AlphaTauri in questo finale di stagione sta mostrando un balzo in avanti davvero significativo dal punto di vista della prestazione. La scuderia di Faenza, sorella minore della dominatrice Red Bull, dopo la pausa estiva ha iniziato un percorso di crescita importante culminato con la grande gara di Ricciardo in Messico. Le ultime tre gare concluse in zona punti hanno permesso al Team italiano di scavalcare in classifica costruttori sia Haas che Alfa Romeo.
“L’obiettivo da oggi era segnare punti e ridurre il gap dalla Williams. Ci siamo riusciti” . Ha commentato a fine GP il capo degli ingegneri Claudio Balestri al termine del GP del Brasile.
Nello stint finale del Brasile la AT04 di Ricciardo aveva proposto un ottimo passo gara, che aumenta il rammarico per gli eventuali punti persi. A Las Vegas si va su una pista sconosciuta, e con un layout che premia maggiormente l’efficienza aerodinamica. Sarà un banco importante per questa AlphaTauri che con gli sviluppi ha trovato un ottimo potenziale per stare stabilmente in Top Ten.
Da Singapore è stata una nuova AlphaTauri con la sospensione posteriore della Red Bull RB19.
La risalita di AlphaTauri parte da lontano ed è stata piena di step. Dopo la pausa estiva, nella fattispecie a Singapore, è iniziata una sorta di nuovo campionato per il team di Faenza. Non dissimile al percorso che iniziò McLaren da Silverstone. Nella tappa notturna di Marina Bay la vettura progettata da Jody Eddington aveva introdotto il pacchetto di aggiornamenti più importante dell’anno con l’implementazione della sospensione posteriore della Red Bull RB19. Fino a quel momento la vettura italiana aveva disputato la stagione con la sospensione della vetusta RB18 dell’anno precedente. A quanto appreso da fonti Formu1a.uno, il potenziale in più che è riuscito ad esprimere la vettura di Ricciardo e Tsunoda si deve molto alla nuova meccanica e ai cinematismi derivanti dalla sospensione ereditata dalla vettura che sta dominando la stagione attuale. Combinata alle nuove pance e al nuovo fondo, la sospensione ha reso più stabile la famosa piattaforma aerodinamica, aspetto di cui si parla tanto con queste vetture dotate di canali venturi. A livello di design aerodinamico la nuova sospensione non ha richiesto un grande ridisegno del retrotreno, poiché lo schema è rimasto invariato fra 2022 e 2023 (push-rod). Questo avrebbe permesso una più facile implementazione, portando con sé il “massimo profitto col minimo sforzo”
Ridotta la resistenza e aumentato il carico: Con la ritrovata correlazione lo sviluppo ha funzionato
Come ammesso dallo stesso capo tecnico Jody Egginton, la vettura soffriva ad inizio anno di un importante drag, abbinato ad una mancanza di carico aerodinamico. Dati alla mano, la AT04 ha ridotto buona parte del drag, tallone d’Achille della monoposto ad inizio anno. Il ritardo in termini di efficienza è stato dimezzato, specialmente se pone a confronto diretto la sorella madre Red Bull. Con il programma di sviluppo, gli aerodinamici di Faenza non hanno rivoluzionato il concetto di lancio, ma ne hanno perfezionato la base di partenza. Le 1056 ore in galleria del vento (derivanti dal BoP) sono servite principalmente a valutare più opzioni sulla strada di sviluppo da intraprendere ed evitare di andare troppo “alla cieca” in una F1 priva di test.
Tutto è ruotato in gran parte al funzionamento del fondo e a trovare una stabilità aerodinamica. Da Agosto in avanti il team italiano avrebbe ottenuto una migliore correlazione con i dati in galleria del vento, lavorando sui modelli da utilizzare. Da più di un anno il team di ingegneri guidati da Egginton dispone della galleria del vento di Milton Keynes, la stessa che utilizzata Red Bull. Il reparto aerodinamico lavora ancora a Bicester ma si andrà verso una “condivisione” più diretta fra team “madre” e team “satellite”. La sinergia si vedrà sia sul lato tecnico (utilizzo galleria e CFD), che sul lato del title sponsor. Il “primo step” avverrà formalmente nel 2024 con il cambio di denominazione della scuderia Faentina. Il team porterà con se un nome più affine con il marchio Red Bull, lasciando da parte la sezione abbigliamento del brand austriaco (AlphaTauri).
Gli aggiornamenti non sono finiti: l’ultimo ‘upgrade’ sarà importante per la vettura 2024.
La scuderia di Feanza sta mettendo le basi per un futuro più solido in F1. Il cambio di guida nel 2024, che vedrà la presa in servizio come Team Principal di L.Mekies (ex Ferrari) è uno dei tanti aspetti nel quale il gruppo Red Bull sta lavorando.
Sul fronte tecnico l’AT04 non ha concluso del tutto lo sviluppo. Con una correlazione ritrovata i tecnici di Egginton hanno spinto per portare più novità possibili in questo finale di stagione, al fine di vederne gli effetti nell’immediato per costruire la base per la vettura 2024. L’ultimo aggiornamento che si vedrà ad Abu Dhabi andrà proprio nell’ottica della vettura che vedremo in pista la prossima stagione. Sulla pista di Yas Marina dovrebbe debuttare l’ultima versione evoluta di un fondo che è stato rivisto già svariate volte con lo sviluppo della AT04.
Il target del 2024 sarà avere una vettura più “Red Bull – izzata”. Il team italiano punterà sull’avere una AT05 (se così si chiamerà) che possa occupare stabilmente la zona punti, come da obiettivo del fresco CEO Peter Bayer. Vi sarà un collante maggiore con il gruppo Red Bull a Milton Keynes per instaurare un rapporto tecnico più simile a quello che è attualmente presente fra Ferrari e Haas. La sinergia tecnica sarà maggiore anche sull’utilizzo del CFD, oltre che sul fronte meccanico con l’utilizzo delle Power Unit Ford.
Autore: Rosario Giuliana
Co-autori: Giuliano Duchessa, Andrea Vergani