Il sesto posto nel Mondiale Costruttori della passata stagione sembra un traguardo (quasi) impossibile per Alfa Romeo. Il salto di prestazione dell’Aston Martin ad inizio anno e di McLaren durante la stagione, unito alla confermata superiorità di Red Bull, Ferrari e Mercedes, fa si che i ‘big team’ siano aumentati in questo 2023. Alpine si conferma a metà tra il gruppo di vertice e quello di fondo e fin qui la Williams ha capitalizzato al meglio le buone prestazioni, tant’è che ha 2 punti di vantaggio su Haas e Alfa Romeo stessa. Fanalino di coda l’AlphaTauri. L’Alfa Romeo-Sauber ambiva a confermare la sesta posizione e l’inizio di mondiale, in Bahrain, era stato davvero promettente, un qualcosa però che ha creato solo aspettative, che si sono andate man mano a dissolvere, deludendo le attese.
Dopo gli upgrade di Silverstone, in Ungheria e a Spa si sono visti pregi e difetti dell’Alfa Romeo C43
A Silverstone, l’Alfa Romeo ha introdotto un importante pacchetto di sviluppi, come un nuovo fondo e una nuova specifica di diffusore. Un pacchetto che ha seguito quello di Montecarlo, originariamente pianificato per Imola, evento poi annullato. Dopo il promettente inizio di stagione in Bahrain e la conferma a Jeddah, con la C43 che sembrava una positiva significativa evoluzione della precedente vettura, soprattutto alle alte velocità, tutto è andato man mano svanendo. I rivali sono progrediti più velocemente e i limiti della C43 hanno impedito di ripetere un inizio di stagione a livello di quello 2022.
Durante l’inverno la scuderia svizzera si era focalizzata sull’evoluzione del posteriore, avvicinandosi molto ai concetti della Red Bull, rimandando a durante la stagione il lavoro sull’anteriore. Novità che si sono viste nelle prime gare, con una nuova carenatura della sospensione anteriore a cui hanno fatto seguito un nuovo muso ed ala anteriore. Alla C43 fondamentalmente mancava del carico rispetto ai concorrenti e gli aggiornamenti introdotti a Silverstone hanno sicuramente dato maggiore downforce. Già a Silverstone si era intravisto qualcosa di positivo “ma le temperature e le condizioni del wekend non ci hanno permesso di lavorare e sfruttare al meglio le novità” aveva detto Xavi Pujolar, capo degli ingegneri Alfa Romeo. Una vera e propria conferma è stata trovata in Ungheria, dove Zhou e Bottas hanno sorpreso tutti con ottime prestazioni mentre a Spa c’è stato un grosso passo indietro. Il risultato non è così sorprendente analizzando il comportamento della C43 da inizio anno.
Il più grande limite infatti è il drag. Alfa Romeo non solo utilizza spesso ali posteriori molto cariche, che secondo un ingegnere “su questa nuova generazione di vettura non sono comunque un indizio importante sul livello di resistenza all’avanzamento di tutta la vettura, come lo erano invece sulle precedenti”, ma è tutto il corpo vettura a produrre resistenza all’avanzamento. A Spa sono state introdotte nuovi ali (anteriore e posteriore) ed una beam wing per guadagnare velocità in rettilineo. Le scelte hanno certamente funzionato ma non totalmente, visto che non è bastato alla C43 per essere più efficiente e veloce di vetture come Williams ed Haas, e il carico nel secondo settore non era sufficiente a compensare tale deficit.
All’Hungaroring, la C43 ha trovato il suo picco di prestazione. Sulla pista ungherese infatti l’efficienza aerodinamica è valore meno importante per essere competitivi, serve soprattutto avere carico alle basse e medie velocità e la C43, soprattutto grazie agli sviluppi di Silverstone, ha effettuato importanti miglioramenti sotto questi aspetti. Il progresso c’è stato, importante, anche alle alte velocità, ma li la C43 nonostante lo step fatto dal 2022, paga ancora dazio nei confronti dei rivali. Quando c’è bisogno però di sviluppare carico, non avere problemi di accensione delle gomme e non ci sono molto rettilinei, soprattutto a DRS chiuso, la C43 ha mostrato doti molto interessanti.
Sauber utilizzerà ancora la Power Unit Ferrari fino al 2025, ma senza Alfa Romeo, che sbarcherà in Haas
Il periodo che si vive ad Hinwil è particolare ed elettrizzante. Ci sono tanti cambiamenti in atto. L’ultimo è stato l’arrivo di James Key come nuovo Direttore Tecnico al posto di Jan Monchaux, attualmente in gardening. Andreas Seidl ha iniziato a trasformare e rinforzare il gruppo in attesa dell’ingresso ufficiale di Audi nel 2026, lasciando ad Alessandro Alunni Bravi la gestione del team, soprattutto in pista, fino ad allora nelle veci di Team Principal. La partnership con Ferrari proseguirà fino a quella data, nonostante l’addio di Alfa Romeo, utilizzando le Power Unit del cavallino e continuando a prodursi in loco sospensioni, scatola del cambio e sistemi di raffreddamento. Il marchio del biscione sbarcherà invece in Haas e marchierà i motori di Maranello che spingeranno ancora le vetture del team di Gunther Steiner.
Audi ha fatto sapere di non star riscontrando problemi o ritardi sulla propria tabella di marcia e fino al 2026 il tempo di sviluppo è tanto, ma gli altri motoristi non sono da meno ed hanno, ad oggi, idee e piani di sviluppo in una fase più avanzata. Ad Hinwil si lavora però per recuperare terreno lì dove serve, come ha spiegato sempre Alessandro Alunni Bravi. “Stiamo lavorando per migliorare il nostro team nelle prossime due stagioni. Sappiamo che ci sono restrizioni anche dal punto di vista finanziari, ma Andreas Seidl sta cercando di migliorare quelle che sono le nostre debolezze di oggi, osservando anche le opportunità sul mercato e riguardo lo sviluppo di infrastrutture”.
Autore: Paolo D’Alessandro