Il 2025 rappresenta l’apertura di un nuovo capitolo per la F1. Guardando l’entry list del mondiale che prenderà il via a Melbourne il prossimo 16 marzo, salta subito all’occhio la nuova generazione di piloti che vedremo in griglia. Un folto numero, considerando che più di un quarto dei piloti saranno volti nuovi rispetto a quanto raccontava la lineup del primo GP del 2024. Un cambiamento importante che arricchisce il Circus Iridato di una linfa fresca, ma già preparata per il tavolo dei grandi del motorsport. Dall’italiano Antonelli in Mercedes, ai neo-titolari della famiglia Red Bull, Lawson e Hadjar, passando per Bortoleto, Doohan e Bearman, che nella scorsa stagione ha dimostrato di avere una stoffa tutt’altro che da pilota di primo pelo.
Mercedes il miglior trampolino di lancio per il talento di Antonelli
Pensando ai rookie che vedremo in griglia in questo 2025, il primo da menzionare non può che essere Andrea Kimi Antonelli, che riporterà il tricolore italiano in F1 e lo farà con la vettura di un top team. Il pilota bolognese ha già affermato di non sentire il peso di un sedile ereditato dal pilota più vincente della storia, sottolineando come l’obiettivo sia quello di costruire una propria identità. Antonelli salirà sulla W16 dopo un percorso propedeutico di assoluto rilievo nelle categorie propedeutiche promosse da Aci Sport. Nel 2022 ha conquistato il titolo di campione italiano di Formula 4, vincendo da rookie ben 13 gare. L’anno successivo si è ripetuto anche nella Formula Regional Europea, dove si è reso protagonista di imprese come la stoica rimonta sul bagnato a Zandvoort all’ultima gara della stagione, che gli ha consegnato il titolo. Nel suo palmarès conta anche il titolo nella F4 tedesca e nella Formula Regional Middle East.
Una scalata che ha permesso al diciottenne di Bologna di saltare la tappa della F3 per approdare direttamente in F2 nel 2024. Una stagione non semplice nella categoria, anche a causa delle difficoltà tecniche affrontate dal suo team, non ha negato al talento di casa Mercedes il grande salto nella masterclass. Uno step coadiuvato dai test TPC, dalle sessioni FP1 e dai rookie test di Abu Dhabi. Sebbene l’italiano necessiterà di un periodo di apprendistato all’interno del garage di Brackley, potrà contare su un ambiente che non può che favorire la maturazione di un talento. Dall’altro lato del box avrà un George Russell al quarto anno nel team, mentre in cuffia potrà contare sull’esperienza di Peter Bonington, senza dimenticare il capo brigata Toto Wolff, che lo ha cullato sin dai tempi del karting.
Bearman: dopo le prove eccellenti del 2024, ora arriva il sedile fisso in Haas
Un altro volto giovane che vedremo sulla griglia del prossimo mondiale è quello di Oliver Bearman al volante della Haas, un pilota che possiamo considerare rookie soltanto a livello informale. Con i suoi tre GP disputati nel 2024, si è tolto la targhetta regolamentare dell’esordiente e lo ha fatto in grande stile. Il diciannovenne britannico ha mostrato di avere una stoffa tutt’altro che di primo pelo sin dai suoi primi passi nella massima categoria. Ha risposto in maniera impeccabile alla chiamata in extremis della Ferrari per prendere parte al GP di Arabia Saudita al posto dell’infortunato Carlos Sainz. Senza aver partecipato alla giornata di libere, ha portato a punti una SF-24 non ancora in ottima forma su uno dei tracciati più complicati del mondiale. Bearman si è poi mostrato all’altezza del ruolo anche in occasione della chiamata della Haas nella tappa di Baku, dove ha sostituito lo squalificato Magnussen, chiudendo in zona punti. Ayao Komatsu ha inserito il giovane anche ad Interlagos, un weekend più complicato per lui a causa delle condizioni metereologiche, ma che ha comunque contribuito al suo percorso di preparazione in vista del debutto da titolare.
