Il quarto appuntamento stagionale porta il Circus a Suzuka, per il GP del Giappone. Negli ultimi anni si è spesso sbarcati in Europa per la prima gara nel continente vecchio, che porta sempre i primi aggiornamenti: da questo punto di vista è cambiato poco, con pacchetti più o meno importanti attesi ad inizio fine settimana. La prima squadra a portare un pacchetto importante è Red Bull, che in Australia ha perso la seconda gara in dodici mesi anche a causa di un problema di affidabilità, e l’impressione è che i rivali non siano mai arrivati così vicini da quando è stata introdotta la direttiva tecnica nell’Agosto del 2022. Ferrari e McLaren si candidano a una intensa lotta per le posizioni del podio, su un tracciato che forse calza alla perfezione le necessità della MCL38, ma la Rossa potrà dire la sua nelle curve a media e bassa velocità della seconda parte del circuito. In questi giorni e durante il fine settimana bisognerà tenere d’occhio le previsioni meteorologiche nella Prefettura di Mie, con rischio di pioggia variabile durante tutti i tre giorni di azione al momento.
GP Giappone: difficile battere Verstappen, Ferrari se la giocherà con McLaren
I 5.7 chilometri del tracciato giapponese presentano diverse tipologie di curva, partendo dalla sezione a medio e alta velocità del primo settore, passando per le Degner e Spoon e terminando con la famosa Chicane: la caratteristica comune di molte di queste è la l’ampio raggio, che richiede una stabilità aerodinamica su cui Ferrari ha lavorato molto nel corso dell’inverno per avvicinarsi a Red Bull da questo punto di vista, e Suzuka potrà essere un buon banco di prova anche per confrontare i progressi fatti dallo scorso autunno quando la RB19 fece la differenza su tutti nelle curve a media e bassa velocità, non dovendo compromettere l’assetto tanto quanto i rivali che preferirono concentrarsi sul massimizzare le prestazioni nelle sezioni più veloci. Nelle sole due curve a ‘bassa velocità’, il tornante del settore centrale e l’ultima chicane, Verstappen guadagnò in media tre decimi su tutti gli inseguitori: nel caso di McLaren tutto il deficit dall’olandese nella gara di Settembre è arrivato nelle curve più lente del circuito, distribuito equamente tra le due, e l’impressione è che le difficoltà potrebbero essere le medesime della scorsa edizione. Dall’altra parte ci si aspetta un miglioramento significativo da parte di Ferrari, che nonostante gli aggiornamenti perse quasi sette decimi a giro nei tratti a media e alta velocità, finendo a 43 secondi dal duo RB19-Verstappen, nella peggior gara insieme a Jeddah e Budapest.
La squadra diretta da Frédéric Vasseur probabilmente convergerà verso la scelta della ‘solita’ ala posteriore a medio carico utilizzata nei primi tre appuntamenti, in cui ha spesso subito la scarsa efficienza del DRS: il singolo rettilineo ad ala aperta del circuito di Suzuka renderà questa perdita meno evidente in Qualifica, frangente in cui la squadra di Maranello deve migliorare sotto più aspetti. Questo fine settimana sarà una sfida per tutti, e in particolare per le vetture come la SF-24 che fanno fatica ad accendere gli pneumatici, portare le Pirelli in finestra di funzionamento ottimale per il giro singolo con temperature ambientali piuttosto basse; in Australia Ferrari ha rischiato di perdere un’occasione enorme il sabato, che deve tornare un po’ più al centro delle attenzioni degli ingegneri ora che la vettura funziona di domenica considerando anche il passo avanti fatto da Red Bull e Verstappen nell’inverno. Nel caso di sabato bagnato sarà molto importante che le sessioni non vengano interrotte da bandiere rosse per dare il tempo ai piloti di portare le coperture in finestra. Nel fine settimana le aspettative sono di trovare la Ferrari – con aggiornamenti minori per il GP del Giappone – e McLaren dietro a Red Bull, mentre ci si attende Mercedes e Aston Martin a distanza di sicurezza a causa dei problemi delle rispettive vetture: Mercedes deve ancora ottimizzare la correlazione e trovare carico e bilanciamento in tutte le tipologie di curve, le temperature più basse potrebbero mostrare la W15 ottimale ma a lungo termine sono richiesti passi avanti per la squadra di Toto Wolff, così come per Aston Martin che in Gara potrebbe tornare a soffrire molto il degrado che aveva evitato a Jeddah e Melbourne.
