Il Gran Premio di Baku è stato un assoluto disastro per l’Alfa Romeo, incapace di tornare a punti con una gara incolore, chiusa anche con il ritiro da parte di Guanyu Zhou. La C43 è una vettura che ha modificato molto il suo DNA rispetto alla passata stagione, avvicinandosi maggiormente ai concetti Red Bull e continuando nel suo percorso di indipendenza da Ferrari, da cui prendere oramai solamente la Power Unit. Una scelta pensata per generare una maggior appetibilità in caso di futura vendita e, non è un caso, che Audi si sia dapprima avvicinata e poi sia passata all’acquisto. Senza dimenticare la maggior libertà tecnica che concede una scelta del genere, che però può portare anche degli svantaggi non indifferenti.
Il sistema di raffreddamento della Power Unit ha causa il ritiro di Zhou.
Con l’avvento dei nuovi regolamenti, la Scuderia di Hinwil ha deciso di limitare al solo motore la sua collaborazione con Maranello. La Power Unit Ferrari spinge dunque la C43, ma il resto delle componenti acquistabili è prodotta in loco, con un’indipendenza tecnica quasi totale. Sospensioni, cambio ed anche sistema di raffreddamento sono diversi da quelli della SF-23. Proprio questa diversità ha permesso alla C43 di modificare le proprie forme rispetto alla C42 ed avvicinarsi ai concetti introdotti da Adrian Newey, con un sottosquadro più importante e un cofano motore che presenta l’ormai conosciuto vassoio per indirizzare i flussi nella parte superiore del posteriore, verso la beam wing. Il retrotreno intero, partendo dalle sospensioni, è poi nuovamente di chiara ispirazione Red Bull.
Una scelta coraggiosa ed ardita che offre libertà ai tecnici di Jon Monchaux, ma crea anche diversi grattacapi. Uno dei problemi della stagione 2022 è stata l’affidabilità, certamente penalizzata dal motore Ferrari, ma anche per i problemi occorsi ai componenti prodotti in svizzera. Lo stesso DT, alla vigilia dell’inizio di questa stagione, aveva rivelato che molti sforzi erano stati messi per migliorare l’affidabilità della meccanica. Purtroppo, a Baku, Guanyu Zhou è stato costretto al ritiro per un allarme al sistema di raffreddamento. Il ritiro è stato quindi una richiesta del team per evitare di danneggiare la Power Unit Ferrari.
La C43 ha perso terreno dagli avversari, ora si attendono nuovi aggiornamenti da Imola
Risuonano quasi profetiche le parole alla presentazione di Jan Monchaux, Direttore tecnico dell’Alfa Romeo-Sauber, parlando del programma di sviluppo invernale e di aperture di stagione della squadra. “Tranquilli, abbiamo lavorato anche sull’anteriore. Ci saranno cambiamenti significativi sin dall’inizio della stagione. Generalmente però è un’area dove fatichiamo a trovare performance anche per le limitazioni nel regolamento rispetto al fondo che offre più libertà”. Da inizio stagione infatti la C43 è stata sviluppata con diverse modifiche nella zona anteriore, con una diversa carenatura della sospensione anteriore di ispirazione Mercedes presentata in Bahrain e successivamente un nuovo muso e ala anteriore introdotta a Melbourne mentre i rivali hanno portato pacchetti più corposi, comprensivi di nuovi fondi o migliorie a livello meccanico.
Nonostante il lavoro svolto e i miglioramenti evidenti, soprattutto nei tratti veloci, la buona partenza in Bahrain non ha avuto seguito nelle gare successive dove la vettura svizzera sembra essersi un pò persa. Il Gran Premio dell’Azerbaijan ha visto una C43 senza ritmo per tutto il weekend, né in gara né in qualifica, perdendo terreno dai rivali. Gli sviluppi hanno migliorato il comportamento della vettura ma i rivali sono progrediti maggiormente. “Durante il primo giro abbiamo avuto danni minori, ma nulla di evidente che potesse influire sulle prestazioni che, in gara, non sono state buone per nessuna delle due vetture” – ha affermato nella conferenza post gara il capo degli ingegneri, Xavi Pujolar che poi ha continuato – “Non avevamo grip e questo ha influito sul nostro ritmo. Non penso sia un problema specifico della macchina o relativo alle gomme, ci mancava solamente passo. I nostri rivali sono migliorati e anche noi dovremo migliorare in tutte le aree. Fortunatamente ìi distacchi sono ancora molto ridotti al momento, quindi nulla è perduto e siamo ancora all’inizio della stagione. Ma dobbiamo migliorare come squadra in diverse aree”, ha affermato Pujolar.
Molte squadre stanno attendendo il GP di Imola per portare in pista i loro primi importanti sviluppi, un qualcosa che Red Bull ha anticipato a Baku. “Aggiornamenti ad Imola? Sì, confermo. Riguarderanno la perfomance generale della macchina”. La conferma arriva sempre da Pujolar, dopo che Valtteri Bottas aveva svelato l’arrivo di updates per l’Alfa Romeo. La speranza è ritrovare il passo per combattere con i rivali di McLaren e Alpine, che hanno fatto un passo avanti, ma anche AlphaTauri e Williams capaci oggi di stare davanti. “Mi aspetto che anche Miami sarà difficile, però piccoli cambiamenti possono modificare velocemente le gerarchie. Dovremo fare del nostro meglio per essere pronti a cogliere delle opportunità e portare a casa dei punti”.
Autore: Paolo D’Alessandro