Lawson verso il lavoro con Verstappen, prima prova per Hadjar
Come Bearman, anche Liam Lawson debutterà da pilota con un contratto fisso pur non essendo formalmente un pilota rookie. Nelle sue undici gare disputate in F1 fra 2023 e 2024, il ventiduenne neozelandese ha sempre mostrato un ottimo livello di competitività, tanto da insidiare più volte il compagno Yuki Tsunoda in Racing Bulls. Un ritmo che quest’anno gli è valso l’ultimo capitolo di stagione da titolare al posto di Daniel Ricciardo, ma anche e soprattutto la titolarità fissa in Red Bull al fianco di Max Verstappen nel 2025. Riavvolgendo il nastro dei compagni di casacca del quattro volte Iridato, è facile dedurre che Lawson sarà chiamato a gestire una pressione non indifferente, ma il giovane si è già detto pronto e preparato sia sul fronte della pista, che su quello mentale. Un punto interrogativo è invece rappresentato dalle prospettive che riguardano Isack Hadjar. Un rookie a pieno titolo che però è stato selezionato da Helmut Marko per il sedile in VCARB dopo essersi messo in mostra nell’ultima stagione in F2. Conosciuto nel panorama motoristico anche per il suo carattere a volte incandescente, ha disputato una stagione ad alti livelli mantenendosi in lotta fino all’ultima gara, quando a spuntarla è stato Gabriel Bortoleto.
Bortoleto e la Sauber: un ambiente in cui crescere senza pressioni
Il brasiliano neocampione di Formula 2 si prepara al debutto in F1 con un curriculum di tutto rispetto. Nelle ultime due stagioni nelle categorie propedeutiche infatti, Gabriel Bortoleto ha conquistato i titoli in F3 e F2 da rookie. Una serie di risultati che ricalcano quanto compiuto da piloti come Leclerc, Russell e Piastri. Bortoleto erediterà una Sauber protagonista di un campionato disputato nei bassi fondi della classifica. Un ambiente dalle prospettive prestazionali incognite, quantomeno nel breve termine, potrebbe però rivelarsi una buona scuola per un esordiente che ha già inquadrato nell’imparare l’obiettivo per il suo 2025. A contribuire positivamente su questo fronte, anche la presenza di Nico Hulkenberg nel box. Dall’alto della sua lunga esperienza in F1, il tedesco rappresenterà da un lato una figura da cui apprendere, ma al tempo stesso un metro di confronto per la sua crescita.
Doohan: un avvio di stagione con l’ombra di Colapinto alle spalle
Se ‘rookie’ e ‘pressione immediata’ sono due aspetti che non dovrebbero essere affiancati in F1, non si può dire che ciò non stia già accadendo nel caso di Jack Doohan. L’australiano di casa Alpine vede infatti i riflettori puntati su di sé ancor prima che la sua avventura cominci. Il ventunenne figlio d’arte è stato inspiegabilmente messo in macchina all’ultima gara del 2024 ad Abu Dhabi, sostituendo Esteban Ocon che, di contro, è stato appiedato senza mezzi termini con una gara d’anticipo. La notizia dei giorni scorsi dell’entrata di Franco Colapinto in squadra come pilota di riserva, ha permesso di chiudere il cerchio delle congetture che raccontavano di un interessamento di Flavio Briatore verso il pilota argentino, che ha ben fatto dopo la sua chiamata in Williams per le ultime nove gare del 2024. Una serie di voci che si susseguivano nel paddock già dalle settimane antecedenti la fine dello scorso mondiale e che non hanno fatto che aggiungere la pressione ad un pilota che inizierà la sua stagione già con gli occhi addosso. L’australiano, che viene da tre anni in F2 in cui ha ottenuto un terzo posto assoluto come miglior risultato, vivrà un inizio più bollente rispetto ai suoi colleghi rookie. Sarà per lui un avvio di campionato che avrà il volto di una vera e propria tempra da pilota di F1 e soltanto la pista potrà raccontare quale sarà la sua reazione.