Aston Martin: il nuovo pacchetto verrà riprovato in Messico

Rosario Giuliana
25/10/2023

Il Gp di Austin è stato un vero calvario per Aston Martin. La AMR23 che continua a fare il gambero e si vede adesso superata al quarto posto da McLaren. La vettura di Dan Fallows e Luca Furbatto sembra aver smarrito la retta via dopo una prima parte di stagione sorprendente che l’ha vista più volte ricoprire il ruolo di seconda forza in campo.

Il venerdì texano è stata una vera debacle, con una vettura impostata con un assetto di partenza fuori finestra. Il week end con la Sprint, e una sola sessione di libere non hanno di certo aiutato a correggere il tiro. La decisione di rompere il parco chiuso, partendo con entrambi i piloti dalla pit-lane, ne è stata una diretta conseguenza. La domenica i risultati si sono comunque visti, con una buona risalita sia di Alonso che, soprattutto, di uno Stroll finalmente vicino al compagno spagnolo. Una magra consolazione per un team che è stato per buona parte della stagione fra i top, e da qualche gara non riesce più ad essere al livello di Mercedes, Ferrari e McLaren.

Aston Martin AMR23 – Illustrazione Rosario Giuliana

La AMR23 ad Austin ha sottoperformato per un assetto di partenza  sbagliato.

Dal dopo GP del Canada, dove sono arrivati i primi importanti sviluppi, si parla di un AMR23 che ha perso il ritmo nel confronto diretto con gli avversari. Il team di Mike Krack, per sua stessa ammissione, ha affermato di avere avuto difficoltà nel ritrovare la finestra di funzionamento della propria vettura dopo che si è cercato di aumentare il carico aerodinamico. Con questa vetture dotate di canali venturi, apportare sviluppi è diventato più complicato poiché non sempre quello che si vede in simulazione rispecchia il comportamento della piattaforma aerodinamica in pista. In una F1 senza test questo effetto è messo ancora più in evidenza.  Ad Austin si è arrivati con un setup di partenza che ha messo entrambe le AMR23 completamente fuori finestra e i problemi di over-heating dei freni non hanno permesso di correre ai ripari in tempo per la qualifica. La pista Texana si è rivelata più ostica del previsto per diversi team, fra cui Haas (e in parte Ferrari) nell’adottare anche il giusto compromesso aero-meccanico. La verdona ha performato nettamente meglio in gara dopo le modifiche di assetto, ed entrambi i piloti erano risaliti in zona punti.

Sapevamo che la monoposto potesse esprimere prestazioni nettamente migliori rispetto a quelle che avevamo visto venerdì e sabato, per questo abbiamo deciso di optare per un approccio pragmatico, differenziando i pacchetti e rompendo il parc-fermé” ha dichiarato il capo degli aerodinamici Eric Blandin. Alonso ha dovuto ritirarsi per un danno al fondo per un passaggio troppo aggressivo su un cordolo, Stroll invece è riuscito a concludere in P7 giovando delle squalifiche di Hamilton e Leclerc.

Ferrari, Mercedes e McLaren più efficaci di Aston Martin nello sviluppo

Secondo Mike Krack non è tanto la loro vettura ad aver fatto degli step indietro ma principalmente che Mercedes, Ferrari e McLaren hanno avuto una progressione migliore con gli sviluppi: “la distanza dalla vetta non è cambiata in modo significativo. A fine gara il distacco che accusiamo è simile a quello di inizio anno”. Il team di Silverstone ha dovuto far fronte ad una vettura che ha perso bilancio, sensibile anche a fattori esterni quali temperature e sconnessioni di asfalto – “Se ora torniamo a Jeddah e Bahrain, non c’è una grande differenza anche nel ritmo di gara fra noi e la Red Bull. L’unica differenza rispetto a prima è che ora ci sono tre squadre nel mezzo.

Il fondo della AMR23 introdotto in Belgio

Le direttive tecniche T018 e TD039 “rafforzata” hanno remato contro uno dei punti di forza della vettura di Dan Fallows, ovvero sfruttare parti aerodinamiche flessibili, soprattutto relativamente all’ala anteriore. Il team di Silverstone, che con la firma con Honda per il 2026 ha iniziato il suo percorso di scostamento da team satellite di Mercedes, aveva fatto un grande balzo con la AMR23 rispetto al deludente 2022. La verifica finale era confrontarsi con i top team a lunga corsa e sullo sviluppo, e per adesso i risultati non sono stati altrettanto positivi. La scuderia di Lawrance Stroll sta investendo molto sul futuro, e la tanto attesa galleria del vento di proprietà entro il 2025 sarà uno step importante nel confronto diretto con grandi team.

Il nuovo fondo verrà riproposto in Messico ma primi riscontri di Austin sono stati  ‘cautamente’ positivi

Il nuovo fondo di Austin è stato promosso solamente sulla vettura di Stroll, mentre sulla vettura di Alonso si è deciso di fare dietro-front ed utilizzare la specifica vecchia sfruttando l’apertura dei sigilli del parco chiuso. I primi dati sul nuovo fondo sono avvolti da una discreta cautela ma da Aston fanno sapere che “i primi riscontri sono comunque positivi”. Con la nuova specifica si è nuovamente intervenuti nella zona bassa del sottosquadro, che era stato rivisto in buona parte con il primo upgrade in Canada. In Belgio c’era stato poi un passo indietro sulla forma aerodinamica in quella specifica aera, correggendo ulteriormente con l’ampio pacchetto di Zandvoort. L’exploit in Olanda con una AMR23 tornata seconda forza,  ha fatto credere che il nuovo pacchetto avesse rimesso in riga la vettura inglese, nuovamente sprofondata nelle gare successive.

Nella zona dell’undercut i tecnici di Aston Martin hanno fatto un po’ “avanti-indietro” nel cercare di trovare carico senza perdere bilanciamento. Con la specifica vista ad Austin è stato ampiamente rivisto il marciapiede, più simile per disegno ai competitor per sigillare al meglio il flusso tramite dei vortici appositamente creati per formare una sorta di barriera. La scelta di tenere la specifica nuova in gara su una delle due macchine (Stroll) è stata dettata dal fatto di sfruttare ogni singolo kilometro per una accurata raccolta dati in vista del back-to-back con Città del Messico. Avere un week end più liscio e meno concentrato permetterà di ottimizzare il nuovo pacchetto che ha incluso anche un diffusore e una beam wing leggermente rivisitati.

Autore: Rosario Giuliana
Co-Autore: Piergiuseppe Donadoni, Paolo D’Alessandro

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