Il weekend in Australia della Mercedes è stato senz’altro quello più complicato di questo inizio di stagione. Non soltanto per un doppio zero che è un duro colpo in ottica classifica a fronte di un’ottima McLaren, ma anche per le difficoltà emerse in pista a causa di una monoposto difficile da comprendere. Ciò si è tradotto in un fine settimana caratterizzato da prestazioni incostanti, che hanno messo in difficoltà team e piloti, mettendo la stella a tre punte nella condizione di dover compiere un netto cambio di marcia già dalle prossime gare. A valle del weekend di Melbourne, il Direttore Tecnico James Allison ha fatto un punto sulla situazione, delineandone le prospettive future.
James Allison: “Perdiamo competitività quando le temperature sono più alte”
“Riconosciamo quanto accaduto,” ha affermato Allison, “Cerchiamo di accettare senza nasconderci dove siamo. E poi dobbiamo solo capire perché è così, cosa possiamo fare e come risolvere il problema in tempo per la prossima gara.” Il Direttore Tecnico della Mercedes non nasconde dunque il momento difficile per la brigata di Brackley, sottolineando però come risultati come quelli dell’Australia, non siano qualcosa di usuale per la squadra e che quindi si possa trattare di un caso isolato, quantomeno sul fronte del bottino di punti del fine settimana: “È insolito avere un doppio DNF del genere. Non prevediamo certamente che sia un qualcosa che scandirà la nostra stagione. Ciò su cui siamo più concentrati è il ritmo perché se riesci a trovare il ritmo giusto, la stagione andrà bene qualunque cosa accada. L’affidabilità di base della vettura, il nostro approccio procedurale e l’abilità dei nostri piloti ci terranno lontani dai DNF. Tutta la nostra attenzione è rivolta al ritmo sapendo che le altre basi sono in buone condizioni.” James Allison ha dunque sottolineato come l’obiettivo del momento sia quello di inquadrare la giusta finestra di funzionamento della W15, che in Australia è parsa non poco ristretta soprattutto al sabato, quando ad un’ultima sessione di libere incoraggiante è succeduta una qualifica deludente: “Sta emergendo uno schema secondo cui nella maggior parte dei fine settimana abbiamo un momento in cui ci sentiamo bene con la macchina e in fiducia, ma poi nelle sessioni che contano, in qualifica e in gara, le cose ci sfuggono di mano. Se cercassimo di tracciare uno schema, probabilmente la deduzione più importante che possiamo fare è che perdiamo competitività quando la pista è calda, quando la giornata è più calda e quindi le temperature degli pneumatici aumentano al pari di quelle della pista.”
Appurato come il punto focale della Mercedes sia ora quello di estrarre il massimo potenziale da una monoposto di difficile comprensione, in uno scenario di questo tipo sorgono dubbi sul fronte della correlazione dati fra le simulazioni e ciò che racconta poi la pista: “Tutte le squadre hanno problemi di questo tipo, perché ciò che si vede in fabbrica è solo una versione ridotta della realtà. Gli strumenti di simulazione di cui disponiamo sono straordinariamente efficaci nel mantenerci sulla retta via. Nell’area del bilanciamento tra alta e bassa velocità, potremmo fare qualche miglioramento perché lì c’è qualche differenza tra ciò che vediamo in pista e ciò che vediamo nel mondo virtuale.” Quanto alla gara di Melbourne, James Allison ha chiarito la scelta della gomma soft per Lewis Hamilton al via del GP, spiegando come si trattasse nella mescola migliore per le partenza considerando la posizione arretrata in griglia e la possibilità non così scarsa di una Safety Car nei primi giri di gara. Un mix di condizioni che però non si sono verificate e che dunque hanno messo la Mercedes numero 44 su una strategia differente rispetto alla maggioranza del gruppo. Un ritiro, quello di Hamilton, che è arrivato per un problema alla Power Unit che ha interrotto un ritmo migliore delle aspettative, come ha spigato lo stesso Allison, che sul fronte affidabilità ha affermato: “Quando la PU tornerà a Brixworth i ragazzi sapranno capire esattamente cosa sia successo. Tutto ciò che sappiamo finora è legato a ciò che si è visto in quel momento, ovvero una rapida perdita di pressione dell’olio seguita da uno spegnimento del motore per preservarlo.”
I problemi da gestire in vista del GP del Giappone
Il Direttore Tecnico della Mercedes ha infine dato i meriti alla direzione gara per come sono stati gestiti gli istanti che hanno seguito l’incidente di George Russell nel penultimo giro del GP d’Australia, con il pilota inglese visibilmente spaventato in radio per la posizione pericolosa in cui si trovava in pista: “La rapidità con cui si è passati ad una virtual safety car penso che sia stata un’ottima risposta da parte dell’intero sistema dei commissari per assicurarsi che lui fosse protetto da quella che era una posizione molto vulnerabile.” Il ritiro di George Russell a Melbourne ha decretato un doppio zero per la Mercedes, che va di pari passo con la situazione in cui si trova la squadra sul fronte delle performance. In questo orizzonte James Allison ha spiegato come un weekend di questo tipo non possa che essere il miglior stimolo per comprendere le problematiche più importanti della vettura in tempi non troppo lunghi, già nell’ottica della prossima gara in Giappone: “Suzuka è una pista con molte curve veloci e anche alcuni tornanti lenti, quindi un vero test per la vettura. Il nostro compito sarà quello di gestire fattori come il problema della temperatura degli pneumatici, il bilanciamento tra alte e basse velocità. George ha lavorato duramente al simulatore all’inizio di questa settimana cercando di aiutarci in questo percorso così da avere un manifesto chiaro su ciò che è necessario fare.”