Nell’economia del GP di Miami l’unico anti-McLaren è stato Max Verstappen che, dopo la pole position del sabato, ha provato a complicare la vita ai due alfieri papaya con una strenua difesa nei momenti in cui si è trovato sotto attacco. Ad avere la meglio è stato però Golia, in quella che è stata la corsa più dominata fra quelle andate in scena finora. L’oltre mezzo minuto rifilato alla concorrenza non ha lasciato scampo al pilota olandese, che si è dovuto accontentare del quarto posto. Per Verstappen è sfumato infatti anche il podio, a causa di una Virtual Safety Car che ha permesso a George Russell di effettuare la sua sosta perdendo un tempo inferiore e dunque scavalcando la Red Bull del campione del mondo.
Le battaglie con Piastri e Norris nella prima parte di gara
Per quanto dopo una doppietta maturata con 37 secondi di vantaggio sul terzo posto ci sia poco da recriminare, dopo la corsa Lando Norris ha punzecchiato Verstappen per lo stile difensivo con cui ha coperto la sua posizione nei duelli che si sono accesi fra i due nella prima parte di gara. Sebbene non abbia sollevato polemiche, il britannico è sembrato stizzito, dal momento che il tempo perso alle spalle della Red Bull ha permesso al compagno Oscar Piastri di capitalizzare il vantaggio che gli ha poi permesso di vincere in scioltezza. Al ring delle interviste è stato chiesto a Verstappen se si senta un pilota ‘imprevedibile’ durante le battaglie in pista e l’olandese ha risposto: “è un problema? Faccio come tutti gli altri.” L’incontro ravvicinato fra i vecchi rivali del 2024 è andato in scena dopo un’altra lotta, quella fra il campione del mondo e Piastri, che però ha impiegato un tempo decisamente inferiore a sopravanzare la Red Bull numero 1. Dopo un giro di studio, il leader del mondiale ha affondato la staccata decisiva in curva 1, mentre Verstappen è andato al bloccaggio dell’anteriore destra, che lo ha costretto ad allungare la traiettoria, lasciando sfilare la McLaren vincitrice.
Verstappen analizza la sua gara: “su una pista con questo degrado emerge la forza McLaren”
“Non avevo nulla da perdere, quindi ho solo cercato di divertirmi un po’,” ha proseguito il pilota olandese dopo la gara. “Dopo la qualifica ho detto che avrei cercato di fare del mio meglio e penso che oggi l’abbiamo fatto, ma purtroppo non avevamo il ritmo.” Il giro più veloce fatto registrare dall’olandese in gara è di circa sette decimi più lento rispetto ai migliori della McLaren, il che riassume perfettamente quanto per Verstappen nella domenica di Miami non ci sia stato modo di estrarre un plus dalla RB21. “Stavamo surriscaldando molto le gomme, quindi abbiamo faticato e poi ovviamente siamo stati un po’ sfortunati anche con la VSC, ma le corse sono anche questo.” Prima che la corsa venisse neutralizzata infatti Verstappen occupava la terza posizione davanti alla Mercedes di Russell, ma la Virtual Safety Car ha permesso al pilota britannico, partito con le Hard, di effettuare il pit stop traendo un vantaggio in termini di posizione in pista. Sulla McLaren invece, Max ha riconosciuto quella che è stata una prova di forza impossibile da insidiare da parte sua, così come degli altri rivali. “Il degrado era un loro punto di forza già da tempo, quindi a volte su una pista in cui è un po’ più basso, si potrebbe non vedere così tanto, ma su una pista come questa con il degrado termico, è ovviamente più grande.”
Ma quanto è lontana la McLaren rispetto alla Red Bull? “Non lo so, ci siamo messi nella miglior posizione possibile per poter provare a lottare ma era impossibile tenerli dietro. Non importa molto essere terzi o quarti. Siamo qui per puntare alla vittoria e oggi eravamo molto lontani,” ha affermato Verstappen in merito al divario con la scuderia di Woking. L’olandese non si è quindi sbilanciato in merito a quello che potrà essere il futuro prossimo del mondiale ed è chiaro che il paddock non può che attendere la tappa di Barcellona, quando entrerà in vigore la direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali. Un aspetto, quest’ultimo, su cui contano (e sperano) gli avversari, come lasciato intendere anche da Russell nel post gara: “nessun aggiornamento sarà sufficiente per battere la McLaren, saranno prendibili solo se la FIA dovesse togliergli qualcosa…” Proprio nei confronti del britannico della Mercedes, la Red Bull ha avanzato una protesta alla Federazione per un sospetto mancato rallentamento di Russell con le bandiere gialle. Ciò spiega il team radio del finale in cui è stato chiesto a Verstappen di stare entro i cinque secondi dalla Mercedes. La protesta è stata però respinta dalla direzione corsa e Russell ha quindi mantenuto il podio su Verstappen.