Budget Cap: Red Bull collaborerà con la FIA?

Rosario Giuliana
12/10/2022

Il caso “budget-cap gate” è divenuto ufficiale il 10 Ottobre con il mancato rilascio della FIA a Red Bull e Aston Martin del certificato di conformità in merito al regolamento finanziario. Quanto era emerso a Singapore, creando scalpore all’interno del paddock di F1, ha finalmente trovato una conferma ufficiale con la pubblicazione del dossier della FIA.

La Cost Cap Administration, ovvero l’agenzia che si occupa delle questioni legate al regolamento finanziario, ha constatato che Aston Martin è rea di aver violato perlopiù questioni burocratiche. Per quanto riguarda Red Bull, il team che ha appena conquistato il titolo mondiale piloti a Suzuka con Max Verstappen, avrebbe violato il regolamento finanziario sforando il tetto di spesa per la stagione 2021.

L’infrazione del team anglo-austriaco rientra in quello che il regolamento definisce come “minor over spend”, ovvero lo sforamento economico rientra al di sotto della soglia del 5% della spesa consentita.

Era già venuto il sospetto che “i conti non tornassero” in merito alla questione cost cap Red Bull-Aston Martin dopo che la FIA aveva rimandato il verdetto ufficiale sul rilascio dei certificati di conformità al lunedì post Suzuka. A Marina Bay si erano “accesi gli animi” dei vari Team Principal, soprattutto in casa Mercedes.

Toto Wolff non ha avuto problemi a entrare nella questione in maniera aggressiva: “Siamo preoccupati, qui si parla di milioni di dollari che fanno la differenza fra vincere e perdere. Ci aspettiamo che le regole finanziarie siano uguali per tutti e vogliamo massima trasparenza da parte della FIA. Se sappiamo che si possono spendere 5 milioni in più senza subire grosse sanzioni, allora lo faremo anche noi e gli altri team”.

Il patron del team di Brackley aveva già preso una posizione netta su una questione nella quale ancora non vi era nulla di ufficiale. Questo era già il primo segnale che in Mercedes qualcosa sapessero già, probabilmente tramite la stessa FIA, la quale stava già verificando i primi bilanci presentati. Adesso, appurate le dovute colpevolezze, si apre lo scenario delle possibili sanzioni.

Per quanto riguarda il caso Aston Martin, è quasi certa che verrà commisurata una sanzione di tipo pecuniario, vale a dire una semplice multa. Sulla questione relativa a delle irregolarità procedurali, come nel caso Aston Martin, abbiamo già il precedente della Williams la quale non aveva presentato la documentazione richiesta entro il termine ultimo del 31 Marzo 2022.

La scuderia di Grove era stata multata di 25000 dollari, sanzione commisurata dopo aver dimostrato che i problemi relativi alla presentazione dei documenti fossero dovuti a ritardi con una società di terze parti. La Williams, constatata l’irregolarità, avrebbe collaborato in maniera attiva e trasparente con i supervisori FIA. Non molto dissimile la situazione di Aston Martin ed è dunque plausibile una sanzione analoga nella forma.

Rientrare sotto il 5% potrebbe salvare la stagione 2021? Ecco i possibili scenari che si prospettano per FIA e Red Bull.

Discorso abbastanza differente per Red Bull. Il team di Milton Keynes, come detto, è stato trovato non conforme non soltanto sulla questione procedurale, ma anche in eccedenza nella spesa. La delegazione della FIA che si occupa del Cost Cup dovrà adesso adottare le dovute contromisure. Non è chiaro quali saranno i prossimi passi perché non si hanno precedenti.

Il regolamento finanziario in F1 è qualcosa di nuovissimo e che si potrebbe definire “acerbo”. Da qui il compito della Federazione nel gestire la situazione in maniera celere e trasparente, in modo da far si che non si creino zone grigie di possibile interpretazione.

 

Lo stesso Helmut Marko aveva ammesso che la Red Bull aveva cercato di interpretare il regolamento finanziario in maniera non convenzionale, ma in maniera comunque assolutamente regolare. All’inizio della vicenda si parlava di un presunto sforamento che andasse oltre la soglia del 5%, fattore che sarebbe stato determinante per la FIA nel dover intraprendere azioni punitive più pesanti.

