Dal primo gennaio è ufficialmente aperta la “corsa” allo sviluppo delle auto 2026: “un’opportunità per tutti, anche per i team più piccoli”, ricordava lo scorso anno l’ex Ferrari e attuale direttore tecnico dell’Alpine, David Sanchez. In quell’occasione il francese aveva evidenziato come in occasione della prossima rivoluzione regolamentare “ci sarà la possibilità di rifare la monoposto da zero, anche a costo di sacrificare una stagione”. Le squadre si sono così ritrovate a dover lavorare su due fronti paralleli, scegliendo a quale progetto dare priorità. In quest’ottica a giocare un ruolo fondamentale nella decisione dei team saranno le regole di BoP, che vincolano l’utilizzo della galleria del vento, con ore e run disponibili in ordine decrescente rispetto alla classifica costruttori.
In Ferrari Loic Serra ha definito la mole di lavoro da dedicare al 2026 mentre si lavora in parallelo allo sviluppo della SF-25.
In virtù della seconda posizione ottenuta in classifica costruttori lo scorso anno, nella prima metà del 2025 Ferrari godrà di 900 ore in galleria del vento. Per fare un raffronto diretto con le rivali, a Maranello dispongono di 60 ore in più dei campioni della McLaren e altrettante in meno rispetto a Red Bull secondo i parametri che verranno poi aggiornati dopo il Gran Premio del Canada – per l’esattezza dal 23 di Giugno – quando si inizierà a tenere conto anche della momentanea posizione in classifica. Insediatosi ufficialmente a Maranello dal primo di ottobre, il neo direttore tecnico Loic Serra ha predisposto un attento piano di ripartizione delle risorse: stando a quanto appreso da AutoRacer.it, il francese ex-Mercedes già ad inizio gennaio ha “mosso le pedine”, selezionando ingegneri – anche di un certo livello – e risorse che si dedicheranno unicamente al prossimo importante progetto 678 che segnerà l’inizio della rivoluzione regolamentare del 2026.
Sempre secondo le nostre informazioni, la priorità a Maranello rimane lo sviluppo della nuova monoposto 2025, con i tecnici che daranno la precedenza di run e sessioni in galleria del vento alla SF-25 almeno fino al termine del primo quadrimestre di quest’anno. Una scelta quasi obbligata, specie in virtù di una monoposto che – come vi abbiamo già raccontato – offre pochi riferimenti con la precedente SF-24. Ma non solo. Le scuderie dovranno infatti affrontare anche un importante lavoro di adeguamento della propria gamma di ali per farsi trovare pronte in vista del GP di Spagna, quando entrerà in vigore la nuova direttiva tecnica confermata dalla FIA, sottoponendosi, dunque, ad un lavoro extra rispetto a quello preventivato in precedenza.
Tirando le somme, in casa Ferrari le ore dedicate alla vettura di questa stagione saranno circa due terzi delle 900 a disposizione, di cui 180 potranno essere dedicate all’utilizzo del tappeto a più di 54 km/h, quello aggiornato con i lavori di ammodernamento sul finire della scorsa estate. Una tendenza destinata, chiaramente, ad invertirsi con il passare del tempo, con un progressivo focus sempre più orientato verso il progetto 678.
I team più ‘piccoli’ stanno già dando una certa priorità ai nuovi regolamenti ma la TD18 potrebbe creare grattacapi: Cadillac può avere un vantaggio?
La situazione nelle zone meno alte della classifica vede costruttori vede team come Sauber (Audi), Racing Bulls e Haas già immersi nel progetto 2026. Le indiscrezioni raccolte da fonti vicine ad AutoRacer.it suggerivano come queste squadre avessero già destinato più del 50% delle risorse interne allo sviluppo della prossima generazione di vetture, puntando a riservare i run in galleria del vento esclusivamente alla monoposto 2026 entro il mese di maggio. A scombinare i programmi dei team si è però aggiunta la necessità di adattare le proprie vetture ad ali più rigide come imposto dalla direttiva tecnica che verrà introdotta a fine maggio. Ciò non rappresenta solo un problema di drag ma inciderà anche sulla scelta di sviluppo del bilancio aerodinamico che determina l’operatività e le caratteristiche della monoposto nei curvoni ad alta velocità. L’esperienza di questi ultimi tre anni ha insegnato che l’attuale generazione di auto ‘Venturi’ non può certo lasciare i tecnici tranquilli.
Nonostante le conferme del mancato utilizzo sulla vettura 2025 della nuova sospensione anteriore della Ferrari ad architettura pull rod, l’americana Haas continua per il momento ad utilizzare la galleria del vento di Maranello, avendo a disposizione ben 1200 ore. Quanto a Cadillac, la scuderia made in USA, pur in attesa della definitiva approvazione, sarà l’undicesimo team in griglia, debuttando proprio nel 2026. Il team a marrchio General Motors dispone di 1380 ore totali in galleria ma soprattutto di un vantaggio che fonti vicine ai team rivali non hanno esitato a definire come “non trascurabile”: potrà fare a meno di concentrarsi su qualsiasi direttiva tecnica del 2025.