E’ più difficile (ma non impossibile) rendere efficiente una macchina con tanto carico, che migliorare una macchina molto efficiente?

Paolo D’Alessandro
12/10/2023

Lo strano weekend del Qatar ha scombussolato i piani e il lavoro di molti team mentre alcuni risultati hanno modificato più del previsto la classifica nel campionato Costruttori. Se Red Bull ha vinto come sempre, con il solito Max Verstappen, Mclaren si è confermata seconda forza ma molto insidiata da una Mercedes che, stranamente, ha raccolto molto meno del potenziale a disposizione. La lotta nel Costruttori rimane così molto aperta tra il team anglo tedesco e la Ferrari. Nelle retrovie chi è riuscita a fare un importante balzo in avanti è stata l’Alfa Romeo, che è riuscita a superare la Haas, avvicinandosi al tempo stesso alla Williams a pochi weekend dalla fine del mondiale. Anche se l’introduzione del budget cap ha reso meno importante del passato guadagnare una posizione o meno nel mondiale, per assicurarsi qualche milione in più, a discapito di ore di simulazioni e gallerie del vento in meno, tuttavia, questo non vale sempre soprattutto per i team minori. Inoltre rimane l’orgoglio e il riconoscimento per il lavoro fatto. Come detto da Alessandro Alunni Bravi, l’obiettivo del team svizzero è la settima posizione nel Costruttori, ora occupata dalla Williams. Una delle chiavi di questa lotta sarà essere efficiente.

Alfa Romeo con un progetto dai pochi margini di sviluppo

Le sfide interessanti non sono solamente quelle al vertice, con la lotta tra Aston Martin, Mercedes, Ferrari e Mclaren, con le ultime due che si sono scambiate le posizioni tra inizio e fine stagione. Nelle retrovie un tempo si lottava per la sopravvivenza, una posizione in più o in meno nel Costruttori significava a volte il prosieguo o il fallimento di una squadra. Ad oggi la migliore economia della F1, il budget cap e le sane società che sono alle spalle delle varie scuderie permettono di vivere questa lotta in maniera più pura ed agonistica, senza risvolti troppo drammatici, ma con il desiderio individuale di trionfare e di provare ad avvicinare, passo dopo passo, i top team. La Williams ne è un esempio anche e soprattutto grazie all’arrivo di James Vowles da Mercedes. L’ex Mercedes non ha fatto mistero sin da subito che a Grove ci fosse da rifondare tutto. Al momento ha organizzato tutti i livelli della struttura, migliorandone l’efficienza e raccogliendo così risultati immediati. L’arrivo di Pat Fry da Alpine potrà aiutare dal punto di vista più prettamente tecnico soprattutto guardando al 2024.

Alfa Romeo Efficiente

Nuovo fondo per Alfa Romeo introdotto a Singapore

L’Alfa Romeo-Sauber, da questo punto di vista è più in ritardo, in un percorso di cambiamento più importante nel medio lungo termine, che la porterà a diventare Audi nel 2026. Mentre il title sponsor del biscione lascerà la scuderia elvetica e passerà in Haas il prossimo anno, brandizzando le Power Unit Ferrari del team di Gunther Steiner, Sauber dovrà trovare un nuovo nome al team. A Hinwil è arrivato James Key nel ruolo di Direttore Tecnico, al posto di Jan Monchaux attualmente in gardening, e come ha affermato il TP Alessandro Alunni Bravi, il ruolo dell’ex McLaren è quello di “capire il potenziale di questo progetto, aiutarci a svilupparlo in questo anno, ma soprattutto concentrarsi sui progetti futuri”, ovvero la vettura 2024 che – come anche detto da Allison – dovrà essere per molti team la base per gli ultimi due anni di nuovi regolamento, considerando che nel 2026 ci sarà una nuova rivoluzione regolamentare.

