Vasseur: “Jean Todt uno dei primi a scrivermi. Direttore tecnico? Di sicuro non sarò io.”

27/01/2023

L’arrivo a Maranello di un francese ha scosso la fantasia dei tifosi, ma anche dei giornalisti, ricordando ciò che successe molti anni fa con l’arrivo di Jean Todt. La speranza degli appassionati della Scuderia è che il ritorno di un francese alla guida del Team corrisponda con un ritorno alla vittoria della Ferrari. La missione a cui Frederci Vasseur è chiamato: riportare un titolo mondiale a Maranello. Il nuovo capo della Ges non ha nascosto le sue ambizioni, motivate anche da una coppia piloti in cui crede fortutemente (qui l’articolo).

Il mondo della F1 corre velocemente, c’è poco tempo – e per questo Vasseur ha parlato di cosa può dare nell’immediato e nel lungo periodo –  per agire e la richiesta di risultati è pressoché immediata. Ormai da mesi si parla spesso del 2026, molto lontano per una persona comune, non per chi lavora in Formula 1. “In Formula 1 bisogna avere una concentrazione sulla settimana che viene o la gara successiva, se consideriamo il breve termine, ma devi anche concentrarti sul medio e lungo termine che per noi significa la prossima generazione di vetture. Stamattina [mercoledì 25] abbiamo avuto un meeting sui regolamenti del 2026 ed anche questa è una sfida del mio lavoro”. In Ferrari, così come in tutti gli altri team, non sono infatti in corso solamente i progetti del 2023, ma anche quelli per il 2026 in particolar modo per ciò che riguarda le Power Unit. Ne abbiamo già parlato, riguardo a Ferrari.

“É difficile ma è così per tutti e non puoi sacrificare uno dei due, concentrandoti esclusivamente sul 2023. Anche perché se vuoi essere competitivo nel 2026, devi essere competitivo nel 2023, 2024 e 2025. E’ importante ottenere risultati per un’atmosfera positiva e lavorare con persone di valore. É un po’ schizofrenico come approccio ma dobbiamo spingere in entrambe le direzioni e devi farlo rispettando il tetto di spese. Noi e le altre squadre dovremo fare delle scelte ma penso che nel breve termine la mentalità di ottenere risultati velocemente è molto importante per la motivazione”. L’approccio del TP francese è piuttosto chiaro: conquistare risultati per motivare il team, aumentando così la fiducia e la motivazione interna per continuare a spingere e migliorarsi nel medio-lungo periodo. E nessun progetto, che sia immediato o futoro, può essere messo da parte, nonostante i limiti vari di ore di test o di budget cap.

Vasseur: “Todt? E’ stato tra i primi a scrivermi, ma non si possono fare paragoni con gli anni ’90.”

Inevitabile arrivare a chiedere proprio al nuovo Team Principal della Rossa una opinione riguardante l’ultimo TP francese ossia Jean Todt. I due si sono sentiti dopo la sua nomina a TP Ferrari ed anzi, Vasseur ha svelato che l’ex Presidente della FIA è stato anche tra i primi a scrivergli via WhatsApp. Tuttavia, secondo il nuovo capo della GES, è difficile poter paragonare le due situazioni. Non puoi fare confronti con il passato, e sarebbe un errore da parte mia concentrarsi su quello”.

MARANELLO F1/2023F1/2023 © Scuderia Ferrari Press Office

Durante la conferenza stampa c’è stato anche un chiarimento riguardo l’effettivo ruolo di Vasseur in Ferrari e le differenze con quello che era di Mattia Binotto. L’ingegnere italo-svizzero era Team Principal e Managing Director mentre il francese è stato nominato solamente Team Principal e General Manager. Una differenza nominale che non cambia molto i poteri, con Benedetto Vigna sempre CEO dell’azienda e John Elkann Presidente. “La Scuderia è un dipartimento dell’azienda Ferrari. Non c’è quindi un CEO della Scuderia, bensì del marchio, ed io, come ogni altro membro della Ferrari, devo riportare proprio a Benedetto. Comunque, anche John (Elkann) è molto coinvolto nei progetti della Scuderia. Ci sentiamo quotidianamente per tenerci aggiornati su tutto”.

Vasseur: “Direttore tecnico? Di sicuro non sarò io. Il mio lavoro sarà anche costruire rapporti con FIA, FOM e altri Team”

Uno dei punti di domanda che rimane sulla Scuderia riguarda la posizione del Direttore Tecnico. Con Mattia Binotto quel ruolo è rimasto vacante, poiché coperto in pectore dello stesso ingegnere svizzero con l’aiuto e le mansioni delegate ad Enrico Cardile e David Sanchez, più Enrico Gualteri per la parte riguardante la Power Unit. Vasseur ha subito tolto la propria candidatura: Non sono un direttore tecnico. Anche se sono un ingegnere non assumerò questo ruolo ed è chiarissimo”. Subito dopo ha espresso parole di elogio per il responsabile del reparto telaio e capo progetto dell’ultima vettura uscita da Maranello (F1-75), Enrico Cardile. Enrico sta facendo un ottimo lavoro, il suo ruolo è trasversale nell’organizzazione”.

Uno dei lavori che toccherà al neo Team Principal sarà anche quello di riallacciare i rapporti con la FIA a livello politico che nell’ultimo periodo si sono abbastanza deteriorati. In sede decisionale, nei regolamenti o con gli stewards, la squadra italiana è sembrata avere un atteggiamento troppo passivo contro l’importante schieramento inglese. Mattia Binotto dietro le quinte è spesso stato un personaggio ‘scomodo’, deciso a portare avanti le sue idee e arrivando anche allo scontro se necessario. John Elkann ha partecipato in prima persona e con suoi uomini (visto quanto è successo, chissà perchè..) alle discussioni sulle PU 2026 e, proprio insieme a Vasseur, continuerà a tenersi aggiornato sulla questione. Ma in che modo Vasseur potrebbe migliorare i rapporti FIA-Ferrari? “Gran parte del mio lavoro è quella di costruire una buona relazione con tutti gli stakeholder nel sistema: FOM, FIA e le altre squadre. Non voglio fare commenti su cosa sia successo nel passato ma dobbiamo avere una relazione molto trasparente con tutti gli stakeholder nel sistema. É uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare e lo farò“.

Vasseur ha poi rivelato che a breve ci saranno ulteriori riunioni per quanto riguarda i motori 2026 – a cui Ferrari parteciperà visto che, come anticipato, sono stati risolti i problemi iniziali – e sulla situazione generale della F1, che sta vivendo un momento delicato e di forte tensione tra la FIA e Liberty Media, a causa della richiesta di Andretti di poter entrare come undicesimo team di F1. Anche in questo caso, Vasseur non ha voluto dare una risposta esaustiva perché non lo ha considerato come un argomento in linea con l’obiettivo principale della conferenza stampa: “Trattando brevemente il punto: se vogliamo accettare qualche squadra allora questa deve essere un valore aggiunto per il sistema“. Andretti e Cadillac lo sarebbero. Peccato che le squadre, rispetto agli accordi presi nel 2020, non valutino più 200 milioni di dollari una cifra consona per l’ingresso in F1, che all’epoca erano i soldi da sborsare per acquistare una squadra. Ad oggi ne servono infatti tra i 400 e i 500 di milioni. Significherebbe per le squadre almeno raddoppiare il compenso visto che quella cifra andrebbe divisa tra 10 team.

Autori: Paolo D’Alessandro e Piergiuseppe Donadoni

Co autori: Giuliano Duchessa e Andrea Vergani

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