Ferrari è uscita da Zandvoort con una prestazione più positiva del previsto, seppur il distacco dalla McLaren di Norris a fine gara sia rimasto comunque pesante, nell’intorno dei 25 secondi, grossomodo lo stesso che la SF-24 accusava ad inizio anno dalla Red Bull RB20. La vettura di Woking ha annichilito la concorrenza, ma il bicchiere di Zandvoort si può considerare mezzo pieno per la rossa. Ora in Ferrari si preparano per il sempre tanto atteso Gran Premio di Italia, a Monza, pista nella quale la SF-24 punta ad essere più vicina alla vetta. Se Zandvoort era una delle piste peggiori per caratteristiche, quella di Monza sulla carta può essere considerata più affine alla vettura disegnata dell’ormai ex DT Enrico Cardile. Sul tracciato Brianzolo arriverà il pacchetto, già annunciato in anteprima su queste pagine e confermato dallo stesso Frederc Vassuer in sede di presentazione del GP d’Italia, e che punta a rimettere nella giusta carreggiata di sviluppo la vettura, dopo il problematico aggiornamento introdotto in Spagna.
Vasseur ha voluto cambiare i piani: a Monza c’è una Ferrari che fa “all-in” con gli aggiornamenti
Il periodo di flessione negativa che ha avuto in termini di prestazione la SF-24, divenuta mediamente quarta forza, è essenzialmente dovuto ai limiti che l’aggiornamento al fondo di Barcellona ha portato. In Ferrari è innegabile si è dovuto far fronte agli imprevisti di natura tecnica su una vettura, che fino a quel momento, aveva tutto sommato ben figurato. L’evoluzione al fondo di inizio estate doveva essere quella che avrebbe dovuto mitigare i punti deboli con cui la SF-24 era nata, in special modo la prestazione sul giro secco e il carico nelle curve medio/veloci. Il cercare di dare più deportanza per migliorare nelle curve ha essenzialmente messo in crisi la meccanica – parte tanto criticata per l’essere troppo “tradizionale” per queste vetture ad effetto venturi – e incapace di sopportare l’extra carico.
A Monza, la SF-24 avrà anche buona parte degli aggiornamenti che erano previsti per le gare asiatiche, in una corsa contro il tempo che ha dato esiti positivi. La novità più importante di Monza è il primo vero fondo “evoluto” dopo la versione spagnola. L’aggiornamento che era stato deliberato in Ungheria non era nient’altro che un ottemperare ai problemi in modo rapido e più “casereccio”, con un fondo modellato esclusivamente tramite modello virtuale al CFD, sulla base della specifica di introdotta ancor prima a Imola. Il tracciato Brianzolo, nonostante sia una pista abbastanza specifica, sarà un banco di prova importante per capire se le simulazioni combaceranno con quanto vedremo in pista. Ci sarà insomma da valutare se a Maranello avranno fatto bene i compiti a casa, con tutti i limiti del caso dettati dall’attuale piattaforma meccanica, prossima ad un cambio più radicale in vista del 2025 di cui vi avevamo già parlato.
Si cambia rotta: Ferrari non vuole ripetere l’errore fatto con Enrico Cardile di introdurre grandi pacchetti ravvicinati.
Il pacchetto con cui la SF-24 si presenta al GP di casa è di fatto un voler raggruppare in un unico pacchetto tutte le principali novità che erano previste per la seconda parte dell’anno, seppur poi, fino al GP del Messico dovrebbero comunque arrivare altri elementi ma di minore importanza complessiva. La direzione tecnica, occupata ancora per poco dallo stesso Vassuer, ha voluto cambiare un pò l’approccio rispetto alla prima parte di stagione; con Cardile al comando, l’aver voluto introdurre due pacchetti importanti (Imola e Spagna) nell’arco di un mese ha messo poi in crisi i tecnici nella piena comprensione della vettura.
La Ferrari ha quindi pensato di adottare quindi un approccio più “simil-McLaren”, preferendo concentrare tutte le novità in unico macro-aggiornamento, che sarà l’ultimo della stagione di cosi grande importanza. I risultati che il team di Maranello si attende dal nuovo pacchetto di Monza sono quelle di rimettere la SF-24 in una finestra capace di avere carico stabile alle medie e alte velocità, aspetto nel quale la SF-24 è carente soprattutto rispetto a McLaren e Red Bull. Il problema nell’ultimo mese e mezzo è stato quello di trovare non tanto carico extra, ma di ottenerlo in maniera tale da non rendere la piattaforma troppo sensibile all’innesco del saltellamento. L’ aggiornamento che la galleria del vento sta subendo nasce anche dall’esigenza di possedere strumenti che riescano a rendere più raffinato lo studio del comportamento aerodinamico del veicolo.
Nel pacchetto di Monza non c’è solo il fondo: l’ala posteriore da basso carico è nuova
Il fondo sarà il componente principale che verrà dichiarato all’arrivo a Monza e che garantirà gran parte della prestazione aggiuntiva. In quello che potremmo definire quasi come un “all-in” di Ferrari dal punto di vista degli aggiornamenti, vi sarà una SF-24 “pluri-aggiornata”. Vi saranno di fatto alcune novità aerodinamiche oltre al nuovo fondo, seppur considerate di minore entità per quanto riguarda la performance.
La “lista della spesa” che Ferrari presenta in Brianza comprenderà anche una nuova ala posteriore da basso carico, che verrà dichiarata e abbinata ad una beam wing a singolo profilo. Nella scorsa edizione del GP italiano il team di Maranello aveva “riciclato” l’ala dell’anno precedente, montando la stessa specifica che si era vista nel 2022 sulla F1-75 direttamente sulla SF-23 dell’anno seguente. Un riutilizzo che non avverrà per l’appunto quest’anno. La nuova ala da basso carico, dotata di una maggior efficienza, manterrà le ormai classiche “orecchie a punta” nel raccordo fra endplate e profili alari, e con tutta probabilità verrà riproposta poi anche a Las Vegas.