Portata a casa tre giorni di test pre-stagionali la Red Bull sembra aver cominciato come aveva finito la stagione scorsa per la forza mostrata in quel del Bahrain.
Da quello che si è potuto scorgere dopo tre giorni di prove sul circuito di Sakhir, la nuova RB20 sembra continuare ad essere una lama affilata nelle mani del campione del mondo Max Verstappen. L’olandese ha impressionato per la costanza messa in mostra nei long-run dell’ultima sessione di test, e fra le sue mani la vettura crea un connubio che pare lasciare anche per quest’anno le briciole agli avversari: “La macchina ha buon potenziale da estrarre, lavoreremo su questo nel corso della stagione”
La RB20 è estrema in ogni settore, ma è solo una base su cui lavorare ancora fino al 2025
La vettura in versione 2024 della casa anglo-austriaca è molto diversa dalla RB19 dell’anno scorso – vettura capace di vincere tutte le gare tranne una. Se la RB19 era una vera evoluzione della RB18 del 2022, la RB20 invece è un progetto ancor più estremo, per certi versi rivoluzionario come lo ha definito lo stesso Helmut Marko: “La macchina di quest’anno non la chiamerei uno sviluppo dell’auto dell’anno scorso, è piuttosto una accurata rivoluzione”
La vettura di Newey e Waché ha stupito per come ha “cambiato pelle” in molte aree, prendendo spunto da soluzioni scartate da altri team. Il cofano con i “cannoni” è l’esempio più lampante di come in casa Red Bull abbiano guardato con attenzione il lavoro degli altri team – in questo specifico caso Mercedes – per svilupparne una propria idea. Il mezzo secondo (pressappoco) di vantaggio che Max e la RB19 davano alla concorrenza lo scorso anno ha permesso al team di concentrarsi anticipatamente alla vettura 2024. La convergenza di idee e concetti che ha portato le auto ad assomigliare tutte alla Red Bull 2022/2023 ha spinto i tecnici di Milton Keynes ad essere molto aggressivi sul lavoro da apportare alla RB20 per lasciare aperto il solco di vantaggio che avevano scavato con la vecchia auto.
Il balzo tecnico fatto da Ferrari, migliorata in media di 1,4 secondi rispetto alla SF-23 di inizio 2023, dalle informazioni raccolte era qualcosa che in Red Bull avevano dato per certo. Il concetto di auto della RB19 con gli aggiornamenti dell’Ungheria aveva un margine non più grandissimo di sviluppo, salvo che non tentasse di estremizzare alcuni concetti, e ribaltarne completamente altri. In Red Bull hanno così deciso di rischiare. Un rischio calcolato, però.
La RB20 rappresenta così una nuova base su cui lavorare per estrarre il potenziale, come lo stesso Verstappen ha candidamente ammesso nel corso dei test in Bahrain. L’ aver cambiato l’impianto frenante adottando i nuovi dischi Brembo, è un altro esempio di come in Red Bull non si siano adagiati sugli allori del 2023, ma abbiano continuato a lavorare limando ogni dettaglio.
La meccanica interna sarà da ostacolo per chi vorrà proporre il “nuovo” concetto Red Bull
Rinnovata fuori, rivoluzionata dentro. Potremo in sintesi descrivere così la nuova creature di Newey-Waché.
Durante i test abbiamo potuto scorgere quanto la nuova Red Bull abbia cambiato la propria meccanica interna, con una ricollocazione dell’intero layout di raffreddamento. Sulla parte superiore del Power Unit è rimasto il radiatore olio-cambio, mentre la “disposizione a V” degli scambiatori all’interno delle fiancate non si vedeva da qualche anno in F1. Newey e colleghi non sono nuovi a riprendere concetti del passato e a riproporli in maniera rinnovata. In basso nelle pance ci sono i CAC (Charge Air Cooler), con Honda che è l’unica fra le varie Power Unit a raffreddare con scambiatori aria-aria. In questo senso in Red Bull Power Trains hanno puntato sulla leggerezza per raffreddare il turbo, gli altri costruttori che utilizzano gli scambiatori acqua-aria.
Gli scambiatori alle spalle del pilota sono adibiti invece al raffreddamento della parte ibrida (ERS), mentre la presa sottile e verticale sotto le pance potrebbe servire ad energizzare ulteriormente il flusso fra gli scambiatori delle pance. Re-disponendo le masse radianti in Red Bull hanno potuto estremizzare ulteriormente il sottosquadro, invertendo sostanzialmente la forma delle prese delle pance rispetto al 2023.
Il cooling layout è uno dei motivi principali per cui a stagione in corso sarà difficile per gli altri team andare a “copiare” ancora da Red Bull. Sentendo il parere di qualche tecnico addetto ai lavori, se si volesse riprogettare il sistema di raffreddamento a partire da marzo, si potrà arrivare a introdurre la nuova meccanica non prima di ottobre, a stagione ormai quasi al termine. Ecco perché, nell’eventualità, si potrebbe traslare tutto al 2025. Questa analisi comprende anche Racing Bulls il quale, pur condividendo gran parte della meccanica e del Power Unit, il sistema di raffreddamento rimane una di quelle parti la cui proprietà intellettuale non è vendibile alle atre squadre. In buona sostanza, in Red Bull ci hanno visto lungo anche quest’anno.
Autore: Rosario Giuliana