Un nuovo atto costituivo sulla Diversità e l’Inclusione (Diversity and Inclusion Charter, D&I) è stato concordato da F1, FIA e da tutti e 10 i team. Creato con il supporto della Royal Academy of Engineering che, insieme a Sir Lewis Hamilton, ha consegnato il rapporto originale per la Hamilton Commission nel 2021, è il risultato delle raccomandazioni secondo cui il settore degli sport motoristici si impegna a migliorare la diversità e l’inclusione in tutte le organizzazioni. Parlando del rapporto stilato nel 2021, il sette volte iridato aveva dichiarato: “Attraverso questo rapporto, ritengo che abbiamo una comprensione più chiara di ciò che impedisce all’industria del motorsport di essere veramente rappresentativa. Mi impegno a trasformare queste raccomandazioni in azioni e a realizzare un cambiamento reale e duraturo per il meglio“.
Il ruolo della Mission 44 di Lewis Hamilton e le iniziative già intraprese
L’implementazione della carta sarà supportata dal partner di F1, Mission 44, organizzazione benefica fondata da Hamilton che “lavora per costruire un futuro più equo e inclusivo per i giovani in tutto il mondo” attraverso “soluzioni che consentono ai giovani di superare l’ingiustizia sociale e avere successo“. Negli ultimi anni il pilota della Mercedes si è speso in prima persona in molte battaglie per i diritti: ricordiamo il supporto al movimento “Black Lives Matter” nel 2020 o la presa di posizione contro la legge “anti-LGBT” promossa dall’Ungheria nel 2021.
Nel comunicato in cui annuncia la nascita della carta D&I, la F1 dichiara di “riconoscere l’importanza che la diversità gioca nell’introdurre nuove prospettive e idee e nel guidare l’innovazione, la cultura e i risultati aziendali. […] Lo statuto è progettato per rendere questo una realtà e produrre risultati positivi e duraturi. Lo sport si impegna a creare, supportare e realizzare azioni, misure e risultati, per costruire un luogo di lavoro più diversificato e inclusivo“.
Tra le iniziative che la F1 ha portato avanti negli ultimi anni per favorire l’inclusione, possiamo ricordare le borse di studio di ingegneria finanziate per gruppi sottorappresentati. Altra iniziativa che ha avuto anche discreta visibilità è quella della F1 Academy, categoria propedeutica tutta al femminile che ha visto coinvolti direttamente i 10 team del Circus.
I quattro pilastri della carta D&I
La carta stabilisce una visione, una missione e quattro pilastri chiave. La visione comporta consentire a chiunque di accedere, contribuire e divertirsi nel motorsport globale. La missione, consiste nell’individuare e rimuovere le barriere per attrarre e mantenere una ricca diversità di persone nei luoghi di lavoro, coinvolgendo le parti interessate per guidare l’innovazione.
I quattro pilastri sono: attrarre, ossia individuare e supportare iniziative che cercano di attrarre gruppi sottorappresentati nel motorsport; trattenere, cioè mettere in atto processi per mitigare i pregiudizi nelle nostre organizzazioni e creare culture di inclusione; creare, ossia ascoltare e incoraggiare tutte le prospettive nella progettazione, sviluppo e distribuzione dei prodotti e servizi; coinvolgere, cioè comunicare l’impegno per la carta D&I con gli stakeholder esterni.
Attualmente, i rappresentanti di F1, FIA e di tutti i 10 team lavorano insieme come parte del F1 Diversity and Inclusion Working Group: questo si evolverà ora in un gruppo di implementazione che fornirà più iniziative e formalizzerà ulteriormente l’approccio collaborativo dello sport introducendo progetti misurabili e vincolati al tempo e indicatori chiave di prestazione.
Domenicali: “Impegnati a rendere il nostro sport più aperto e diversificato”
L’iniziativa è stata commentata così da Stefano Domenicali, Presidente e CEO della F1: “Il nostro sport è giustamente riconosciuto per le sue prestazioni d’élite e l’innovazione e siamo chiari sul fatto che l’unico modo per mantenere e migliorare quegli standard eccezionali è accogliere la diversità di pensiero, idee ed esperienze. Sappiamo dal rapporto della Commissione Hamilton che ci sono opportunità per noi di lavorare insieme per trovare e coltivare quel talento e in tutto lo sport sono già stati messi in atto cambiamenti significativi. La carta è la prossima importante pietra miliare in questo percorso e siamo tutti impegnati a rendere il nostro sport più aperto e diversificato“.
Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA, ha aggiunto: “La diversificazione del motorsport è fondamentale per il suo successo continuo. Garantendo pari opportunità per pari talenti, aumentando l’accessibilità e unendoci nel nostro impegno a sostenere questa carta, porteremo avanti il cambiamento“.
L’impegno della Ferrari per uguaglianza, equità e inclusione
La Ferrari, team dove Hamilton gareggerà dalla prossima stagione, ha sottolineato come l’adesione al D&I Charter si inserisca all’interno di un più vasto programma per favorire l’uguaglianza, l’equità e l’inclusione nel proprio ambiente lavorativo e nella società. Tra i risultati citati dalla casa di Maranello c’è la certificazione Equal-Salary, che attesta una retribuzione equa dei dipendenti indipendentemente dal genere, le iniziative per supportare una genitorialità condivisa e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei dipendenti e l’adesione a “Inspiring girls”, l’iniziativa che ha visto professioniste, scienziate, atlete e manager entrare nelle aule delle scuole secondarie per aiutare ragazze e ragazzi a superare i limiti nei loro percorsi di vita e a seguire le loro ambizioni, qualunque esse siano.
Inoltre, Ferrari fa parte del Gender and Diversity Empowerment Committee di MUNER (Motorvehicle University of Emilia-Romagna), che si prefigge di sviluppare delle iniziative legate alla gender balance, alle pari opportunità e all’inclusione professionale. Al suo interno, l’azienda offre programmi di formazione sulla D&I per creare un ambiente fondato sul rispetto reciproco. La casa di Maranello ha ricordato come la Scuderia Ferrari Driver Academy (SFDA) abbia l’obiettivo di formare i piloti di domani dando pari opportunità a tutti i ragazzi, scelti unicamente sulla base delle loro capacità. SFDA, al pari di Scuderia Ferrari HP, è pienamente impegnata anche nel campionato F1 Academy nel quale gareggiano Maya Weug con i colori Ferrari e Aurelia Nobels con quelli del premium partner Puma. In conclusione, Ferrari ha ribadito il suo impegno nel monitorare e tracciare attivamente i suoi progressi nella promozione dell’uguaglianza e dell’inclusione, garantendo trasparenza e responsabilità nel raggiungimento dei suoi obiettivi.