Difficoltà Piastri nel 2024: cosa è successo nelle ultime gare stagionali?

Andrea Vergani, Giuliano Duchessa
24/01/2025

La vittoria del campionato di Formula 3 e Formula 2 in anni consecutivi hanno portato Oscar Piastri a meritare un posto in McLaren al debutto in Formula 1, nel 2023, con aspettative importanti: nel paddock si parlava (e lo si fa tuttora) di un futuro campione del mondo, ma la stagione passata ha dipinto un pilota ancora inferiore sotto più punti di vista rispetto a un ottimo pilota qual’è Lando Norris. A Woking hanno certamente fatto un investimento importante, svincolando Daniel Ricciardo dopo la stagione 2022, ma nei primi due anni di attività Piastri ha fatto vedere lampi per ora limitati del suo talento, specialmente dal punto di vista velocistico. Il confronto con il compagno di squadra, ormai con molta esperienza anche nello stesso team, è stato accettabile al primo anno, ma nel 2024 i numeri non sono migliorati sostanzialmente e Piastri è stato protagonista di molti weekend – tra cui Barcellona, Zandvoort, Singapore, Messico – nei quali non ha trovato velocità indipendentemente dal confronto con Norris.

Le vittorie sono arrivate grazie a una gestione gara importante, ma la velocità sul passo non stupisc

I successi in Ungheria e Azerbaijan sono la prova di un pilota molto tosto e abile nella gestione gara, sia nel primo giro o nei duelli corpo a corpo: a Budapest una partenza eccellente gli ha permesso di scavalcare Norris in curva uno, per poi gestire il primo stint e portare a casa la vittoria grazie alla prima posizione restituita dal compagno di squadra che era stato favorito strategicamente. A Baku l’unica McLaren in Q3 è stata quella di Piastri a causa dell’errore di Norris in Q1, perciò non c’è stato un confronto diretto con l’altro lato del box da un punto di vista della performance pura, ma – aiutato da una Ferrari non perfetta, e dal tanto discusso ‘mini-DRS’ della MCL38 – l’australiano ha colto la sua occasione sorpassando Charles Leclerc ed evitando errori per tutta la seconda metà della gara quando è stato messo sotto pressione dalla Rossa del monegasco.

Nei primi due anni, Piastri non è ancora stato protagonista di un weekend in cui ha ‘spazzato via’ Norris; non si tratta del compito più facile, perché l’inglese ha rimarcato anche quest’anno una velocità molto buona al di là di alcuni errori certamente di troppo, ma piloti del calibro di Verstappen e Leclerc non hanno avuto problemi ad affermare la propria velocità rispetto ad avversari più ostici come Ricciardo e Vettel nei loro primi anni in Formula 1. Lo standard di confronto è molto alto perché lo sono le aspettative del Paddock e di McLaren stessa: chi ha lavorato con Piastri nelle categorie minori parla molto bene di lui e in molti lo etichettano come un futuro campione del mondo, ma dall’anno prossimo dovrà fare un passo in avanti anche nella prestazione pura, con una McLaren che partirà tra le favorite per giocarsi entrambi i mondiali nell’ultimo anno di queste macchine ad effetto suolo.

Cosa è andato storto nel 2024? I dati mostrano una particolare difficoltà legata ad aggiornamenti ed assetti

All’approdo in Formula 1 il dubbio più importante era la capacità del numero 81 di fare la differenza nel giro secco: in Formula 2 aveva fatto molto bene in Qualifica, ma in Formula 3 aveva già riscontrato non poche difficoltà. Al primo anno il distacco di quasi tre decimi al sabato e di due decimi in gara rispetto a Norris non avevano fatto scalpore perché ci si aspettava una crescita nel “sophomore year” del pilota di Melbourne. Invece il deficit dal compagno di box si è plafonato intorno ai due decimi: in particolare nella prima parte di stagione, soprattutto dopo gli aggiornamenti di Miami, si sono visti progressi rispetto al 2023, ma dopo la pausa estiva il trend si è invertito e Piastri ha sofferto particolarmente nelle ultime sette gare dell’anno.

La McLaren è rientrata dalle vacanze estive facendo esordire un pacchetto di aggiornamenti che ha permesso un passo in avanti alla MCL38 soprattutto in qualifica, scavalcando finalmente Red Bull; da questo momento le prestazioni di Oscar Piastri sono risultate essere deludenti e, con queste, il distacco da Norris in qualifica di circa due decimi. Le nuove parti introdotte a Zandvoort, a detta di Mclaren, hanno spostato leggermente il bilancio aerodinamico della MCL38 grazie ad una sospensione anteriore rivisitata, il bordo del fondo, e tutta la zona posteriore. Le difficoltà dell’australiano potrebbero nascere soprattutto da quest’ultima area e in particolare il bilanciamento ottenuto con questo pacchetto abbinato all’ala da alto carico aerodinamico. 

A Monza e Baku abbiamo visto due dei weekend migliori del numero 81, che ha conquistato un secondo posto in Brianza e la seconda vittoria stagionale in Azerbaijan, quando la MCL38 aveva già a bordo il ‘nuovo’ asse posteriore. Poi, da Singapore, un blackout per diverse gare in cui con configurazione da alto carico aerodinamico – nelle gare di Singapore, Austin, Messico, Brasile e Qatar – i numeri rispetto al compagno di squadra sono stati deludenti, ‘quasi ’alla Perez’: 6 decimi di distacco medio in qualifica e risultati ampiamente al di sotto delle aspettative. L’australiano ha timbrato le sue gare migliori in configurazione da basso carico aerodinamico, che evidentemente esalta lo stile del pilota McLaren, ma per diventare un pilota a 360° serviranno prestazioni dello stesso calibro anche in condizioni non ideali, e quindi con impostazioni da alto carico aerodinamico.

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