Un mese e un giorno, questo è il lasso di tempo che manca alla presentazione della Ferrari che correrà nel prossimo mondiale di F1. Il 13 Febbraio a Maranello si terrà una presentazione ‘essenziale’ – da basso profilo, in linea con l’inverno che la squadra di Frederic Vasseur sta disputando, senza troppi proclami – seguita da uno shakedown in pista a Fiorano, come avvenuto lo scorso anno. Una vettura sempre molto attesa, la più attesa, anche se negli ultimi 10 anni sono tante, sicuramente troppe, le delusioni fornite dagli uomini di Maranello agli appassionati e tifosi della squadra italiana. Sarà la terza macchina, dopo la F1-75 e la SF-23, che nascerà dai nuovi regolamenti, con l’importanza, non solo di essere veloce per la stagione 2024 ma anche di essere una base ben sviluppabile per la stagione 2024 e quella successiva, l’ultima di questo ciclo regolamentare.
Il concetto aerodinamico Ferrari utilizzava la parte anteriore delle pance per gestire la scia degli pneumatici anteriori
All’avvio della passata stagione, tutte le squadre sono scese in piste seguendo i pionieri del concetto di pance downwash, ossia Red Bull, tranne tre: Haas ma soprattutto Mercedes e Ferrari. Gli uffici tecnici di quest’ultime, durante lo scorso inverno, avevano preferito continuare con i loro concetti ‘unici’. A Maranello con le pance larghe e l’inwash posteriore mentre gli uomini capitanati a quel tempo da Mike Elliott con quel concetto zeropods, che aveva tanto spaventato anche Red Bull nei test in Bahrain dell’ormai lontanissimo marzo 2022. Tuttavia, ben presto, i tecnici dei due top team si accorsero che entrambi i concetti erano scarsamente sviluppabili, anche a causa delle novità regolamentari antisaltellamento, introdotte dalla Federazione dalla passata stagione. “Nei test pre-campionato ci siamo accorti che il nostro concetto non era il più performante e abbiamo sin da subito rivisto i nostri obiettivi in termini di sviluppo aerodinamico” ha infatti fatto sapere Cardile, il direttore tecnico del team italiano. Mercedes addirittura era già partita nelle ultime settimane invernali a valutare altre strade.

L’ultima specifica di fondo Ferrari introdotta a Suzuka
L’ottima prestazione della F1-75 aveva spinto soprattutto una parte del team a continuare con quel concetto aerodinamico, che prevedeva una parte anteriore delle pance molto larga, utile a lavorare la scia turbolenta degli pneumatici anteriori. Semplicemente, Ferrari usava l’ingresso pance per allontanare dal fondo – spingendole esternamente – le scie turbolente generate dal rotolamento degli pneumatici anteriori. C’era poi un pesante effetto inwash nella parte posteriore, in quella zona chiamata Coca-Cola, pensato per portare il flusso d’aria nella parte alta del diffusore, massimizzandone l’estrazione. Al contrario, Red Bull utilizzava in modo massivo il convogliatore di flusso esterno – praticamente al massimo regolamentare – per condizionare la scia degli pneumatici anteriori, creando quell’importante scavo al di sotto delle pance utile a portare un flusso d’aria migliore verso la parte posteriore della vettura.

Comparazione parte anteriore pance e fondo Red Bull RB19 e Ferrari SF-23 – Illustrazione di Rosario Giuliana
L’aver optato per mantenere lo stesso concetto aerodinamico sulla SF-23, non ha spinto i tecnici del team italiano a rivedere in modo pesante il telaio durante lo scorso inverno. Il cono antintrusione è rimasto in una posizione molto elevata, dove le pance erano giocoforza allargate per quanto sopra spiegato e per poter avere una parte superiore del fondo più pulita aerodinamicamente. D’altronde, “la SF-23 era una vettura pensata in continuità con la F1-75 e che aveva l’obiettivo di migliorarne alcuni limiti” ha fatto sapere Cardile. I limiti telaistici imposti dalle scelte fatte durante il precedente inverno hanno limitato i passi in avanti della SF-23 a stagione in corso, che comunque si è avvicinata al concetto di pance downwash della Red Bull per capirle e comprenderle in vista del 2024.
Le pance della Ferrari 2024 non avranno le vasche di Aston Martin e Mclaren ma saranno più semplici
“La monoposto 2024 nasce da un progetto diverso ed è stata progettata in modo differente rispetto al concetto portato in pista ad inizio 2022” ha fatto sapere Enrico Cardile. Una vettura che potrà contare sul 95% di nuove parti rispetto alla SF-23, ma che, per gran parte della carrozzeria, sarà un’evoluzione dell’aggiornamento visto al Montmelò nella passata stagione. Passi in avanti permessi dall’eliminazione degli importanti limiti telaistici della SF-23, grazie ad un telaio rivoluzionato, con lo spostamento del cono antinsione in una posizione inferiore ma non solo. Ciò ha permesso ai tecnici del team di Maranello di scavare al di sotto della pancia un importante sottosquadro, non utilizzando più la parte anteriore della stessa per spostare la scia turbolenta degli pneumatici anteriori ma concentrandosi sul portare un miglior flusso al posteriore. Non è un caso che il disegno del deviatore più esterno posizionato ad ingresso fondo sarà completamente rivisto, con l’utilizzo di una maggior area e avvicinandosi a quanto già visto sulla vettura di Adrian Newey.

Confronto laterale Red Bull RB19 e Ferrari SF-23 – Illustrazione di Rosario Giuliana
Molte caratteristiche che si vedranno sulla Ferrari 2024 sono state riprese dalla Red Bull, tuttavia, “il diavolo sta nei dettagli” come giustamente ha affermato Jody Eggington, DT di AlphaTauri. Ma non solo: anche e soprattutto in questo ciclo regolamentare, è fondamentale comprendere esattamente quella determinata soluzione portata in pista da una squadra. Copiare senza comprendere è la via più sbagliata per poter progettare una vettura estremamente sviluppabile. Dopo aver fatto molti confronti e analisi in galleria del vento tra le varie soluzioni, Ferrari non passerà alla tipologia di pance viste su Mclaren o Aston Martin, che presentavano importanti ‘waterslide’ aggressive nella parte centrale, bensì resterà su un concetto già visto e conosciuto sulla SF-23, anche se ulteriormente evoluto, con un profilo più uniforme nella discesa, insomma più in direzione della pancia vista sulla RB19.
Autori: Piergiuseppe Donadoni
Co-Autori: Giuliano Duchessa & Rosario Giuliana