Aston Martin: “Giudici troppo severi con noi” e quel regolamento da chiarire

Paolo D’Alessandro
26/04/2024

Una delle situazioni più discussine in Cina è stato quanto avvenuto in Qualifica al momento della bandiera rossa. Carlos Sainz si è girato all’uscita dell’ultima curva e la sua Ferrari è andata ad impattare contro le barriere. La Race Control è prontamente intervenuta interrompendo la sessione, ma lo spagnolo è successivamente riuscito a ripartire e proseguire la sessione. A fine giornata Aston Martin ha sporto protesta contro questo avvenimento facendo appello all’articolo 39.6 del regolamento. La FIA però ha respinto questo reclamo collegandosi a decisioni prese, in situazioni simili, in passato e non facendo fede al 100% al regolamento che in quel frangente risulta poco chiaro ed è stato già discusso in passato, ma non più modificato.

Ferrari ha seguito le direttive della direzione gara, Aston Martin il regolamento

Come già spiegato, il regolamento 39.6 prevede che un auto segnalata come ‘ferma in pista’ non possa più riprendere la sessione in corso. Questa parte del regolamento è stata però discussa in passato e si era deciso di apportare una modifica precisando come una vettura sarebbe potuto tornare in gioco qualora fosse stato possibile tornare in pista, senza aiuti esterni, in un lasso regionevole di tempo. Quelle che avrebbero dovuto essere delle novità sono rimaste però solo un accordo verbale tra i team e non un aggiunta al regolamento scritto e da qui nasce l’incomprensione che ha portato al reclamo, poi respinto su queste basi, di Aston Martin. A riguardo Frederic Vasseur è stato molo chiaro “Noi abbiamo chiesto se potevamo ripartire, ci è stato detto di sì e quindi per noi era finita lì”. In casa Aston Martin invece hanno seguito il regolamento e per questo chiesto ulteriori chiarimenti. Frederic Vasseur in merito ha commentato anche come i regolamenti siano diventati sempre più complessi “Quando ho iniizaito io il regolamento era di 20 pagine, oggi sono 75 e ci saranno sempre zone grige ed i team hanno sempre più gente, come anche avvocati, addetti alla letture di questi regolamenti. Su quanto successo in Qualifica, troveremo sicuramente il modo di rendere più chiara la situazione”.

“Il nostro diretto sportivo, Andy Stephenson, è come un enciclopedia, lui sa tutto sulle regole. Se la messaggistica ufficiale dice che una macchian è ferma in pista, questa non può riprendere la qualifica. Per questo abbiamo chiesto informazioni dopo la sessione” ha spiegato il direttore Perfomance dell’Aston Martin, Tom McCullough. Ha spiegato come alla fine la squadra ha accettato la spiegazione e la decisione della commissione gara ma “spero che la situazione venga chiarita e la regola riscritta per evitare altre ambiguità in futuro, perché era abbastanza chiaro che la macchina si fosse fermata in pista” ha concluso.

Aston Martin lamenta anche una eccessiva severità dei commissari verso i propri piloti e chiede più ‘libertà’ nella Sprint Race

Il weekend di Cina porta con se qualche conseguenza ulteriore per Aston Martin, visto che la situazione di Fernando Alonso in merito ai punti penalità ricevuti si sta complicando. “Di questo passo non finirà la stagione” ha commentato ridendo il Team Principal, Mike Krack. Nella conferenza stampa post GP molti hanno chiesto se ritiene che la direzione gara sia più dura con i suoi piloti, rispetto ad altri e il boss del muretto del team di Silverstone ha colto la palla al balzo. Mi fanno piacere queste domande, perché vuol dire che forse anche voi avete colto qualcosa. Sì, penso che siano molto severi con i nostri piloti” ha risposto Krack, citando diversi episodi in cui Alonso e Stroll hanno ricevuto penalità, mentre ad altri piloti è andata liscia. “Ad inizio gara per esempio le due Ferrari non si sono lasciate molto spazio, ma non è stata data penalità, a Fernando invece subito vengono dati 10 secondi”.

Quest’anno la FIA sta cercando di confermare maggiormente gli stewards nei vari GP, con un turnover limitato, nell’intendo di dare più coerenza alle decisioni eni vari Gran Premi. “Io non punto il dito contro nessuno, sono essere umani che provano a fare il loro lavoro al meglio, e si può sbagliare. Essere parte in causa inoltre ti porterà ad avere sempre un’opinione diversa da chi è neutrale, però dobbiamo sicuramente migliorare sulla costanza delle decisioni”. Mike Krack non si spiega come i suoi piloti vengano, spesso, puniti in modo anche piuttosto veloce.Abbiamo provato a discutere della penalità di Lance, ma avevano già deciso, sono stati molto veloci. A Melbourne hanno penalizzato la macchina davanti (Alonso), in Cina quella dietro (Stroll), però in Bahrain chi ha toccato Stroll non è stato penalizzato. E’ un po’ frustrante, sì“.

Tom McCullough ha offerto anche un altro spunto di riflessione su quanto successo tra Alonso e Sainz. “Io penso sia stata lotta dura con un incidente di gara. Vogliamo vedere i piloti gareggiare più duramente, oltre che lottare per i punti, nella Sprint, e non vuoi che stiano lì a pensare di stare attenti per le penalità. Nessuno dei due ha cercato il contatto in quella situazione” ha spiegato, mostrandosi dunque contrario alla decisione di penalizzare Alonso. Mike Krack ha spiegato come le discussioni con gli stewards siano continue, per cercare di migliore la costanza delle decisioni, ma che la prima cosa che si possa fare per migliorare la propria situazione è “avere una macchina veloce e stare davanti. Max infatti non ha di questi problemi”

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