F1 2026: questi sono gli obiettivi e le aspettative della FIA

Luca Manacorda
06/06/2024

Il grande giorno della presentazione dei regolamenti 2026 della F1 è finalmente arrivato. Le novità sono numerose e la più importante è sicuramente l’aerodinamica attiva, di cui vi parliamo nel dettaglio in questo articolo. Ma quali sono gli obiettivi che FIA e F1 si sono prefissate di raggiungere con questo nuovo Regolamento Tecnico e come si è arrivati a definirlo?

Gli obiettivi dei regolamenti 2026

A spiegare come si è giunti alla definizione dei regolamenti 2026 è stato Nikolas Tombazis, Direttore Tecnico delle Monoposto della FIA. L’ingegnere greco, con un passato in Ferrari, ha specificato quali sono stati gli aspetti presi in considerazione nello sviluppo del nuovo Regolamento Tecnico: “La FIA è stata pioniera nel motorsport e dobbiamo apportare modifiche periodicamente. Dobbiamo migliorare la sicurezza e questo è un processo continuo. Dobbiamo seguire le tendenze sociali per quanto riguarda la tecnologia, ed è ciò che stiamo cercando di fare qui, e dobbiamo rendere le corse sempre più emozionanti. Questi sono i motivi per cui stiamo modificando i regolamenti. Dobbiamo muoverci verso un futuro più sostenibile“.

Rendere le corse più emozionanti era uno degli obiettivi anche dell’attuale Regolamento Tecnico, introdotto nel 2022. L’obiettivo è stato raggiunto solo in parte e sicuramente il risultato è stato inferiore alle stesse attese della FIA e di Liberty Media. Lo ha confermato Tombazis, spiegando come si sia lavorato ulteriormente per migliorare questo aspetto: “Pensiamo di aver fatto un passo avanti verso gare più combattute nel 2022, ma c’erano anche cose che abbiamo sbagliato e che stiamo cercando di sistemare adesso. Crediamo che le gare saranno molto più emozionanti. Ci aspettiamo che le vetture siano ancora molto impegnative da guidare, ci sarà un po’ meno carico aerodinamico e ci saranno alcune cose in più di cui occuparsi per i piloti. La speranza è che rimanga sempre un campionato piloti e una grande sfida per loro”.

Vetture diverse e più agili

Un punto critico delle attuali monoposto, evidenziatosi particolarmente nel recente GP Monaco, è quello delle loro dimensioni. Gli ultimi regolamenti hanno resto le vetture sempre più grosse e pesanti, ma dal 2026 questa tendenza subirà una prima inversione che riguarderà anche il loro aspetto: “Saranno di dimensioni leggermente più piccole – ha confermato Tombazis – Stiamo cercando di realizzare quella che chiamiamo un’auto “agile”, più piccola in tutte le dimensioni e anche un po’ più leggera. Ci saranno alcuni spunti visivi legati a questo – le ali anteriori e posteriori, gli pneumatici – che renderanno le monoposto ben distinte dall’attuale generazione di vetture“.

Il coinvolgimento di team, piloti e case automobilistiche

Nello sviluppo dei regolamenti 2026 si è cercato di coinvolgere il più possibile i team e i piloti, ma anche le case automobilistiche già presenti e quelle che avevano espresso interessamento verso un possibile ingresso in F1. Parlando del ruolo avuto dagli attuali protagonisti del Circus, Tombazis ha spiegato: “I team e i piloti sono stati molto coinvolti in questo processo. Abbiamo avuto incontri regolari con i rappresentanti tecnici delle squadre, in più abbiamo chiesto alle squadre di fare delle simulazioni per noi, sia sull’aerodinamica che sul simulatore. Abbiamo chiesto ai piloti di guidare le versioni dell’auto sul simulatore per vedere se alcuni aspetti delle auto sono stabili e cose del genere. Tutti gli input e i feedback che abbiamo ricevuto dai piloti e dai team sono stati fondamentali nella creazione dei regolamenti 2026“.

La F1 vuole essere sempre più attrattiva per le case automobilistiche e per questo motivo nella stesura dei regolamenti 2026 sono state direttamente coinvolte anch’esse: “Abbiamo avuto colloqui con le case automobilistiche, fino ai massimi vertici – ha svelato Tombazis – Il nostro obiettivo è mantenere la F1 come un’area di innovazione e di rilevanza per le vetture stradali. E per questo motivo, quando incorporiamo determinate tecnologie nella F1, vogliamo assicurarci che siano rilevanti per i produttori”.

Questo coinvolgimento ha dato i suoi frutti: “Ci sono stati molti input, principalmente sul propulsore, nelle prime fasi di discussione. Abbiamo coinvolto gli attuali costruttori che gareggiano in F1, ma anche alcuni che hanno espresso interesse ad unirsi. E, naturalmente, ora sappiamo che alcuni hanno deciso di aderire per il 2026“. Questo lavoro ha portato all’ingresso di Audi, che renderà la Sauber il proprio team di F1, e di Ford, che produrrà i propulsori in collaborazione con la Red Bull, mentre all’orizzonte si prevedono altri arrivi come quello di General Motors.

 

Gli effetti sulle gerarchie in pista

L’introduzione di un nuovo Regolamento Tecnico rappresenta sempre un’occasione per i team di ribaltare gli ordini gerarchici degli ultimi anni. Tombazis non assicura che ciò avverrà sicuramente, ma qualche effetto si dovrebbe vedere: “Non abbiamo intenzione di adottare regolamenti con un ordine gerarchico in mente, non possiamo mai prevedere chi lo farà bene e chi no. Ma quando ci sono grandi cambiamenti come questi, ci aspettiamo un piccolo rimpasto. Non possiamo prevederne la grandezza, ma è naturale aspettarselo“.

Secondo l’ingegnere greco, un ruolo in questo lo giocherà anche il budget cap che metterà un tetto alle spese possibili, fattore importante che limiterà il margine di manovra dei top team: “Questa è la seconda serie di regolamenti in cui i team svilupperanno l’auto con un limite di costo. È un’opportunità per alcune delle squadre più piccole di recuperare terreno. I team più grandi non possono spendere in modo irrazionale e in tutte le direzioni possibili. Tutte le squadre dovranno stabilire le priorità e decidere dove investire gli sforzi“.

In quest’ottica rientrano anche le tempistiche fissate per lo sviluppo delle nuove vetture. I team potranno cominciare a lavorare in ottica 2026 praticamente da oggi, ma non su tutte le aree: “Ci sono alcune limitazioni – ha confermato Tombazis – I team non possono iniziare alcuno sviluppo aerodinamico fino al 1° gennaio 2025. Questo per impedire ad alcune squadre di iniziare molto anticipatamente e ottenere un vantaggio ingiusto. Dal punto di vista meccanico, dei telai, delle strutture, invece, i team praticamente inizieranno non appena questi regolamenti saranno confermati“.

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