Alonso poteva davvero puntare alla pole position?
E’ stata una sorprendente sessione di qualifiche quella del Gp d’Australia, ma non del tutto inattesa. Non solo grande battaglia tra i due top team (per saperne di più) ma anche nel midfield, con varie vetture a darsi battaglia dalle differenti macro caratteristiche tecniche.
Alpine è una vettura veloce a cui piacciono i circuiti con poche curve lente
Non chiamatelo “Settore 2” dell’Albert Park ma “Settore Alonso”! Incredibile la velocità e i tempi che lo spagnolo e la sua Alpine A522 riuscivano a imporre in quel settore. Solamente la Red Bull in versione medio-basso carico aerodinamico del venerdì riusciva a tenergli testa.
E’ curioso constatare come a spingere per l’eliminazione di una delle zone DRS in quel tratto di pista – per motivi di sicurezza – sia stato proprio Alonso e la sua squadra, che sono stati poi quelli che hanno perso in maniera minore grazie ad un assetto particolarmente scarico ma efficiente. Le doti da campione di Alonso, gli permettevano di sfruttare il potenziale della sua Alpine nel guidato, difendendosi bene nel primo settore e spremendo le gomme nel terzo provando a contenere il distacco dai migliori.
Purtroppo tutto è andato in fumo quando la sua vettura ha avuto un guasto idraulico ed è rimasta in quarta marcia alla curva numerp 11, mandandolo contro alle barriere. “Il cambio ha smesso di funzionare improvvisamente e il motore si è spento”, ha spiegato Alonso.
“Potevamo lottare per la Pole Position. Abbiamo atteso tanti anni per questa opportunità. ma siamo stati sfortunati. Questo è stato uno dei migliori weekend degli ultimi anni, ma adesso è frustrante” ha fatto sapere il due volte campione del mondo.
E’ davvero cosi? La risposta è negativa. Il pilota asturiano poteva puntare alla seconda fila. Ciò è stato confermato anche dal suo nuovo team principal, Otmar Szafnauer: “Avremmo potuto centrare la quarta posizione anche se Fernando mi ha detto che era convinto di poter arrivare anche terzo”. La A522 è una macchina veloce, che si adatta bene a circuiti veloci come Jeddah e la ‘nuova’ Melbourne mentre maldigerisce le curve lente, più presenti in Bahrain. Purtroppo ancora una certa inaffidabilità, sta creando qualche grattacapo soprattutto nella parte di box dello spagnolo. Ma Alonso è sereno, parlando di “miglior weekend da anni”.
Le novità aerodinamiche introdotte in Australia hanno funzionato. Stiamo parlando delle modifiche ai deviatori di flusso e generatori di vortici presenti ad ingresso fondo, più le nuove alette dei freni posteriori che aiutano a migliorare il flusso d’aria tra lo pneumatico posteriore. Ulteriori aggiornamenti arriveranno nelle prossime gare, anche con l’obiettivo di far calare il peso della A522, comunque non eccessivo.
“La gara? Lotteremo per qualche punto, ma un podio era possibile questo weekend!” ha detto, esagerando, un gasato Fernando Alonso, che dovrà però scattare dalla 10ima posizione mentre il suo compagno, che per tutto il weekend ha pagato dazio, partirà poco davanti, in ottava posizione. Potremo vedere un’altra battaglia ruota a ruota tra le due vetture francesi.
McLaren molto competitiva nelle curve veloci
Analizzando le prestazioni di Bahrain e Jeddah, avevamo già riportato come i punti di forza di alcune vetture sarebbero state caratteristiche peculiari del nuovo circuito di Melbourne. McLaren ed Alpine si sono dimostrate fin qui vetture molto agili, con il team francese che gode anche di una buona efficienza abbinata alla spinta della sua Power Uniter, mentre la vettura arancione abbina un miglior equilibrio generale della macchina.
Il team di Woking può essere considerato la vera sorpresa di questo appuntamento, non solo per la quarta posizione di Lando Norris, quanto di porsi costantemente come una delle vetture migliori nella veloce chicane 9-10 e in tutte quelle curve da alta velocità. Curve lente e grandi frenate rimangono un punto debole, ma per loro fortuna qui non ce ne sono molte.
Il team principal del team, Andreas Seidl, si è detto “super soddisfatto” dopo il quarto posto e il settimo posto nella qualifica odierna. Sono stati fatti importanti passi in avanti sulla comprensione della vettura. L’obiettivo di domani è quello di “raccogliere più punti possibili per il Campionato Costruttori”, sapendo che “ancora comunque non abbiamo il pacchetto che vogliamo”. La non possibilità di scaricare troppo le vettura sul nuovo layout dell’Albert Park ha permesso alla due MCL36 di contenere lo svantaggio in termini di resistenza all’avanzamento che hanno mostrato nei primi due appuntamenti.