In Australia abbiamo visto un ‘midfield’ raccolto in meno di tre decimi in gara, e i primi aggiornamenti stagionali da parte di alcune squadre: Racing Bulls arriva da sei punti cruciali in Australia anche grazie alla penalità data a Fernando Alonso, e per la gara di casa di Yuki Tsunoda avrà il primo pacchetto importante stagionale, visto che debutterà un nuovo fondo sulla V-CARB01 in attesa di ulteriori aggiornamenti a Imola per la gara di casa della squadra. Ogni centesimo è cruciale nella lotta per le ultime posizioni della top 10, e qua l’impressione è che le ottime prestazioni a media e alta velocità della vettura faenzina possano consegnare un altro fine settimana competitivo a Tsunoda e Ricciardo per provare a conquistare punti ancora dopo la gara di Melbourne. Anche Alpine ha aggiornamenti rilevanti pianificati per il GP del Giappone: sulla A524 debutterà una nuova ala anteriore, e inizierà il processo di dimagrimento della monoposto francese. Gasly e Ocon hanno finora avuto una vettura con un buon livello di carico, ma sovrappeso e con poca potenza – le caratteristiche del tracciato giapponese potrebbero nascondere alcuni dei difetti della Alpine, che cerca di chiudere il divario con le prime squadre del centrocampo.
GP Giappone: primi ‘major update’ stagionali, gomme e temperature una sfida
Oltre a Red Bull e Racing Bulls, entrambe sbarcate con un nuovo fondo per le rispettive vetture, e Alpine, altre squadre cercheranno un incremento di prestazione grazie agli aggiornamenti in Giappone. Per Aston Martin prosegue il difficile inizio di stagione, dopo la rivelazione di 12 mesi fa, anche a causa dei grandi passi avanti fatti da Ferrari e McLaren nel frattempo. Sulla AMR24 debutteranno un nuovo fondo e una nuova beam wing, per tentare il sorpasso sulla problematica Mercedes di inizio stagione, e iniziare a chiudere il gap di quattro decimi che separano il team di Silverstone e McLaren. Più indietro Sauber cerca ancora i primi punti stagionali dopo le occasioni perse in Arabia Saudita e Australia, in larga parte a causa dei problemi di pit stop: in attesa di correttivi al materiale per le soste, che richiederà diverse settimane di tempo, Alessandro Alunni Bravi ha annunciato che ci saranno alcuni aggiornamenti sulla C44. Le prestazioni della monoposto di Hinwil sono in linea con i migliori dell gruppo di coda, ma le soste prolungate hanno tolto molte possibilità a Bottas e Zhou per segnare punti, rendendo l’inizio di stagione molto difficile per tutta la squadra.
Pirelli ha scelto la gamma più dura in occasione del GP del Giappone, a causa delle caratteristiche dell’asfalto e le forze a cui vengono sottoposti gli pneumatici nel corso del giro, e come in Bahrain ci si aspetta che il degrado termico sia protagonista nei 53 giri di domenica: le temperature più basse potrebbero spingere le squadre verso una gara a una sosta, tra i cinque e i dieci secondi più lenta la scorsa stagione con temperature più alte, ma molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche del fine settimana, ancora incerte al momento. Il meteo potrebbe influenzare il fine settimana in diversi aspetti: un Venerdì bagnato renderebbe difficile trovare il compromesso ideale per le sessioni competitive, in Qualifica l’incognita pioggia significherebbe complicare ulteriormente la fase di surriscaldamento degli pneumatici che già a Melbourne ha giocato un ruolo fondamentale il sabato, e in Gara gli scenari sono quasi infiniti con rischio di pioggia. Da questo punto di vista il fine settimana giapponese potrebbe essere una sfida logistica per le squadre sotto molti aspetti.
GLI ORARI GP DEL GIAPPONE, IN DIRETTA SU SKY SPORT F1, IN ITALIA:
- Prove Libere 1 – Venerdì, 4.30
- Prove Libere 2 – Venerdì, 8.00
- Prove Libere 3 – Sabato, 4.30
- Qualifiche – Sabato, 8.00
- Gara – Domenica, 7.00