L’inizio di stagione della Ferrari non è stato solo all’insegna della delusione – visti i risultati sotto le attese dopo il finale di campionato 2024 e le alte aspettative dopo lo sviluppo invernale – ma anche di alcune polemiche e discussioni nate intorno a due temi fondamentali: le altezze da terra non ideale con cui corre la SF-25 ed alcune richieste tecniche differenti tra i due piloti. In merito a questo è intervento Jerome D’Ambrosio, ritenendo le discussioni esagerate e spiegando la situazione.
D’Ambrosio: “Piccole differenze nelle richieste dei piloti. Lewis ha avuto un danno a Suzuka. Tutti voglio correre più bassi possibili”
In queste settimane e specialmente negli ultimi giorni si è parlato molto – anche troppo – dei due piloti, delle presunte richieste diverse e divergenze di opinioni a livello tecnico sulla monoposto. Tante storie, spesso anche inventate, a cui il belga ha voluto dare una spiegazione, chiarendo alcuni aspetti di questa vicenda. “A Suzuka Lewis si è lamentato di un drop di perfomance aerodinamico, e questo è dovuto ad un danno che c’è stato sulla sua macchina, ma nulla di preoccupante. Fa parte della F1 questo tipo di avvenimenti” ha spiegato l’ex Mercedes, rispondendo poi ad una domanda riguardo le differenze di stile e di richieste dei due piloti. “La vicenda non è così entusiasmante, hanno semplicemente alcune piccole differenze nelle richieste, come può essere una macchina più sottosterzato o sovrasterzante, per fare un esempio. Ma non parliamo di differenze enormi. Penso che nel paddock non ci siano due auto una uguale all’altra. Siamo ad inizio stagione e c’è ancora un processo di apprendimento in atto, ma non ci sono differenze enormi” ha continuato il belga. “Le F1 vengono progettate per funzionare in una determinata finestra di utilizzo da cui ci aspettiamo di ricavare perfomance, il resto è messa a punto. Non vuol dire che non sia importante, ma a livello tecnico parliamo di piccoli aggiustamenti”.
Altra discussione tecnica riguardante Ferrari è la questione relativa alle altezze da terra. Lewis Hamilton ha confermato che la SF-25 sta correndo più alta di quanto le impostazioni ottimali richiederebbero, ma D’Ambrosio ha voluto un po’ minimizzare la faccenda. “Con queste macchine tutti vorremmo essere più bassi possibili, avendo così più carico. Ma si è un po’ esagerato con questa questione nei racconti. Tutti cerchiamo il limite e non penso sia più difficile per noi rispetto ad altri, ma non sono negli altri team io. E’ la natura di questi regolamenti”. In Ferrari si parla spesso del potenziale inespresso e c’è la convinzione che la SF-25 possa fare meglio di quanto si è visto fino a questo momento. “Siamo tutti molto vicini e piccole modifiche possono fare grandi differenze. Non esiste il proiettile d’argento. C’è una finestra ottimale, ma è sensibile ed è importante centrarla. E’ difficile avere un’idea chiara delle perfomance reali. Tu sai dove sei più o meno, ma il lavoro durante il weekend può fare una grande differenza“ ha spiegato D’Ambrosio, citando gli esempi di una Ferrari molto veloce al Venerdì di Melbourne e nelle Qualifiche e Gara Sprint della Cina. Un tema di discussione riguarda anche lo sviluppo 2025 insieme a quello 2026, ma secondo D’Ambrosio non è un tema di stretta attualità. “Vale per tutti lo stesso. Non ci sarà un momento preciso e già deciso in cui spostare l’attenzione al progetto 2026 e non penso accadrà domani. Si vedranno i primi sviluppi di quest’anno, intanto già si lavora al prossimo, e poi una decisione verrà presa durante la stagione, con il passare delle gare”.