Il freddo di Las Vegas non ha compromesso le aspettative della Ferrari. I piloti si sono qualificati in seconda e quarta posizione, un inizio migliore delle apparenze se si guarda la classifica perché Norris e Piastri si trovano persino alle spalle di Max Verstappen su una pista che, con bassa aderenza, ha messo in difficoltà la MCL38. La differenza tra lo spagnolo e George Russell, Poleman in Nevada grazie a un ottimo giro allo scadere della Q3, si può individuare in una curva: la debolezza della SF-24 è ancora una volta venuta a galla ma gli ingegneri sono riusciti a limitare i danni aggiungendo prestazione efficiente negli ultimi mesi. Se si guarda la qualifica di Singapore di due mesi fa la Rossa aveva sofferto molto, in condizioni simili, mentre in vista di domani può essere considerata favorita per la vittoria. La Pole Position di Russell non stupisce, perché la W15 è sempre stata in grado di accendere bene gli pneumatici sul giro secco: confermarsi domani richiederà una buona gestione del graining dopo i primi giri in cui l’inglese potrà fare la differenza rispetto alle Ferrari in termini di riscaldamento degli pneumatici. La brutta qualifica di Hamilton lascia esposta la Mercedes in pole agli attacchi della concorrenza.
Perché Leclerc non ha acceso le soft mentre Sainz riesce a ‘deformare’ la struttura diversamente nel warm up. La Power Unit fresca ha dato 1 decimo.
Con le sue 26 Pole Position il talento di Charles Leclerc sul giro secco non può essere messo in discussione, tuttavia quest’anno sono state poche le occasioni in cui il monegasco è riuscito a fare la differenza in maniera lampante sul giro secco: Monaco, Baku e Spa sono i giri che vengono in mente, ma non ce ne sono mai stati così pochi. Anche a Las Vegas il Ferrarista non è riuscito a centrare la finestra di funzionamento degli pneumatici (almeno a inizio giro) e perdeva 2/3 decimi nel primo settore. “Non sono contento con oggi, abbiamo faticato tantissimo a mettere le gomme nella giusta finestra”, ha commentato Leclerc, “dal Q1 al Q3 Carlos è stato più bravo a mettere in temperatura le gomme. In Q3 credevo di aver fatto tutto giusto, ma una volta arrivato in curva 1 non avevo grip sulle anteriori”.
La telemetria dei giri di warm-up rivela che Leclerc è stato più veloce di Sainz nei giri di riscaldamento prima dell’ultimo giro in Q3, ma non è bastato: lo spagnolo è stato molto abile a mettere le gomme in temperatura grazie a una guida più aggressiva nelle curve e una maggiore attività nei rettilinei. La mappa dell’acceleratore della vettura 55 mostra una grande quantità di lift negli allunghi che hanno permesso di mantenere in temperatura gli pneumatici. Oltre a ciò, la Power Unit fresca montata sulla Ferrari di Sainz ha dato un guadagno quantificabile intorno al decimo di secondo, con un delta di giri motore massimi intorno a 100RPM a fine rettilineo. Rispetto al 2022, le unità endotermiche dei motoristi gestiscono bene la degradazione anche con maggiore chilometraggio.
Mercedes in Pole ma il passo gara non era al livello dei migliori, Ferrari è la favorita in gara?
George Russell ha percorso il primo tratto di pista in 25.736, tre decimi più veloce di chiunque altro: Sainz ha fatto segnare un 26.051, mentre nel suo ultimo giro Leclerc ha perso tre decimi dal compagno e sei decimi dal Poleman con un tempo di 26.337. Un assetto più carico ha reso più facile portare in temperatura gli pneumatici, ma mancano tra i 5 e i 7 km/h rispetto a Ferrari in termini di velocità di punta: difendersi da Sainz e Leclerc sarà un compito quasi impossibile nella gara di domani, sarebbe stato più facile con una prima fila tutta Mercedes ma gli errori di Hamilton in Q3 non lo hanno reso possibile. La SF-24 ha mostrato il passo migliore insieme alla McLaren – intorno al 38.5, contro il 39.0 di Red Bull e Mercedes – nelle simulazioni di FP2, e la storica capacità di gestire bene il graining dovrà essere massimizzata nella gara di domani. Se la gara finisse così Ferrari guadagnerebbe 18 punti sulla squadra di Woking, dimezzando il gap attuale.
Il venerdì nero in casa Red Bull è risultato in una quinta posizione per Max Verstappen, che è riuscito a massimizzare quello che aveva da offrire la RB20: il DRS sull’ala da medio-basso carico tagliata non è stato efficiente, così come a Monza, e la gara di domani lascia esposto l’olandese agli attacchi se perde la scia o il DRS. La notizia positiva per ‘Super Max’ è che Lando Norris si è qualificato in sesta posizione: McLaren ha sofferto le condizioni di basso grip del tracciato e non è riuscita ad esprimere il potenziale mostrato ieri, l’aria sporca delle vetture davanti potrebbe creare difficoltà a Norris e Piastri nella rimonta. L’ala mobile di Baku, usata persino a Monza, non è più disponibile nella specifica flessibile che dava +3 km/h. Gli ingegneri hanno dovuto abbassare il carico complessivo per sopravvivere in gara, con la conseguenza che anche la vettura papaya ha scivolato.
Tutto questo mette la Ferrari in una buona posizione, ciononostante i tecnici sono più preoccupati di variabili come SC, graining, accensione della gomma nelle fasi di ripartenza, per non parlare del fatto che nessuno conosce la resa sulle Hard. In definitiva é anche questione di chi si adatterà meglio, sui cittadini super veloci eseguire un piano perfetto é un compito complicato.