Autori: Giuliano Duchessa & Paolo D’Alessandro
La stagione 2022 non ha dato all’Aston Martin la svolta che i vertici speravano dopo la deludente stagione scorsa. Grazie ai nuovi regolamenti le ambizioni erano quelle di tornare nella lotta per le prime posizioni, tuttavia l’inizio è stato piuttosto deludente. L’acquisizione della Racing Point da parte di Lawrence Stroll aveva fatto ben sperare un team che, sotto il nome di Force India, aveva sempre lavorato in modo ottimo con un budget limitato, dimostrandosi un team efficiente nell’ottenere perfomance da investimenti inferiori ai rivali. Finora Aston Martin non ha ottenuto quel salto di qualità nelle prestazioni. Tuttavia gli investimenti in corso anche per l’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture fanno ben sperare nel lungo periodo.
Ciò detto la AMR22 è una delle vetture cui il porpoising ha limitato pesantemente le prestazioni.
In aggiunta, i problemi di Covid che hanno fermato Sebastian Vettel alla vigilia del Gran Premio del Bahrain – col tedesco capace di tornare in macchina solo in Australia – ha probabilmente accentuato il ritardo di preparazione e comprensione della vettura.
Un fattore che abbiamo visto quanto sia cruciale per alzare in maniera significativa le prestazioni.
Il ritorno di Vettel e un approccio ‘stile Ferrari’ hanno migliorato la Aston Martin.
E’ difficile fare riferimento al ‘caso’ in Formula 1, per questo motivo non può essere considerata solamente una banale coincidenza il miglioramento della macchina – con risultati corrispondenti – dal Gran Premio di Imola in poi. “E’ come una vittoria, oggi siamo stati veramente bravi. Le condizioni di questo fine settimana ci hanno aiutato” aveva affermato il tedesco dopo la gara italiana, facendo riferimento alle Qualifiche disputate con meteo variabile e pista umida, oltre al formato della Sprint Race che ha compattato e mixato un po’ le carte in tavola.
A Miami però la Aston Martin è riuscita a ripetersi e Vettel stava per ottenere un altro importante risultato se non avesse avuto l’incidente con Mick Schumacher. La AMR22 è progredita nel corso di queste settimane senza essere stata eccessivamente sviluppata. I pacchetti più corposi sono arrivati alla vigilia dei test in Bahrain (qui per l’analisi) e poi la macchina ha ricevuto solo cambi marginali, che però sembrano aver funzionato soprattutto dal punto di vista del feeling verso il pilota.
Uno degli ultimi cambiamenti è stato lo spostamento del tirante che serve a irrigidire il fondo leggermente più avanti rispetto alla sua precedente posizione; un cambiamento minimo effettuato in quel di Imola, che è servito a stabilizzare la macchina e limitare le torsioni del fondo. “Il porpoising può costarci dai 5 ai 7 decimi al giro” aveva rivelato Andy Green durante il weekend di gara del Bahrain, questo a causa di assetti più rigidi e una vettura più alta che andava a perdere carico aerodinamico e aumentare il drag, uno dei grandi punti deboli della AMR22 – parzialmente risolto con l’introduzione del pacchetto da basso carico, come visto soprattutto a Miami.
La Aston Martin ha avuto un approccio simile a quello della Ferrari – e McLaren – ossia provare a studiare la versione ‘base’ della vettura 2022 estraendo il massimo potenziale. Come successo invece a Mercedes, il piano di sviluppi è stato condizionato dal porposing definito come un “muro contro cui lo sviluppo della Aston Martin è costretto a sbattere” da parte del Team Principal Mike Krack.
Durante questo inizio di campionato abbiamo avuto modo purtroppo di vedere più lati negativi che positivi di questo progetto. Proprio in questi ultimi appuntamenti però la AMR22 ha mostrato alcune buone qualità, che spesso hanno aiutato il team ad ottenere i primi punti sebbene aiutati da circostanze fortunose, come Safety Car o circuiti ‘ostici’ per i sorpassi come Imola, dove il contributo dei piloti è stato fondamentale. La gestione delle gomme è stata un aspetto positivo, risultando un aiuto nelle strategie di gara.
Il weekend di Imola ha mostrato una Aston Martin buona in condizioni miste e bagnate, inserita nel midfield dove in condizioni normali, stentava ad entrare.
A contribuire a questo progresso è stato sicuramente anche il ritorno, in quel di Melbourne, da parte di Sebastian Vettel. Il campione del mondo ha sempre avuto un approccio analitico e un feedback preciso utile agli ingegneri per intervenire sulla macchina. Un lavoro di squadra che proseguirà nella stagione, con una novità.
A Barcellona debutterà solo una AMR22 Spec-B.
Il doppio arrivo a punti in quel di Imola e le incoraggianti prestazioni di Miami non hanno fermato il programma che la Aston Martin aveva avviato dopo i test poco soddisfacenti pre-stagionali. Le maggiori risorse sono state indirizzate per ridisegnare l’auto in alcune parti.
Il Perfomance Director della Aston Martin, Tom McCullogh, ha da tempo confessato che in galleria del vento “..stiamo già lavorando su una macchina diversa da quella che c’è in pista adesso” non escludendo dunque un cambiamento radicale nel corso della stagione della loro vettura, anzi. Il momento è giunto e la nuova Aston Martin farà il suo debutto in quel di Barcellona. La squadra con sede a Silverstone avrebbe certamente gradito la possibilità di poter fare un filming day – come effettuato nei giorni scorsi da Ferrari per testare l’ala posteriore non usata a Miami, per esempio – purtroppo le 2 sessioni dei filming day sono già state sfruttare prima della stagione e per questo motivo il debutto avverrà direttamente nel weekend di gara.
Il focus principale per il gruppo diretto da Andy Green, ai quali si è aggiunto anche il contributo di Luca Fubratto, ex Alfa Romeo, e l’ex Red Bull Dan Fallow, sarà quello di ridurre il drag per aumentare l’efficienza aerodinamica e trovare una soluzione si spera definitiva al porpoising, così da estrarre maggior potenziale dalla vettura. Sicuramente le aree che vedremo maggiormente modificate saranno quelle del fondo e delle pance, con la curiosità di scoprire quale ‘filosofia’ avrà deciso di seguire su questa versione B.
A complicare la situazione della Aston Martin è il momento che il mondo sta passando, tra crisi, inflazione e tanti effetti collaterali che il Covid e la Guerra in Ucraina stanno causando. A quanto appreso la Aston Martin riuscirà a portare solamente un solo esemplare della nuova specifica, che sarà affidato a Lance Stroll, sperando di poter poi fornire il prima possibile lo stesso mezzo anche a Vettel. Questo problema però potrebbe trasformarsi in una interessante occasione di valutare nello stesso momento le due vetture per una comparazione su un circuito di riferimento come quello di Barcellona.