Verso l’annuncio: perché e come Mercedes (Hamilton) rinnoverà Hamilton (Mercedes)

Giuliano Duchessa
05/02/2021

Lasciamo stare la dietrologia degli ultimi mesi su scenari apparentemente quasi impossibili come un addio volontario di Lewis Hamilton. Tutto è possibile in F1, mi concentrerei di più però sul perché Mercedes e Lewis Hamilton siano divenuti ormai complementari. 

Per certi aspetti indissolubili, tanto da decidere di verniciare di nero – tra l’altro all’ultimo minuto ci dissero, con qualche perplessità dei tecnici, poi risolta – la allora nuova W11 e sicuramente mantenendo così la W12. 

Quello che ha dimostrato l’inglese in pista è fuori discussione, i numeri parlano per lui. Lewis ha finalizzato praticamente sempre al massimo ciò che il team gli ha preparato. Una serie di grandi vetture, eppure qualcuno potrebbe restare deluso a posteriori se oggi pensasse ad una Mercedes vincente senza le capacità e il grande tocco di classe di Lewis. Per fare un esempio è possibile che battere la Ferrari di Vettel nel biennio 2017/2018 sarebbe stato molto meno semplice per altri. 

Tolto l’aspetto agonistico che in questo pezzo non è mio intento raccontare, vale la pena riflettere su un rapporto molto profondo tra le parti proprio perché non è sempre filato tutto così liscio. Niki Lauda, di cui si sente la mancanza, saprebbe raccontare a modo suo più di un episodio in cui è stato chiamato a mediare. Lui che riusciva in poche parole a rassicurare una volta l’una una volta l’altra parte. 

L’ultimo rinnovo di Lewis, il terzo con la stella a tre punte, è stato nel 2018 per le stagioni 19/20. 

È ovvio che nell’ultimo anno abbiamo tutti negli occhi i grandi cambiamenti dovuti alla pandemia che sta spingendo ad questa crisi drammatica e speriamo transitoria per l’automotive. Non è un caso che il colosso Ineos abbia potuto accelerare l’acquisizione parziale del team grazie alla sponda di Toto Wolff e al via libera di Kallenius, oggi meno interessato alle vittorie e poi ad affrontare i problemi di bilancio e di rilancio. 

Questo punto risulta interessante nel lungo termine ma ha determinato per ovvie ragioni dei dialoghi diversi rispetto al passato tra i protagonisti. 

Naturalmente questo giustifica solo in parte il grande ritardo nell’annunciare il quarto rinnovo. 

Che sia fiction, per rimanere vivi sui media in una fase vuota, come ha detto Bernie? Si e no. 

Ecclestone sa meglio di tutti come funzionano queste cose. D’altra parte il clima della F1 è cambiato rapidamente in 12 mesi. 

Ci sono stati sicuramente dei problemi economici poi superati venendo incontro a Lewis, anche tramite i suoi sponsor, uno su tutti Tommy Hilfiger. 

“Questioni legali da definire, ci mandiamo palle curve tra avvocati. Ma presto qualcosa dovremo firmare”, le parole di Toto lasciano pensare a vincoli diversi dal passato.

Lewis cercava un accordo di lungo termine ma a cifre molto, troppo importanti per Mercedes. Sembra essere stata cosi trovata una via di mezzo tra lato economico, non scendendo troppo dalle richieste dell’inglese, e di durata contratto, più corto a quelle cifre, come richiesto da Mercedes.   

Commercialmente e quindi politicamente il peso specifico di Mercedes e Hamilton presi da soli potrebbe non restare abbastanza forte mentre insieme potranno continuare a influenzare molto la scena sportiva e non. 

Le ultime dichiarazioni di Domenicali, “Lewis l’ho sentito ed è un ambasciatore della F1, non ne abbiamo parlato ma spero arrivi presto il rinnovo.”, spiegano bene quanto Lewis continui ad essere al centro in un momento in cui ogni arma per rendere attraente la categoria è necessaria. 

In attesa di una Ferrari competitiva, il rinnovo di Lewis arriverà molto presto.

Autore: Giuliano Gemma

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