Red Bull rientrerebbe sotto la cifra limite dei 7,2 milioni di dollari, importo che determina in questo caso la soglia del 5%. Rientrare nella zona del “Minor Sporting Penalty” determina uno scenario di penalità comunque ampio, e a piena discrezione dei delegati FIA. Si parte da una reprimenda pubblica (inclusa una multa), passando alla decurtazione di punti costruttori e piloti (stagione 2021), con possibilità anche di limitare sviluppi, test, e riduzione del budget.

Viste le innumerevoli vie da intraprendere che il regolamento predispone, fare una previsione al momento è complicato. C’è da sottolineare che, in parte, la decisione finale dipenderà anche dall’atteggiamento che il team di Milton Keynes avrà nell’affrontare la situazione con la FIA. La scuderia di Chrstian Horner ha sempre assunto una posizione di innocenza, dichiarandosi sempre conforme al regolamento. Il comunicato ufficiale apparso nei canali social Red Bull ribadisce la posizione presa da Helmut Marko e Chrstian Horner.

In questo momento i vertici del team anglo-austriaco valuteranno quale sia la migliore strada possibile da intraprendere, tra le quali collaborare attivamente con la FIA, in modo da ottenere pene meno severe. Questo però determinerà un “dietro front” del team, che dovrà ammettere di aver violato il regolamento.

Il telaio della Red Bull RB18 – illustrazione Rosario Giuliana

 

 

La FIA, che vuole vederci chiaro e avere la massima trasparenza, non è escluso che possa mettere nelle condizioni Red Bull di collaborare, creando una sorta di situazione simile a quella che ha riguardo il Power Unit Ferrari a fine 2019. Un comportamento da parte di Red Bull che vada a cercare un “raggiro” dei supervisori potrebbe invece innescare sanzioni molto più pesanti.

Mercedes spinge nel riavere il titolo piloti 2021. Ferrari preferirebbe interventi sul 2023.

L’attenzione sulla decisione che prenderà la FIA riguarda anche gli altri team non coinvolti, che si troveranno per la prima volta a tastare l’approccio della FIA sul regolamento finanziario. La F1 è sempre un gioco delle parti, e nello specifico gli altri due top team Ferrari e Mercedes non sono rimasti passivi in merito alla vicenda. Toto Wolff e Mattia Binotto si erano già esposti in merito a Singapore, assumendo comunque una posizione abbastanza concorde sul fatto che la FIA debba usare pugno duro.

Il team principal della Ferrari ha voluto sottolineare che uno sforamento del budget avvenuto nel 2021 ha effetti anche nelle stagioni a seguire. Il riferimento è ovviamente al fatto che, con le risorse finanziare extra, Red Bull avrebbe destinato buona parte del budget extra anche sul progetto RB18, e tutto quelle che ne concerne. Su questo fronte è stato meno rimarcante Toto Wolff, che ha voluto premere il dito sul mondiale 2021. “La stagione scorsa è stata tiratissima sul fronte tecnico-sportivo, e anche un piccolo extra budget fa la differenza” – ha dichiarato apertamente il numero uno al box Mercedes.

È chiaro che Ferrari e Mercedes si auspicano a questo punto scenari differenti, con Ferrari che gradirebbe limitazioni sulla stagione 2023 per Red Bull, in quanto è altamente probabile che il vantaggio tecnico che la RB18 ha in questo momento possa traslare direttamente alla vettura del prossimo anno. Nello specifico, una riduzione del budget di spesa a disposizione per il 2023 potrebbe essere un aiuto concreto per la Scuderia Ferrari.

Già a Miami Binotto si era espresso con perplessità sul rispetto del regolamento finanziario, evidenziando come Ferrari abbia fatto diverse revisioni di spesa per rientrare nei limiti di budget. In questo momento la FIA è nell’occhio delle polemiche dopo le situazioni successe con la Safety Car a Monza, e le questioni legate ai differenti approcci nel giudicare situazioni di penalità a Singapore e Suzuka.

La priorità in questo momento deve essere non perdere ancora credibilità.

 

Autore: Rosario Giuliana

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