La Formula 1 sta vivendo su due piani distinti, paralleli che però vanno seguiti con attenzione. Nulla può essere tenuto indietro, per evitare di perdere competitività per il futuro. Mentre c’è una F1 del presente che si appresta a scendere in pista per la prima ed unica sessione di prove libere in Austria, nelle varie fabbriche lo sviluppo delle monoposto prosegue, ma vi è anche una porzione di tecnici che è già focalizzata sul futuro, ossia il 2026. I regolamenti tecnici di telaio ed aerodinamica sono da poco stati approvati dal Consiglio Mondiale, ma ancora molto può essere fatto per modificarli. I lavori potranno iniziare solamente dal Gennaio 2025, ma è chiaro che le prime idee inizino a girare per i vari uffici tecnici, anche per proporre modifiche e, come detto da Tombazis, collaborare per alzare l’asticella. Ciò che è stato già deciso e confermato sono le regole sui motori 2026; quelli sono da tempo confermati e le squadre ci lavorano con le prime unità già completate e pronte per poter svolgere i vari test dinamici. Tra due anni ci sarà l’ingresso ufficiale di Audi come costruttori, e proprio la casa tedesca – che rimarca sempre come sia l’unica vera squadra a produrre motori in Germania – ha rilasciato un comunicato per un aggiornamento sulla situazione in quel di Neuburg. A parlare sono il CEO Adam Baker e il CTO Stefano Dryer di l’AFR (Audi Formula Racing GmbH).
Prima Power Unit assemblata e operativa sui banchi dinamici per completare intere simulazioni di gara
“Dopo soli due anni di lavoro la nostra Power Unit è stata assemblata nel suo intero, ovvero motore a combustione, motore elettrico, batteria e i sistemi di controllo elettronici per poter effettuare dei testi sui banchi dinamici. Questo ha richiesto molto duro lavoro” ha rivelato il CEO Adam Baker che ha poi spiegato come l’Audi abbia iniziato a fare delle simulazioni di gara completa, sfruttando il calendario della Formula 1 attuale e identificando diversi circuiti su dove poter avere riscontri diversi in merito alla loro Power Unit. “Abbiano simulato per esempio Las Vegas, che è un circuito molto utili in termini di gestione dell’energia con i suoi due kilometri di guida a farfalla aperta e l’alternanza di curve lente e veloci” ha spiegato Stefano Dreyer. Audi ha impiegato molto lavoro di sviluppo sui singoli componenti dal 2022 in poi, ossia dal suo impegno ufficiale in Formula 1 per il 2026. Mettere insieme però i vari elementi di una Power Unit e farla funzionare come un unico componente non è mai una missione semplice. “Il prossimo passo sarà quello di testare l’intero sistema di guida, ossia la Power Unit unita alla trasmissione” ha spiegato Dreyer.
Audi ha ovviamente acquisito molta esperienza negli anni, con l’arrivo di tecnici da altri team ma anche per le sfide personali che la casa tedesca ha affrontato in altre serie “Le Mans, Formula E ed anche il progetto Dakar ci hanno aiutato molto, ma la Formula 1 rimane una sfida completamente diversa in fatto di competizione e di sviluppo” ha spiegato Dreyer. A proposito di tecnici, Audi rimarca sempre con orgoglio come ci sia il ritorno di una casa che produca in Germania il motore – poiché Mercedes opera effettivamente in Inghilterra – e questo potrebbe creare qualche problema sul reclutamento di tecnici, anche se secondo Baker la situazione non è diversa da quella dei competitors “Abbiamo costruttori che operano in Inghilterra, Francia, Italia e Giappone, quindi un tecnico che vuole cambiare squadra deve essere pronto anche a cambiare paese. Non penso quindi che sia una sfida più grande di quella dei nostri avversari. Il fatto che siamo riusciti a recrutare diversi ingegneri di altri team – ha spiegato Baker – mostra che il nostro progetto ed anche la nostra locazione è attrattiva. Abbiamo un mix di persone che provengono da 23 paesi diversi”. Importante è stata questa fase di reclutamento secondo Dreyer, poiché ha accelerato l’apprendimento e portato importanti conoscenze dell’attuale Formula 1 all’interno del team.
Infrastrutture all’avanguardia, efficienza nello sviluppo e la sinergia con Sauber
Con l’avvio del programma Formula 1, l’Audi ha iniziato anche un duro lavoro di modernizzazione ed aggiornamento delle loro infrastrutture in quel di Neuburg e ad oggi, secondo Dreyer, dispone di “strutture all’avanguardia per quanto riguarda i banchi prova e gli strumenti di sviluppo”. L’aggiornamento delle infrastrutture è stato un passo molto importante per Audi, così come il completamente di alcuni test sui singoli componenti del motore fino a quello dell’intera unita assemblata sui banchi dinamici. “Il fatto che il nostro team si possa concentrare solamente sul 2026 è certamente un vantaggio per noi” ha ammesso Baker. Il focus della squadra è ora interamente indirizzato a migliorare le perfomance e potersi concentrare poi con l’interazione della monoposto 2026 per estrarre il massimo potenziale dal pacchetto in vista del loro debutto ufficiale in pista. “Le regole permettono un massimo di tre banchi prova per il test sul singolo cilindro ma non c’è un limite sul fattore tempo. Stiamo sfruttando quindi il massimo delle nostre potenzialità e del tempo a disposizione per sviluppare la perfomance e fin qui stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Importante è anche lo sviluppo del carburante che stiamo portando avanti insieme ad un nostro partner molto forte con tanti anni di esperienza in Formula 1. Questo è un fattore decisivo del nostro progetto” ha spiegato Dreyer.
Chiaramente, come ogni squadra, anche Audi deve sottostare al cost cap e Baker sottolinea nuovamente un aspetto sul quale spesso tornato anche gli attuali rappresentanti dei team di formula 1 “E’ una questione di efficienza dei costi. Noi siamo potuti partire da un foglio bianco con idee molto chiare. Non c’è mai stato un link così diretto tra efficienza dell’operatività di un team e il risultato sportivo, ed il fatto che noi possiamo operare al limite del cost cap per lo sviluppo della Power Unit ci pone alla pari dei nostri avversari”. L’interazione con Sauber è già iniziata e le fabbriche di Neuburg e Hinwil lavorano a contatto su molti fattori, come spiegato da Dreyer, come per esempio il cambio o la gestione dei sistemi di raffreddamento della Power Unit “Produciamo a Neuberg le parti interne, mentre quelle strutturali come cambio e asse posteriore sono prodotte ad Hinwil”. Le intenzioni di Audi sono molto chiare e la sinergia con Sauber sarà un fattore molto importante “Vogliamo sfruttare al massimo le possibilità di un team costruttore in termine di packaging e interazione della Power Unit” ha concluso Baker.