Nella giornata di ieri è stata effettuata la prima delle due giornate di test, che Pirelli sta svolgendo in collaborazione con Red Bull, Alpine e Ferrari. Le prime due squadre sono rimaste a Monza, dopo il Gran Premio d’Italia della scorsa settimana, mentre Ferrari è scesa in pista, e lo farà anche nella giornata di oggi, a Fiorano.
A Monza prosegue lo sviluppo delle gomme d’asciutto senza termocoperte (2025)
Sul circuito brianzolo è proseguito lo sviluppo delle gomme da asciutto senza termocoperte per il 2025, seppur il tender relativo al prossimo fornitore di pneumatici, per le stagioni 2025-2028 non sia ancora stato ancora chiuso. Una decisione era attesa al rientro dalla pausa estiva, con comunicazione alle squadre nel fine settimana di Monza, tuttavia, questo non è ancora successo. Serve più tempo. Liberty Media ha comunque ammesso che siamo alle battute finali e entro la fine dell’estate verrà presa una decisione.
La due giorni di test, che proseguirà nella giornata di oggi a Monza con in pista Checo Perez per Red Bull e Pierre Gasly per Alpine, avrebbe dovuto inizialmente svolgersi all’inizio di agosto a Spa-Francorchamps. Tuttavia, a causa della pioggia scesa sul circuito belga, Pirelli aveva optato per portare in pista gli pneumatici da bagnato (full wet e intermedie), una scelta che non era dispiaciuta al costruttore italo cinese, riuscendo così a testarli su un circuito molto più probante rispetto a Fiorano e al Paul Ricard, utilizzati solitamente poiché hanno il sistema di irrigazione artificiale.
Il test con gomme d’asciutto che si sta svolgendo a Monza, sebbene l’ultima F1 Commission abbia deciso di non anticiparne la loro introduzione al 2024, è importante per il costruttore italo cinese per verificare sul campo le indicazioni emerse in fase di simulazione. Nella giornata di ieri, Sergio Perez ha percorso 119 giri, con un miglior tempo di 1:23.585, mentre Esteban Ocon ne ha completato 118 di tornate, la più veloce nel tempo di 1:25.508.
Ferrari con Pirelli a Fiorano raccoglie dati sull’instabile pacchetto da alto carico
A Fiorano si sta invece disputando un test dedicato principalmente allo sviluppo delle gomme da bagnato e intermedie, possibile grazie all’efficienza dell’impianto di irrigazione artificiale della pista privata della Scuderia di Maranello. Nella giornata di ieri è sceso in pista Carlos Sainz che, dopo alcune tornate con gomme da asciutto (senza di specifica ‘senza termocoperte’) – si è dedicato al programma sul bagnato. Quest’oggi è il turno di Charles Leclerc.
La SF-23 è scesa in pista è stata equipaggiata con il pacchetto da alto carico, che tanti problemi ha dato al team italiano. Un anteriore limitato, ma soprattutto un’ala posteriore che genera delle instabilità per i piloti al variare della velocità, dovuta al fatto che, in alcuni punti della mappa aerodinamica, l’ala produce delle discrepanze tra carichi e pressioni.
Durante i test organizzati dal fornitore unico di pneumatici, le varie squadre non possono provare novità aerodinamiche, ma solo materiale utilizzato in stagione. Per quanto riguarda l’assetto, scelgono quello con cui iniziare la giornata, lo forniscono poi a Pirelli, che deve validarlo, ossia verificare che quello scelto sia un buon setup per la loro raccolta dati, soprattutto in termini di bilanciamento tra anteriore e posteriore, oltre ad altre macro caratteristiche parametri. Una volta iniziato il test, la squadra non può più effettuare vasti cambiamenti di setup, ma solo adattare la vettura nel caso l’evoluzione del circuito sia importante.
Rispetto all’assetto da medio alto carico utilizzato nei test sul bagnato con la F1-75 della passata stagione, e un filming day nel debutto della SF-23 lo scorso febbraio, dove Ferrari aveva optato per un assetto da medio carico, la squadra italiana si è presentata sul conosciutissimo circuito di proprietà con le specifiche di ali da alto carico. Non è un caso, visto che dal team italiano ci hanno confermato come questi primi 460 km (un Gran Premio e mezzo), e a cui se ne accumuleranno altri quest’oggi con Leclerc, siano serviti da raccolta dati.
Almeno parziale, visto che su bagnato i tubi di pitot, necessari per risalire alla pressione in un determinato punto della vettura tramite la velocità, sono tappati. E’ stata effettuata anche una comparazione di beam wing sempre accoppiate con l’ala posteriore da alto carico, utilizzando la specifica biplano più carica e quella con l’elemento superiore neutro. Nel frattempo, questa settimana verranno effettuati test ad hoc in galleria del vento per approndire e interpretare il problema, anche grazie ai dati raccolti tra le FP1 in Olanda e questi test Pirelli. Carlos Sainz ha stabilito il giro più veloce con un tempo di 59.430 secondi.
Autore: Piergiuseppe Donadoni
Co Autore: Rosario Giuliana