Mercedes, Shovlin racconta Hamilton: “In Brasile 2021 era inarrestabile”

Chiara Scaccabarozzi
27/12/2024

Sono tanti gli episodi e le gare che hanno fatto sì che Lewis Hamilton potesse entrare nella cerchia dei piloti migliori di Formula 1. Molti di questi sono arrivati negli anni al volante della Mercedes, con cui ha guidato dal 2013. Ad Abu Dhabi ha corso il suo ultimo GP con la scuderia di Brackley prima di approdare in Ferrari nella prossima stagione. Il Trackside Engineering Director della Mercedes Andrew Shovlin ha svelato alcuni retroscena di Hamilton al podcast ‘Beyond the Grid.

Hamilton (Mercedes)

La vittoria a Interlagos nel 2021

Sono 105 le volte in cui Hamilton è salito sul gradino più alto del podio, 84 delle quali con Mercedes. Ricordarle tutte è difficile, ma Brasile 2021 è quella che ha lasciato il segno in tanti addetti ai lavori. “La vittoria che mi è rimasta più impressa, sopra ogni altra, è stata il Brasile nel 2021. Se mettiamo da parte la gara per un momento, anche se penso che abbia guidato in modo straordinario, eravamo stati squalificati dopo le qualifiche Sprint“, racconta Shovlin, “Ci sembrava ingiusto, perché il problema era che una delle viti dell’ala si era allentata appena un po’. Avevamo fallito il test di apertura del gap della fessura per frazioni di millimetro e non ci era stato permesso di controllare la macchina. Ma quando ci è stato permesso di verificarla dopo l’evento, si è scoperto che quello era tutto quello che era successo. Non eravamo soddisfatti di quella situazione, ma poi stavamo per entrare in una gara Sprint. Se avessimo fatto appello a quella decisione, avremmo corso sotto appello e avevamo un campionato in bilico. Se l’avessimo poi perso avremmo perso anche quei punti“.

“Nel 2021 in Brasile Lewis era inarrestabile”

Così, a quel punto abbiamo deciso di accettare che probabilmente non avremmo vinto. La macchina sarebbe stata in fondo. Lewis ci chiedeva che cosa potessimo fare. Ovviamente aveva fatto una qualifica eccezionale. Gli abbiamo detto che la cosa migliore sarebbe stata andare in fondo alla griglia, non c’è altra opzione. Mi ricordo di aver visto quel tipo di espressione sul suo viso, dove, in circa 5 secondi, aveva semplicemente accettato la cosa, e poi ho visto una determinazione crescente. È arrivato quinto nella Sprint e poi ha vinto la gara principale dal fondo dal fondo della griglia. In quelle due gare non ho mai visto nessuno guidare così bene, essere così creativo, così inventivo nei sorpassi, così determinato, era semplicemente inarrestabile. E quel giorno ha fatto sembrare gli altri ridicoli. Non credo di aver mai visto nessuno, nel tempo che sono stato in pista, mettere insieme una performance così impressionante nei sorpassi, ma anche di resilienza“.

Quella pole a Monza nel 2017 sotto la pioggia…

Una sola lunghezza separa il numero di vittorie da quello delle pole conquistate: per ben 104 volte è scattato dalla prima posizione. Quale sia stato il giro qualifica migliore, Shovlin non ha dubbi: “Ne ho uno in mente. Ricordo Monza, con la pioggia, quando ha distrutto tutti. Non ricordo di quanto fosse in pole, ma penso fosse circa un secondo, e ricordo di averlo guardato. Era una qualifica che era diventata bagnata durante la sessione. Ma io stavo guardando a bordo e vedevo cosa stava facendo con il delta dei tempi, nei settori. Ero lì a guardare e pensavo a come facesse a sapere quanto grip c’era. Non aveva avuto modo di provare quelle condizioni. E l’impegno era totale. Non c’era nessuna esitazione, nessun margine di errore, ma sembrava proprio riuscire a giudicare perfettamente quanto grip c’era. Queste erano le occasioni in cui pensavi che, come ingegneri, non riuscivamo a capire questo nei dati. Lui aveva proprio questo dono”.

La pole a Singapore nel 2018 un altro di quei momenti

Senza dimenticare la pole a Singapore nel 2018: “Quella riguardava tutto il mantenimento delle gomme fredde, cercando di evitare che si surriscaldassero. Aveva questa abilità di spremere la vita dalla macchina, ma riuscendo comunque a tenere sotto controllo le gomme, impedendo che si surriscaldassero. Ma sinceramente, se stai cercando giri speciali di Lewis ci sono davvero molti esempi“.

“Il feeling di Hamilton con la macchina è davvero incredibile”

Nelle dinamiche interne di un team può succedere che piloti e ingegneri abbiano disaccordi tecnici: “La maggior parte di questi disaccordi sono stati piuttosto divertenti nel discutere quello che vogliamo fare con la macchina. Abbiamo vinto 84 gare insieme, quindi chiaramente qualcosa ha funzionato bene in quella dinamica all’interno del team. Il suo ‘feeling’ per quello che la macchina sta facendo è davvero incredibile. Raccoglie anche le più piccole sfumature. Nei test invernali è stato prezioso in alcuni anni per aiutarci a capire cosa dovevamo fare per sbloccare le prestazioni. Questo è stato chiaramente fondamentale, perché abbiamo avuto alcuni test invernali difficili e poi siamo riusciti a dominare la parte iniziale della stagione, proprio riuscendo a mettere la macchina nel posto giusto. Quindi, lui non cerca di fare l’ingegnere, non è quello il suo compito. Però è brillante nel descriverci cosa sta facendo la macchina e cosa gli serve da essa per poter andare più veloce“.

“Lewis può adattarsi a tante condizioni. Quando sono miste, lui c’è sempre”

Tra le caratteristiche che differenziano i piloti dai campioni del mondo rientra sicuramente l’adattamento a diverse condizioni. Lewis Hamilton non fa eccezioni: “I migliori piloti, i campioni del mondo, sono in grado di ‘guidare sopra’ i problemi, perché la ragione per cui vinci durante una stagione di 24 gare è che la macchina non è sempre perfetta e le condizioni non sono sempre adatte alla macchina. Se guardiamo indietro agli ultimi tre anni, diremmo che non siamo riusciti a dare a Lewis una macchina abbastanza veloce e una macchina che soddisfacesse le sue esigenze per ottenere davvero il massimo da se stesso. Basta guardare Las Vegas per vedere che non è lento quando la macchina è nel posto giusto e funziona. In quel caso, è veloce come chiunque altro, a Las Vegas è stato il più veloce. Quindi, per noi, si tratta semplicemente di assicurarci che lui abbia la macchina giusta, ma sicuramente può adattarsi a una vasta gamma di condizioni, e quando le condizioni sono miste, lui è sempre lì“.

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