La C43 è una vettura nata dalla base del progetto 2022, che però si è dimostrata poco sviluppabile, pagando così alla lunga distanza un inizio sprint in cui la vettura di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou aveva dimostrato grande agilità, ottima gestione gomma e buona adattabilità, lasciando però limitate le potenzialità di sviluppo al gruppo tecnico. Ad Hinwil si sono seguite le soluzioni tecniche viste anche sulla Red Bull durante la passata stagione, soprattutto per quanto concerne l’impostazione del retrotreno, con pance spioventi ed un cofano motore con il ‘vassoio’ in direzione della parte superiore del diffusore e della beam wing, cercando maggiore stabilità in quella zona e più carico. Gli obiettivi di sviluppo di inizio stagione erano stati centrati, come avevamo analizzato, però non sono stati sufficienti a far progredire la vettura come sperato, segnale che non basta ‘copiare’ per poter progredire. Anche per questo, soprattutto il compito di Mercedes e Ferrari, ma anche di McLaren per l’anno prossimo, non sarà così scontato. La RB19 ha tracciato una strada, copiare vorrà dire rimanere molto probabilmente sempre un passo dietro ad Adrian Newey, Pierre Waché e le soluzioni di Milton Keynes. Non è un caso che anche a Maranello e Brackley stanno guardando in quella direzione ma con innovazioni proprie.

La Williams sta vincendo la sfida grazie alla maggiore efficienza

La Williams ha mostrato durante la stagione di avere una vettura molto efficiente con più potenziale di una vettura dal maggiore carico, come può essere l’Alfa Romeo C45. E’ una conferma a quanto abbiamo visto anche nei mesi di questo secondo anno di nuovi regolamenti, oltre che nel primo. E’ più difficile rendere efficiente una macchina con tanto carico, piuttosto che migliorare una macchina molto efficiente. Red Bull ha iniziato con una vettura di base molto efficiente, andando poi a trovare sempre più carico e perfezionando un equilibrio aero-meccanico quasi perfetto, a differenza di Ferrari e Aston Martin che hanno spinto per trovare maggior carico, finendo per perdere la strada dello sviluppo alla ricerca di più efficienza. McLaren dimostra comunque che niente è impossibile ed è molto migliorabile anche una macchina poco efficiente, senza snaturalizzarla.

Williams Efficiente

L’Alfa Romeo ha ben impressionato al Gran Premio del Bahrain, ma poi ha sempre stentato a trovare punti, mostrando molti limiti progettuali che nemmeno gli sviluppi hanno risolto, introducendo novità importanti che però davano guadagni solamente marginali. La C43 è una vettura capace di sviluppare una buona quantità di carico aerodinamico, facendosi dote però anche di conformazioni alari piuttosto ingombranti, da cui scaturisce il peggior deficit di questo progetto. “Siamo ancora lenti sul rettilineo” ha detto Valtteri Bottas dopo il Qatar. I numeri non mentono: Alfa Romeo è stata la vettura più lenta del lotto, dietro ad Alpine, in un weekend comunque positivo per la scuderia svizzera, confermandosi dunque molto poco efficiente. Lusail è stato un weekend particolare per cui gli ingegneri del team svizzero non vogliono trarre conclusioni troppo affrettate, ma ad Hinwil sono sicuri di aver meglio compreso il pacchetto di novità introdotto a Singapore, estraendo maggior potenziale soprattutto dal nuovo fondo. Questo elemento ha portato una maggiore stabilità alla C43, soprattutto in quelle fasi in cui serve rimanere tanto in curva e dove ci possono essere condizioni sfavorevoli in termini di stabilità della piattaforma aerodinamica. I problemi però rimangono e sono quelli di una vettura che fatica soprattutto ad estrarre prestazione dalla gomma nuova, in qualifica, ed è rallentata da un’eccessiva resistenza all’avanzamento.

Quest’ultimo fattore è invece ciò che permette alla Williams, più d’una volta, di ottenere risultati a sorpresa disputando ottime qualifiche e riuscendo poi a difendersi su lunghi rettilinei o su circuiti dove superare è complesso. La miglior efficienza della FW45 può creare disagi nei sorpassi in gara anche ai team che normalmente sarebbero più competitivi della vettura di Albon e Sargeant. A Grove hanno indirizzato bene lo sviluppo con uno step importante in quel del Canada, trovando maggior carico ma senza perdere le caratteristiche positive del progetto, aiutando la gestione delle gomme. In gara è stata poi utilizzata la ‘strategia Albon’, ossia qualificarsi bene per poi difendersi in gara, racimolando qualche punto. Importante sottolineare anche la crescita di Sargeant che a livello di prestazioni si è avvicinato molto al compagno di squadra, pagando però ancora una certa inesperienza e compiendo quindi spesso errori ingenui e fatali per se stesso e la scuderia che, ancora oggi, ne tengono in bilico il futuro seppur non ci si aspettino importanti sorprese per quanto riguarda la sua riconferma per il 2024.

Autore: Paolo D’Alessandro
Co-Autore: Piergiuseppe Donadoni

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