedes, specialmente nella passata stagione, ed in maniera più estrema anche a Red Bull, quando si andava alla ricerca di un efficienza estrema e si era scelto di non produrre ali specifiche da basso carico.