Lando Norris ha sfruttato l’occasione approfittando del ‘buco’ lasciato da Carlos Sainz mettendosi quarto e battendo in modo convincente anche le due Mercedes (poco più di 1 decimo di vantaggio su Hamitlon) ergendosi a “Best of the Rest!”. “E’ come se fossi in Pole Position per come eravamo messi negli altri weekend. Ma abbiamo tanto terreno da recuperare”. ha fatto sapere il bravo pilota inglese. “Questa è una bella ricompensa per me e il team, per questo sono felice. Stiamo lavorando tutti sodo ed è un premio essere riusciti a metterci dietro le due Mercedes che hanno il nostro stesso motore. La macchina si sposa bene con il circuito.
Per domani, in casa Mclaren, sono confidenti di riuscire a fare una ottima gara. “Domani cercheremo di lottare con Mercedes e Alpine, anche se sembrano più veloci di noi, soprattutto con Fernando”.
Alfa Romeo deludente per una scelta errata di ala posteriore?
L’Alfa Romeo quest’oggi ha certamente deluso visto che l’obiettivo era quello di centrare la Q3, almeno con Valtteri Bottas. Bottas ha pagato 0.4 secondi decimi da Lando Norris e ben 0.6 secondi da Fernando Alonso. La C42 non è riuscita ad adattarsi al continuo raffreddamento della pista e alla sua evoluzione nella lunga ora e mezza di qualifica. Il pilota finlandese ha fatto segnare in Q2 un 19.4, mentre in Q1 era riuscito a fare due decimi meglio, un tempo che comunque l’avrebbe eliminato, seppur solitamente nella seconda mini parte di qualifica si migliora il crono fatto segnare nei minuti precedenti. Stesso discorso per per Zhou che ha peggiorato di più di 2 decimi la sua prestazione rispetto alla prima fase della qualifica.
Si ferma cosi la striscia di 103 volte in cui il finlandese aveva raggiunto la Q3. “Questo record forse lo festeggierò stasera”, ha detto sorridendo, ma con uno sguardo comunque che lasciava trasparire un pò di delusione. “Speravo di arrivare in Canada dove avrei potuto superare Prost. Ma sì, va bene anche così”.
Dal punto di vista tecnico, Bottas ha una possibile spiegazione per la prestazione non cosi brillante in qualifica. “L’unico motivo può essere quello relativo alla scelta dell’ala posteriore. Quando è stata eliminata la quarta zona DRS, abbiamo deciso di utilizzarne una più piccola”, ha commentato il pilota finlandese.
Che potrebbe però essere una buona arma per provare a tentare qualche sorpasso in gara. “La nostra ala è sicuramente più adatta alla gara, sapevamo che avremmo potuto pagare un piccolo prezzo in qualifica. Abbiamo preso questa decisione in base a quanto visto in FP3 e pensiamo ancora che sia la scelta giusta”, ha concluso.
Alpha Tauri paga la non possibilità di andare più scarichi
Chi forse ha pagato un po’ la scelta di poter non scaricare le vetture è stata AlphaTauri, una vettura fin troppo neutra ‘neutra’ nelle varie macro caratteristiche tecniche e nei settori dell’Albert Park, rivelandosi semplicemente troppo lenta per competere con la concorrenza almeno nella giornata di oggi. “E’ sempre frustrante non andare in Q3, soprattutto dopo le ultime due gare. Sapevamo che sarebbe stato difficile”. La concorrenza infatti era molto alta. Non solo Alfa Romeo, ma soprattutto Alpine e la ritrovata McLaren. “Norris era primo alla fine delle FP3 e Alonso ha mostrato un ritmo incredibile” – ha fatto sapere il pilota francese – “Sono felice per come abbiamo lavorato, ma non della posizione. Speriamo di fare qualche punto domani.”
La scuderia di Faenza sta ancora cercando di tenere sotto controllo il porpoising e l’aver eliminato una zona DRS – che aiutava ad alleggerire il posteriore e mitigare questo fenomeno – ha accentuato i problemi di chi ancora ne soffre. La scelta di caricare le ali rispetto a ieri ha privato loro della buona efficienza di cui godono normalmente, dandole del buon grip da sfruttare nelle curve lente dove è apparsa particolarmente efficace, soffrendo però le curve veloci e in cambi di direzione rapidi.
Nella gara di domani, la battaglia nel centrocampo di questa nuova Formula 1 si deciderà ancora sui decimi di secondo. Mercedes è stata risucchiata in questo gruppo ma crede che sul passo gara possa averne di più della Mclaren di Lando Norris. Ci sarà poi da vedere la possibile rimonta da dietro di Carlos Sainz, nonchè quella di Fernando Alonso che cercherà ovviamente il riscatto dopo la cocente delusione di quest’oggi.
Autore: Paolo D’Alessandro
Co Autore: Piergiuseppe Donadoni